R di ridurre… i rifiuti che finiscono in discarica o anche riciclati perché in entrambi i casi li avviamo verso un processo certamente più dispendioso di quello, a costo zero, che prevede il riutilizzo. Allungare la vita degli elementi di scarto che pullulano nelle nostre case è certamente un modo utile sia per risparmiare, aguzzando l’ingegno e scovando nuovi usi, sia per diminuire la mole di spazzatura prodotta dalle nostre attività quotidiane.
Pensiamo ai contenitori dei cibi, ad esempio. Il cestello che racchiude ricotta o mozzarelle può essere riutilizzato come recipiente, con il primo ho anche realizzato un cestino pasquale fatto in casa molto carino, senza necessità di acquistarlo. E dal contenitore di cartone delle uova, cosa possiamo ricavarne? Ecco qualche idea utile per riutilizzarlo.
uova
Tartarughe marine, ambientalisti e volontari vegliano sulla schiusa delle uova in Calabria
Adottare una spiaggia in cui le uova delle tartarughe marine si stanno schiudendo e presidiarla per evitare fonti di disturbo, in un periodo delicato per la sopravvivenza e l’equilibrio riproduttivo della specie: un gesto protettivo che in Calabria sta accomunando diverse associazioni ambientaliste e volontari, uniti nell’intento di difendere le Caretta-caretta che vengono a deporre le loro uova sui lidi calabresi, come avviene da decenni ormai sulla costa jonica, dai molteplici rischi e pericoli per gli animali neonati imputabili alcuni alla natura stessa altri all’invadenza dell’uomo. Ed è su questo ultimo fronte che operano i volontari.
Cestini di Pasqua, i fatti in casa
Cari amici di Ecologiae, dopo aver colorato naturalmente le nostre uova, non resta che trovare il cestino in cui sistemarle. Anche in questo caso, l’unica regola valida è usare la fantasia e guardare con occhi diversi tutto quello che avete in casa e vi sembra inutile o da buttare.
Tutto può fare da cestino se ci pensate e tanti piccoli oggetti all’apparenza insignificanti, se messi insieme nel modo giusto, possono rivelarsi delle stupende decorazioni pasquali. Esempi di cestini che potreste avere in casa, pronti da addobbare per le feste di Pasqua?
Diossina e sicurezza alimentare: DDL etichettatura verso l’approvazione
I casi contaminazione da diossina, in Germania, rilevati prima sulle uova, ed ora a quanto pare anche sulla carne di maiale, stanno contribuendo nuovamente a far scattare una vera e propria emergenza, in materia di sicurezza alimentare, su scala continentale. E visto che il mercato è globalizzato, e visto che ogni Paese europeo importa ed esporta materie prime alimentari e prodotti lavorati di ogni tipo, l’unica “arma” a disposizione è quella dell’obbligo di etichettatura su tutti i prodotti agro-alimentari.
Al riguardo in Italia giunge quale risposta concreta a questa emergenza l’attesa relativa all’approvazione, prevista per il prossimo 18 gennaio 2011, del disegno di legge sull’etichettatura presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
Uova, come interpretare il codice di provenienza
Dopo l’allarme lanciato alcuni giorni fa sulle uova alla diossina provenienti dalla Germania, sono arrivate le rassicurazioni del governo italiano sulla qualità delle uova da allevamenti nostrani e anche sui prodotti di importazione controllati e certificati dalla autorità competenti.
Ma come riconoscere la provenienza delle uova? Nell’articolo di oggi impareremo a leggere il codice di tracciabilità impresso sulle uova. Il codice, stampato sui gusci di ogni singolo uovo, riporta ogni informazione sull’uovo, dalla tipologia di allevamento in cui è stata cresciuta la gallina, fino al Paese e al codice identificativo del singolo allevamento. ma andiamo per ordine.
Diossina, produzione uova veneta sicura
Ancora sull’allarme uova alla diossina. Il caso su un’eventuale emergenza sanitaria in Europa tiene banco da giorni. La minaccia ricordiamo ha come focolaio di origine la Germania a causa dei mangimi animali prodotti utilizzando biodiesel, e si è estesa dunque, dopo la chiusura di oltre 4700 allevamenti in Bassa Sassonia, ai mangimi ed ai prodotti importanti dal mercato agroalimentare tedesco.
In Italia le autorità sanitarie e le associazioni di agricoltori, come la CIA, hanno rassicurato i consumatori sulla scrupolosità dei controlli sulle merci importate e ancor di più sulla sicurezza del made in Italy. Già nei giorni scorsi si era parlato di un’importazione di uova davvero minima nel nostro Paese, a fronte di un’esportazione che invece è massiccia. Idem per il pollo.
Oggi interviene la Coldiretti Veneto, analizzando la situazione nella Regione, che è una grande produttrice di uova destinate al mercato nazionale.
Uova alla diossina: CIA, prodotti italiani sono sicuri
Per quel che riguarda l’allarme sulle uova alla diossina occorre evitare nel nostro Paese gli allarmismi. Questo perché i controlli in Italia funzionano e perché quindi anche per questo i prodotti italiani sono sicuri e si deve evitare che si generi un effetto psicosi tale da danneggiare il settore agricolo.
E’ questa, in estrema sintesi, la posizione della CIA, Confederazione Italiana Agricoltori, sui casi, in Germania, di uova con contaminazione da diossina che, tra l’altro, hanno portato alla chiusura di numerose fattorie. Al riguardo la CIA sottolinea come grazie all’etichettatura d’origine le autorità preposte possono rintracciare le uova importate e toglierle dal mercato italiano a fronte comunque di livelli di importazione di uova dalla Germania che sono molto ridotti.
Uova alla diossina in Germania, rischi per l’Italia minimi per Fazio
Diossina, torna l’allarme. La notizia della recente chiusura di ben 4700 allevamenti animali in Germania, la maggior parte dei quali localizzati nella Bassa Sassonia, ha scatenato il panico in tutta Europa, Italia inclusa. La contaminazione delle uova, in misura esorbitante visto che si tratta di quantitativi tossici fino a 77 volte superiori al livello consentito, sarebbe dovuta all’impiego nei mangimi di residui di biodiesel, un combustibile tossico se immesso nella catena di produzione alimentare.
E sarebbero tremila le tonnellate di grassi alimentari contenenti diossina, giunte agli allevatori, tramite 25 diversi fornitori. Sotto accusa lo stabilimento di produzione Hales e Jentzsch, che si trova nello stato federale di Sleswig Holstein, nella Germania settentrionale. E’ stata aperta un’inchiesta dalla magistratura tedesca contro l’azienda, imputata di comportamento criminale.
Ed il pericolo si fa concreto non solo per i consumatori tedeschi, ma anche per i Paesi che hanno importato prodotti a base di uova ed uova contaminate.
Si è infatti già appreso che sia in Olanda che in Gran Bretagna sarebbero state distribuite sia uova che mangimi contaminati dalla diossina.
Una tartaruga marina viva vale più di una tartaruga marina morta
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Sei delle sette specie di tartarughe marine sono nella lista nera e tutto fa credere che le cose non stiano affatto per migliorare.
Nel Pacifico questi animali marini sono in serio pericolo, mentre nel Mediterraneo il numero di esemplari rimasti ha subito un calo vertiginoso.
Tre delle sette specie attualmente esistenti sono classificate sulla IUCN RedList, la lista rossa degli animali che si stanno estinguendo.
Good Egg 2008: un premio per le galline libere
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Eppure per ottenere le uova non è necessario uccidere, maltrattare, ma la legge del profitto governa ancora.