«Con il cambiamento climatico, gli anni passati non sono necessariamente rappresentativi per il futuro», «Questo lavoro dimostra che il modo in cui sono stati condotti gli affari nel passato non funzionerà a lungo con un clima che cambia».
I risultati della ricerca si estendono dunque ben al di là dei confini statunitensi, e investono l’intero pianeta. «Storicamente, guardare alle osservazioni passate si è rivelato un buon metodo per stimare le condizioni future», interviene Christopher Milly, idrologo del Us Geological Survey. «Ma il cambiamento climatico moltiplica le possibilità che il futuro porti inondazioni mai riscontrate nelle vecchie misurazioni».
Naturalmente la situazione cambia a seconda della regione geografica: «Le nostre stime migliori attualmente ci dicono che la disponibilità d’acqua crescerà sostanzialmente nel nord dell’Euasia, in Alaska, in Canada e in alcune regioni tropicali, e decrescerà sostanzialmente in Europa, nel Medio Oriente, nel sud dell’Africa e nel Nord America sudoccidentale», dice Milly.
Per calcolare l’impatto del riscaldamento globale sull’agricoltura gli studiosi hanno analizzato 20 modelli di cambiamento climatico e sono arrivati alla conclusione che dal 2030 la temperatura media nella maggior parte di queste aree aumenterà di un grado centigrado, mentre diminuiranno le precipitazioni stagionali. L’Asia e l’Africa meridionali potrebbero subire i danni peggiori.
«Siamo stati sorpresi dal fatto che, se non ci adattiamo, queste regioni potrebbero soffrire molto e in tempi molto brevi», «Per esempio, il nostro studio indica che l’Africa del Sud potrebbe perdere più del 30 per cento del suo prodotto principale, il mais, nei prossimi vent’anni, con implicazioni devastanti sulla fame nella regione».
I soldi necessari sono molti, e le risorse spesso non bastano. Questo studio comunque arriva a proposito , come fa notare Rosamond Naylor, direttore del Fse. «La comunità filantropica internazionale sta nuovamente per investire nella produttività agricola nei paesi in via di sviluppo, e il nostro studio aiuterà a mostrare dove potrebbero essere più utili questi investimenti».
di SARA CAPOGROSSI COLOGNESI [via|enelmagazine]
Commenti (1)