Marea nera: Bp ci riprova, nuovo tappo sulla falla

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Si chiama Lower Marine Riser Package, o più semplicemente LMRP, ed è il nuovo (si spera ultimo) tentativo della BP di fermare la fuoriuscita di petrolio dal Golfo del Messico. Si dice “sbagliando s’impara”, eppure la compagnia britannica non sembra tanto aver imparato la lezione, dato che questo nuovo tappo assomiglia molto a quel Top Kill che già fallì il 30 maggio scorso.

In pratica la LMRP consiste in un taglio del braccio meccanico da cui continua ad uscire il petrolio, in modo da facilitare l’aggancio di un tubo che convoglia la perdita verso una petroliera, e che gradualmente chiude la falla come un vero e proprio tappo. Il problema è che, proprio come il tentativo precedente, questo comporta il temporaneo allargamento del buco e, se dovesse fallire, farebbe fuoriuscire il 20% in più di petrolio rispetto a quanto esce oggi.

Uragano Alex, nuovi guai per la Bp

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Il disastro nel Golfo della Messico per la Bp sembra essere destinato ad aggravarsi sempre di più. Se è vero che se tutto può andare storto, allora andrà storto, dopo le burrasche, le tempeste marine e i mille inconvenienti naturali e artificiali, ora la compagnia britannica è costretta a fare i conti con l’uragano Alex, in avvicinamento proprio nell’area dove è affondata la Deepwater Horizon.

La perturbazione ha appena attraversato il Belize, passerà oggi per il Messico e si sta spostando sul Golfo, dove secondo le previsioni raggiungerà proprio la macchia nera del petrolio. Per questo motivo le operazioni di recupero delle perdite saranno ancora una volta rimandate, in quanto quasi tutto il personale ha già raggiunto la terraferma, ed il rimanente probabilmente si allontanerà presto dal sito. Secondo la Bp le operazioni di trivellazione per ridurre l’afflusso di petrolio slitteranno di un solo giorno, ma secondo i metereologi potrebbe saltare tutto di una settimana.

Marea nera, bambini fanno il bagno nel petrolio (video)

foto marea neraSiamo a Destin Beach, in Florida: la marea nera colpisce ancora. Apparentemente è una giornata come un’altra: i bagnanti, gli ombrelloni, persone distese a prendere il sole, bambini che giocano sulla spiaggia. Eppure basta zoomare un po’ sulla sabbia per rendersi conto che c’é qualcosa che non va. Lo ha fatto un uomo registrando un video (lo trovate in coda all’articolo) che mostra innumerevoli tracce di contaminanti portati a riva dal mare.

Le palle di catrame, pur non essendo tossiche come il petrolio grezzo puro, sono comunque pericolose, e possono causare problemi seri se ingerite. Morale della favola: i bambini non dovrebbero giocare sulle spiaggie contaminate dalla marea nera.