Residui Pesticidi 2014

Pesticidi in calo nei prodotti dell’agricoltura

Residui Pesticidi 2014
Un sistema alimentare che conferma l’attenzione alla qualità, ma anche una rete di controlli che nel complesso si rivela efficace nel tutelare la salute ed i diritti dei consumatori. Potremmo riassumere in questo modo i risultati del rapporto “Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti” relativo al 2014 e redatto dalla Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN) del Ministero della Salute. Nei quasi 9 mila campioni analizzati la presenza di residui di trattamenti fitosanitari (tra cui rientrano anche i pesticidi) è risultata nei limiti di legge nella stragrande maggioranza dei casi con poche e limitate eccezioni.

Idee regalo ecologiche per Natale 2013, Helix, il tappo che si riavvita

Helix_LowTra le idee regalo ecologiche per Natale 2013, segnaliamo Helix, il tappo in sughero che si riavvita e si riutilizza senza il bisogno del cavatappi. Prodotto da Amorim e O-I, è un tappo pensato per vini di fascia medio-alta: materiale naturale, massima comodità  e possibilità di riutilizzo: regalo perfetto per gli amanti del vino.

Idee regalo Natale 2011 eco-friendly, LIPU: tutto il buono della natura

Per idee regalo di Natale originali e sostenibili per l’ambiente LIPU, la Lega Italiana Protezione Uccelli, propone diversi prodotti da agricoltura biologica sani e nutrienti: lenticchie, pasta, vino…tutti prodotti genuini e rispettosi della natura che inoltre contribuiscono concretamente ai progetti LIPU

Dalla salvaguardia delle specie e degli habitat alla promozione di un’agricoltura sana e rispettosa dell’ambiente, dalla difesa della biodiversità delle Oasi al contrasto della caccia selvaggia e del bracconaggio.

Vino ad emissioni zero, esperimento a Montepulciano

In un mondo che vede le auto ad emissioni zero, le case ad emissioni zero e quasi ogni attività umana tendere verso le emissioni zero, perché non provarci anche con il vino? E’ questa la missione che si è promessa di portare a compimento un’azienda toscana, la Salcheto di Montepulciano, dove si produce il famoso vino esportato in tutto il mondo. L’ente Certificazione Qualità e certificazioni Iso ha infatti intenzione di inserire una nuova etichettatura che prevede la dichiarazione di quanta CO2 viene emessa per produrre una bottiglia di vino, in modo da premiare gli sforzi di aziende come questa che non vogliono emettere nemmeno un grammo di anidride carbonica.

Vini, anche le cantine si tingono di verde

La Green economy tocca davvero tutti i settori dell’economia: anche le cantine e le imprese vinicole si tingono di verde.
L’ecologia e l’ambiente applicato alla produzione e all’imbottigliamento del vino sono i temi del convegno Eco-sostenibilità e vantaggio competitivo nelle imprese vinicole, promosso da E. ON, fornitore mondiale di soluzioni energetiche specifiche.

Anche la Comunità europea è intervenuta nel convegno sulla svolta verde del settore vinicolo italiano perché anche il risparmio energetico e il basso impatto ambientale sono oggi strumenti di business ed il made in Italy si deve adeguare alle performance aziendali europee se vuole rendere il mercato più competitivo.

Emissioni CO2 per bottiglia di vino, il calcolo della Salcheto

L’idea di calcolare le emissioni di anidride carbonica per ogni bottiglia di vino prodotta, è venuta ad una azienda vitivinicola della provincia di Siena, la Salcheto di Montepulciano.

Il calcolo dell’inquinamento, il primo in tutta Europa, è basato sui valori della Carbon Footprint, ossia l’impronta di carbonio che misura l’impatto delle attività umane sull’ambiente, in termini di gas serra e di diossido di carbonio prodotti. Il risultato? La produzione di una bottiglia di vino costa all’ambiente 1,83 Kg di CO2.

Biomasse e biogas: energia alternativa con gli scarti della vinificazione

In futuro gli scarti della vinificazione si potranno utilizzare nel settore energetico come biomassa, per la produzione del biogas, oppure per andare ad alimentare gli impianti che producono energia. A metterlo in evidenza è stata la Confagricoltura nel sottolineare in particolare come, a differenza di quanto si possa pensare, dall’uva a conti fatti non si butti via proprio  nulla.

Le fecce del vino e le vinacce, infatti, non devono essere più visti come dei rifiuti che bisogna andare a smaltire, con tutti i problemi che ne conseguono, ma come dei veri e propri sottoprodotti del processo di vinificazione che sono ancora buoni per essere riciclati e riutilizzati in maniera conveniente da ogni punto di vista.

Vino, nuove norme per la eco-gestione

L’Italia è uno dei maggiori produttori di vino al mondo, ma ovviamente, oltre a produrre quel buonissimo succo d’uva, ha anche come diretta conseguenza la presenza di una gran quantità di materiale di scarto. Fino ad oggi il suo utilizzo era poco disciplinato dalla legge, e doveva rispettare solo le normative riguardanti i divieti di inquinamento ma un Decreto Ministeriale che entrerà in vigore a breve, cambierà questo genere di attività.

I prodotti di scarto della vinificazione e i suoi sottoprodotti potranno essere utilizzati per un uso agronomico indiretto (fertilizzanti), per un uso energetico (biomasse e biogas), e addirittura per uno farmaceutico e cosmetico. L’uso agronomico diretto invece sarà limitato alle 3 tonnellate per ettaro di superficie agricola, e verrà utilizzato per la distribuzione dei sottoprodotti nei terreni agricoli.