squalo vegetariano realtà

Lo squalo vegetariano, quando la realtà supera la fantasia

squalo vegetariano realtàPuò uno squalo essere vegetariano? A quanto pare sì. E’ accaduto al Birmingham’s National Sea Life Center, in Inghilterra, dove lo squalo Florence, un bestione di quasi due metri di lunghezza, ha deciso (inconsciamente) di cambiare la sua dieta cominciando a nutrirsi di insalata. Il predatore per eccellenza si è creduto per anni, per non dire per secoli, che si nutrisse soltanto di carne. Evidentemente perché nell’oceano non cresce la lattuga.

diritti animali

Nasce la Federazione per i Diritti degli animali

diritti animaliE’ stata fondata alcuni giorni fa la Federazione per i Diritti degli animali per unificare molte piccole e grandi realtà in un unico ente. A dare vita all’organismo di tutela delle specie animali, e non solo, è stato l’ex-ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla con l’obiettivo di “creare un potente fronte comune nelle battaglie ambientaliste e animaliste”. Alla cerimonia di presentazione, agli Horti Sallustiani di Roma, vi erano le maggiori associazioni ambientaliste del Paese, quali: Wwf, LIPU,  Oipa (Organizzazione nazionale protezione animali), Lav (Lega anti vivisezione), Enpa (Ente nazionale protezione animali), Mare Vivo.

“Perché sono vegetariana”, il nuovo libro di Margherita Hack

Importanti appuntamenti per conoscere il nuovo libro di Margherita Hack, “Perché sono vegetariana” si svolgeranno mercoledì 15 febbraio alle ore 18.00 a Trieste presso la Libreria Lovat, in viale XX Settembre, un A tu per tu con Margherita Hack e la giornalista Agnese Ermacora; e sabato 18 febbraio alle ore 18.00 a Milano presso la Libreria Hoepli, in via Hoepli 5, con Paola Maugeri.

Non ho alcun merito a essere vegetariana, lo sono dalla nascita

esordisce Margherita Hack, ma poi attraverso l’indagine scientifica espone l’importanza del suo stile di vita per la salvaguardia e la tutela degli animali.

Le star amiche degli animali? Le trovate sui francobolli

La PETA, una delle organizzazioni animaliste più famose al mondo, ha deciso di “premiare” le star più impegnate nel mondo dell’ecologia e nella tutela delle specie in via d’estinzione inserendo il loro volto nei nuovi francobolli che saranno disponibili dal 2012. In particolare, visto che di stelle del cinema e della musica impegnate nella tutela dell’ambiente ce ne sono tante, la PETA ha deciso di favorire quelli che hanno persino modificato la propria dieta, passando al vegetarianesimo.

Vegetarianesimo

Vegetarianesimo

Il vegetarismo (detto anche vegetarianismovegetarianesimo) è una forma di alimentazione che esclude il consumo di alcuni o tutti gli alimenti di origine animale, in genere per diversi motivi: etica, ambientalismo, salute, religione, igiene, influenze sociali, cause economiche, diritti degli animali, estetica.

Il termine italiano “vegetariano” è stato coniato nel XIX secolo e sostituì nell’uso corrente della lingua il termine “pitagorico“.
La sua etimologia deriva dal latino vegetare (rinforzare, far crescere), dalla sua derivazione vegetabile, che significa “atto a vegetare” o anche da vegetale, cioè “spettante a ciò che vegeta”, termini latini che avevano già acquisito un legame forte, anche se non esclusivo, con il mondo botanico. Alcuni lo riconducono alla radice di vegetus che significa, in senso più generale: “forte, sano, attivo, vigoroso”.

Cinque buoni motivi per diventare vegetariani

Quella di non mangiare carne è una scelta comune a sei milioni di italiani. Che sia per ragioni legate alla salute piuttosto che per questioni di etica, o per entrambe, i vegetariani sono in costante aumento e in molti tra quanti hanno optato per questo modello alimentare si dichiarano fermamente convinti che il consumo di carne in un sistema altamente industrializzato come quello moderno non sia più sostenibile. Tutt’altro, dal momento che gli allevamenti di bestiame con la loro ingente ed irrefrenabile quantità di deiezioni vengono annoverati tra i primi imputati del riscaldamento terrestre, per non parlare degli altri, non meno ingenti, danni che provocano all’ambiente: si pensi all’inquinamento dell’aria e dell’acqua, alla distruzione delle foreste che certamente sono problemi ambientali non trascurabili.

Inoltre la continua richiesta di carne del mondo industrializzato alimenterebbe, per i vegetariani, una sorta di circolo vizioso per il quale non si può produrne così grandi quantitativi senza necessariamente abbassare la qualità del prodotto con quanto ne consegue per i rischi sulla salute pubblica.

Vegetarian week per oltre 6 milioni di italiani

Il numero dei vegetariani nel nostro Paese è in forte aumento, e ha raggiunto la cifra record di 6 milioni di persone. Per loro è stato istituito il Vegetarian week, il fine settimana dedicato a chi non mangia la carne. La loro scelta di vita è sintetizzata nelle parole di Ilaria Ferri, direttore scientifico dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA)

Solo il 20% della popolazione mondiale ha regolare accesso alle risorse alimentari mentre il 26% della superficie terrestre è letteralmente invaso dagli allevamenti, ai quali è imputabile l’emissione del 18% dei gas serra, la distruzione di milioni di ettari di foreste e la perdita di biodiversità, nonchè la produzione annua di 1.050 miliardi di tonnellate di deiezioni.

Per allevare e crescere gli animali da macello occorrono moltissime risorse: è stato calcolato che per produrre 1 kg di carne occorrono oltre 16 kg di foraggio, annaffiato con acqua, e distribuito con mezzi di trasporto. Ma è vero che mangiare carne inquina?

Le 5 celebrità che hanno scelto di vivere ecologico

Non c’è nulla meglio di una celebrità per far pubblicità a qualcosa, specialmente se qualcosa di positivo. Molte star di Hollywood e non solo hanno deciso di vivere ecologico, nonostante lo sfarzo, gli abiti ed i prodotti di bellezza non siano noti per la loro compatibilità ambientale.

Tuttavia ogni tanto c’è qualcuno che dimostra che la bellezza e l’ambientalismo possono andare di pari passo, come le seguenti 5 celebrità che si sono recentemente convertite alla sostenibilità.

Un mondo senza carne potrebbe diventare più inquinato

Il principio per cui molti “onnivori” diventano vegetariani o vegani è, oltre al non voler mangiare animali, anche che senza gli allevamenti il mondo sarebbe più pulito. E’ vero che, se confrontiamo la produzione di CO2, metano e gli altri agenti inquinanti tra una mucca ed un campo di grano, non c’è paragone, ma siamo proprio sicuri che un mondo senza animali sia più pulito?

Un’interessante ricerca pubblicata da Repubblica svela che non sarebbe proprio così, e le motivazioni sono più ovvie di quanto si pensi. Partiamo dalla produzione di cibo, la quale vedrebbe, in un mondo in cui per magia sparissero tutti gli animali da allevamento, un incremento improvviso. Questo significa maggiori fertilizzanti chimici (perché quelli naturali non esisterebbero più in quanto non ci sarebbero più animali a produrli), maggior utilizzo dei combustibili fossili per alimentare i trattori, maggior quantità d’acqua per irrigare i campi, e poi ancora pesticidi e tutti quegli additivi chimici per evitare che gli insetti (quelli non spariscono mai) distruggano il raccolto.

Vegetariani per un giorno e il gas serra diminuisce

vegetariani-per-un-giorno-e-il-gas-serra-diminuisce-foto1.jpg

La carne rossa torna sul banco degli imputati, e questa volta non c’entrano colesterolo e grassi saturi, le si addebita il ben più globale crimine di aumentare i gas serra.
A quanto pare non basta più consumare cibi locali, che abbiano compiuto il minor numero di chilometri possibili per ridurre le emissioni. Secondo una ricerca pubblicata dalla rivista Environmental and Science and Technology il risparmio di inquinanti del consumare prodotti locali viene di gran lunga superato da un solo giorno da vegetariani.

Lo studio è stato effettuato da Cristopher Weber dell’università americana Carnegie Mellon che ha esaminato l’intero ciclo di vita dei cibi, dalla produzione alla tavola ed i rispettivi consumi di ogni fase del processo.