22 maggio: giornata mondiale della biodiversità

aquila

Oggi si celebra anche in Italia, nel silenzio più assoluto, la giornata mondiale della biodiversità. Una giornata voluta fortemente dal WWF e da Legambiente per ricordare a tutti quanto importante sia questa parola che per molti è sconosciuta, e quanto sia fondamentale per il futuro dell’umanità.

Biodiversità non significa soltanto varietà animale. Comprende anche il mondo vegetale, e sotto accusa quindi è il fenomeno della deforestazione, che lentamente sta facendo sparire dal mondo alcune delle specie vegetali più rare. Un esempio? Un secolo fa in Italia avevamo 8.000 tipi diversi di frutta, oggi solo duemila. E non si può stare di certo allegri visto che, secondo Biodiversity international, sono a rischio le famose arance di Catania, le ciliege di Pavia, ma anche delle razze di anguria, limoni, e addirittura anche pere e mele, i frutti più comuni che rischiano di sparire dalle nostre campagne.

Da non dimenticare però anche il rischio che corrono gli animali. Sono circa un centinaio le specie che in Italia rischiano di sparire, e non si tratta di animali rari, ma di aquile, orsi, stambecchi e lupi, fino anche alla famosa tartaruga caretta caretta, la foca monaca, il muflone e tanti altri.

Domenica è festa nelle Oasi del WWF, Napolitano apre la sua tenuta

Ritorna come ogni anno l’atteso appuntamento della Giornata dedicata alle Oasi del WWF. Domenica 18 aprile saranno aperte al pubblico e accessibili gratuitamente oltre cento riserve naturali protette in tutta Italia.
Più siamo, più natura salviamo, recita lo slogan lanciato dall’associazione pro-ambiente tra le più attive in Italia e nel mondo, pensato proprio per l’occasione.

E quest’anno c’è un’importante novità: tra gli eventi clou più attesi ci sarà infatti l‘apertura della tenuta presidenziale di Castelporziano, situata sul litorale a sud di Roma. E sarà proprio Giorgio Napolitano a concludere la giornata consegnando tre premi WWF al volontariato, all’educazione ambientale e alla ricerca scientifica.

Earth Hour: questa sera spegnamo tutti le luci per un’ora

Sì lo so che stasera c’è la Nazionale, ma il gesto è simbolico e può essere molto importante. Stasera, sabato 28 marzo, alle 20:30 si spegneranno le luci dei luoghi simbolo di mezzo mondo, dal Colosseo di Roma alle Piramidi di Giza, dalla Tour Eiffel di Parigi all’Empire State Building di New York.

L’iniziativa, che coinvolge 2848 città di 83 Paesi diversi è stata lanciata dal WWF per sensibilizzare il mondo sul problema ambientale. L’associazione ambientalista infatti vuole lanciare un messaggio forte, e cioè fa vedere come sarà il mondo al buio se non dovessero essere presi provvedimenti in favore del clima.

Scioglimento ghiacciai: la Cina sta rimanendo a secco

I ghiacciai che fungono da fonti di acqua in una delle comunità alpine più ecologicamente diverse della Terra si stanno sciogliendo ad un ritmo allarmante, secondo una recente relazione. A tre anni dallo studio del Cina Geological Survey Institute, c’è la dimostrazione che i ghiacciai nella zona dello Yangtze, nell’altopiano Qinghai-Tibet, nella parte sud-occidentale della Cina, si sono ritirati di 196 chilometri quadrati nel corso degli ultimi 40 anni.

I ghiacciai dello Yangtze, i più grandi dell’intera Cina, ora coprono 1051 chilometri quadrati rispetto ai 1.247 del 1971, una perdita di quasi un miliardo di metri cubi di acqua, mentre la lingua del ghiacciaio Yuzhu, la più alta del Kunlun Mountains è scesa di 1500 metri, nello stesso periodo. La fusione del ghiacciaio ricostituisce i fiumi nel breve termine, ma come risorsa aumenta la siccità che avverrà nel lungo periodo.

Allarme WWF: zone umide a rischio estinzione

Oggi, lunedi 2 febbraio, è la Giornata Mondiale delle Zone Umide, istituita dal WWF per riconfermare l’adesione italiana alla Convenzione Internazionale di Ramsar. Oggi in tutta Italia sarà possibile visitare gratuitamente le oasi del WWF. In occasione di questa importante iniziativa, il WWF ha pubblicato un rapporto sulle cosiddette zone umide, tra cui paludi, lagune, stagni, acquitrini, specchi d’acqua e torbiere, che delinea un inquietante scenario. Secondo i dati del WWF, infatti, le zone umide stanno scomparendo dal nostro Pianeta. Oltre il 60% del patrimono mondiale è scomparso nell’ultimo secolo e addirittura il 90% solo in Europa. La situazione appare drammatica anche in Italia: dei 3 milioni di ettari originari di zone umide, nel 1991 ne restavano appena 300 mila. Oggi, invece, è rimasto intatto solo lo 0,2%.

Pinguino imperatore rischia l’estinzione in meno di un secolo

Ve lo ricordate il pinguino imperatore, l’uccello dell’Antartide di un fortunato film-documentario di un paio di anni fa? Probabilmente quello sarà l’unico documento, o uno dei pochi, che i nostri nipoti potranno utilizzare per vedere com’era fatto uno degli animali più affascinanti al mondo.

Il pinguino Imperatore sta letteralmente perdendo il suo regno, e di conseguenza anche la sua vita. Nello scorso ottobre uno studio del WWF stimò che, se le temperature globali si elevassero di soli due gradi, il 50% degli Imperatori e il 75% dei pinguini Adelie morirebbero. La brutta notizia è che questa stima è sin troppo ottimista.

Buon Natale con l’eco-regalo

Avete fatto tutti i regali di Natale? Per i soliti ritardatari, o per chi ha a cuore l’ambiente, Greenpeace, Legambientee tante altre associazioni ambientaliste consigliano il regalo ecologico. Ogni associazione mette a disposizione dei suoi iscritti, ma anche di utenti esterni, dei cataloghi con prodotti eco-sostenibili ed iniziative importanti.

Un esempio? L’adozione dell’animale a distanza, proposta ovviamente dal WWF. L’associazione animalista propone di far “festeggiare” il Natale a specie in via d’estinzione, sottoscrivendo un’adozione per farla rimanere nel suo habitat naturale, così come avviene con i bambini africani. In cambio al sostenitore verranno inviati un peluche, un messaggio di auguri personalizzato, un certificato e una scheda dell’animale, e da quest’anno anche uno screensaver e uno sfondo per il computer. Non a caso si tratta di regali digitali, in modo da salvare centinaia di alberi dalla distruzione per fornire la carta per auguri, foto e quant’altro come avveniva una volta. Tra gli animali che è possibile adottare, oltre alle razze già presenti negli altri anni come gli elefanti, o il finanziamento per salvare i cani dal maltrattamento, da quest’anno si potranno aiutare anche pinguini, foche e orsi polari.

Salvate la neve, lo chiedono i campioni di sci

Tutti a Poznan. Anche i campioni di sci di tutto il mondo si sono dati appuntamento nella cittadina polacca in cui si sta tenendo la conferenza mondiale sul clima, per rendere partecipi i grandi del pianeta della loro preoccupazione circa il riscaldamento globale, che sta mettendo in pericolo il futuro del loro sport, del lavoro proprio e di migliaia di persone che vivono di neve. Proprio quella neve che manca sempre di più, sostituita da un’irritante neve artificiale (che tra l’altro per essere sparata inquina anche non poco).

Appena fuori dalla sede della conferenza si sono incontrati i campioni delle varie discipline invernali, dai campioni di sci Ted Ligety e Julia Mancuso, ai campioni polacchi Magdalena Gwizdon e Tomasz Sikora, fino all’intera squadra finlandese di ski jump, tutti uniti in risposta all’appello lanciato dal WWF per salvare il pianeta.

WWF: L’uomo sta distruggendo il mondo

Nel Living Planet Report 2008, presentato oggi dal WWF, si apprende una verità sconcertante: per far spazio all’uomo, stiamo distruggendo la natura. I dati portati dall’associazione sono sconcertanti: negli ultimi 35 anni la popolazione umana è quasi raddoppiata, quella animale è diminuita di un terzo e le foreste tropicali si sono dimezzate.

E’ questa la denuncia di un sistema che non funziona, e che gli uomini hanno fatto troppo spesso finta di non sapere. O di non voler vedere. Osservando 1686 specie diverse di animali, il WWF ha rilevato che la perdita dal 1970 ad oggi è stata di circa il 28% di biodiversità, mentre l’indice delle zone tropicali vede un ribasso del 51%, un’enormità.

WWF lancia allarme recessione ecologica

Stiamo divorando il nostro Pianeta. Questo il grido d’allarme lanciato dal WWF (World Wildlife Fund) nel Living Planet Report 2008, una relazione sull’impronta ecologica dell’uomo stilata in collaborazione con la Società Zoologica di Londra e il Global Footprint Network.
Quella in corso è una vera e propria recessione ecologica, che potrebbe portare l’uomo ad aver bisogno di un altro globo in cui vivere per mantenere gli stessi assurdi standard di consumi, sfruttamento, inquinamento, distruzione che ha attualmente.

Un altro mondo da distruggere, per intenderci. Seguendo l’andamento odierno, infatti, la Terra diventerebbe inutilizzabile, completamente sfiancata, stremata, vuota, sterile già a partire dal 2035.
Dall’ultimo rapporto stilato dal WWF, due anni fa, le cose sono precipitate.

La situazione del riscaldamento globale e l’aiuto di Greenpeace

Le emissioni dei gas serra causate dalle attività dell’uomo hanno incrementato la temperatura media globale di 0,8 gradi centigradi dalla rivoluzione industriale ad oggi. Ulteriori incrementi di queste emissioni potrebbero portare ad un aumento delle temperature esponenzialmente in maniera più elevata di quella causata finora.

Le previsioni infatti parlando di un possibile aumento delle temperature globali di circa 2 gradi centigradi, il che potrebbe portare a conseguenze catastrofiche non solo nel clima, ma nella vita di tutti i giorni di miliardi di abitanti su tutto il pianeta. Per questo i leaders europei hanno spesso intrapreso politiche mirate a contenere l’innalzamento della temperatura globale, ma non sempre queste vengono prese in considerazione. Per questo motivo Greenpeace, WWF e altri partners mondiali stanno cominciando a fare pressioni sui Governi di tutto il mondo per fare in modo che questi tengano sempre conto di questi obiettivi in qualsiasi scelta essi facciano.

Scorecards: le pagelle del Wwf al G8

Parole, parole, parole…gli incontri dei Grandi della Terra finiscono sempre in tanta bella retorica e poca concretezza.
Il prossimo G8 si svolgerà dal 7 al 9 luglio a Hokkaido, in Giappone, e tra i temi d’interesse principali c’è la questione irrisolta e in netto peggioramento dei cambiamenti climatici, un problema che certo ha bisogno, forse più di tutti gli altri, di pochi bei discorsi e di molte più azioni.

Il Wwf ha pensato bene di dare dei “voti” in anticipo ai Paesi partecipanti al vertice, proprio sulla base dei programmi contro i cambiamenti climatici già intrapresi.
Finita l’era del “prometto, lo farò“, la nota associazione ambientalista da’ un giudizio su chi qualcosa la fa già, oggi, nel presente, che è anche l’unico spazio temporale in cui operare per riuscire ad avere un futuro.