Chiusi per tagli. Questa potrebbe essere la scritta da far campeggiare sui cartelli di accesso ai parchi nazionali. A denunciarlo numerose associazioni ambientaliste italiane che hanno protestato oggi a Roma con una manifestazione volta ad ottenere risposte sul futuro del patrimonio naturalistico italiano. Futuro che appare nero, perchè la manovra economica del governo ridurrebbe del 50% le risorse destinate ai parchi, con 25 milioni di euro sottratti al budget del 2011. I tagli hanno già ricevuto la delibera del Senato e sono ora in discussione alla Camera.
Per Lipu-Birdlife è in gioco la difesa di flora e fauna italiane e che bel regalo, proprio nell’anno internazionale consacrato alla tutela della biodiversità:
Sarebbe un grave colpo al patrimonio di biodiversità e al turismo naturalistico, per non parlare dell’abbassamento delle difese immunitarie detenute dai Parchi italiani contro la distruzione di natura, con il rischio di esporre i preziosi territori protetti al cemento, alla speculazione e allo sfruttamento insostenibile delle risorse.
I tagli previsti nella manovra economica potrebbero, secondo Birdlife, portare alla paralisi dei parchi e alla chiusura di metà di essi. Un duro colpo che non possiamo permetterci, anche se oggi, con tutto quello che sta accadendo ed i sacrifici immani richiesti a tutte le categorie ed in ogni settore della spesa sociale, riesce forse difficile pensare ai parchi, senza arrivare a dire che questi tagli sono forse il male minore di quanto sta accadendo. Ma non è così: i parchi nazionali vanno tutelati perché creano ricchezza, turismo, alimentano la bellezza di un territorio altrimenti martoriato e deturpato da cemento in ogni suo angolo.
Questa mattina dalle 11 i presidenti e i direttori dei Parchi nazionali hanno organizzato un sit-in davanti al ministero dell’Ambiente. Inoltre, con una lettera, hanno rivolto un accorato appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Legambiente, dal canto suo, attacca la Prestigiacomo affinché dimostri, in sostanza, di essere un ministro dell’Ambiente attento all’ambiente, istituendo un fondo per i Parchi:
Ripristini un fondo ministeriale da mettere a disposizione delle aree protette per integrare le risorse tagliate dalla manovra finanziaria. Non basta appellarsi al buon cuore del ministro Tremonti o alla sensibilità del capo del Governo, per salvare gli enti parco dall’estinzione servono risorse e un’attenzione politica che il ministro Prestigiacomo dovrebbe dimostrare maggiormente, passando dagli appelli ai fatti concreti. A meno che non voglia passare alla storia come il Ministro che poco ha fatto per salvare un’esperienza straordinaria di conservazione della biodiversità per il futuro sostenibile del nostro Paese.
Mazie 1 Marzo 2017 il 1:29 am
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