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Conferenza di Doha, ecco le proposte dell’Unep

conferenza doha proposte unepLimitare i danni del riscaldamento globale è ancora possibile. A dirlo non è un ambientalista dell’ultima ora ma l’Unep, Programma Ambientale delle Nazioni Unite, che ha presentato i suoi calcoli ieri alla conferenza sul clima di Doha che sta ormai volgendo al termine. Stando a quanto dichiarato dal segretario dell’Unep Achim Steiner, anche se è molto difficile, ancora è possibile rimanere al di sotto della soglia fatidica dell’incremento delle temperature di 2 gradi. Si ma come?

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Ambiente, al via progetti Italia-Iraq per acqua e C02

iraq italiaNell’incontro di ieri a Baghdad il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha confermato la pluriennale collaborazione per progetti sull’ambiente con il ministro iracheno Sargon Sleiwa. Sin dal 2003 che il nostro Paese coopera con l’Iraq alla creazione di strutture per la protezione ambientale irachena e in molti progetti di tutela e salvaguardia del territorio. I progetti, ottenuti su incarico dell’ONU attraverso il partner UNEP, fanno parte del piano “Supporto ambientale e gestione delle Marsahlands irachene”.

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Oggi è la Giornata Mondiale dell’Ambiente

giornata mondiale ambiente green economyLa Giornata Mondiale dell’Ambiente, o World Environment Day, è stata istituita dall’ONU nel 1972 per sensibilizzare cittadini e istituzioni sulle tematiche ambientali e per incentivare uno sviluppo sostenibile delle risorse. Oggi compie 40 anni, ma come è cambiata l’attenzione per l’ambiente e l’ecologia in questi anni?

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Birdwatching per rilanciare il turismo ecologico, la proposta UNEP

eco-turismoCome rilanciare il turismo ecologico e sostenibile in tutto il mondo? Puntando sul birdwatching e sulla variazione dell’offerta turistica. Questo è quanto propone il programma ONU per l’Ambiente (Unep) per la crescita economica del settore, settore che lo scorso anno solo negli USA. ha visto un giro d’affari di 32 miliardi di dollari.

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Ambiente, il ritmo di degrado del Pianeta supera le nostre azioni

UnepOccorre intervenire al più presto, non c’è tempo per rimandare decisioni così importanti sulla salute del nostro Pianeta. Queste in sintesi le parole di Achim Steiner, sottosegretario ONU e direttore dell’esecutivo dell’Unep (United Nations Environment Programme), intervenuto  all’Aurelio Peccei lecture, conferenza dedicata al fondatore del Club di Roma. Nella conferenza promssa da Wwf Italia e Fondazione Peccei, in collaborazione con UniCredit, si è parlato di Rio+20, di sviluppo sostenibile, di politiche ambientali.

Riscaldamento globale: le donne pagano il prezzo più alto

Quando si dice che siamo tutti sulla stessa barca, si sta dicendo solo una parte della verità. Secondo i dati UNEP pare che a pagare di più il riscaldamento globale siano le donne. In particolare quelle che vivono nelle regioni di montagna dei Paesi in via di sviluppo a causa delle conseguenze dell’innalzamento delle temperature che hanno effetti più evidenti rispetto a ciò che avviene nelle nostre città.

Energie rinnovabili, boom nel 2010 per il rapporto UNEP

Gli investimenti nelle energie rinnovabili lo scorso anno hanno superato i 211 miliardi di dollari, complici il piano energetico della Cina, della Germania, e anche dell’Italia. A divulgare la notizia è L’UNEP, il Programma ONU per l’ambiente (United Nations Environment Programme). Nel rapporto Global Trends in Renewable Energy Investment 2011 si legge che gran parte degli investimenti, circa 48,9 miliardi di dollari, sono derivati dagli incentivi sostenuti dal governo cinese nell’eolico e dall’Europa nel fotovoltaico. Germania e Italia hanno contribuito alla crescita delle rinnovabili con circa 60 miliardi di dollari, impiegati nell’installazione di impianti solari e fotovoltaici sui tetti delle abitazioni.

Api in calo, la causa è negli acari

Il nemico numero 1 delle api è l’acaro. Nello specifico la varroa, un acaro parassita di colore rossastro. A svelarlo è il rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep).

Questo ragnetto si attacca all’addome delle api e si nutre dei fluidi vitali dell’operoso insetto. Il parassita, in tutte le sue fasi, diffonde nelle arnie pericolosi virus e batteri che se non individuati in tempo, mettono a rischio l’intera colonia, causando la morte di tutte le api. Le più colpite sono proprio le api da miele dei Paesi Occidentali.

Unione Europea e Unep, nuovo accordo per rilanciare green economy e rinnovabili

L’Unione Europea di certo sta facendo la sua parte per combattere il riscaldamento globale, l’inquinamento e promuovere le nuove tecnologie pulite, ma come sempre da soli non si va da nessuna parte. Per questo c’è bisogno del sostegno di tutti i Paesi del mondo, anche quelli più piccoli e poveri, e siccome non si può pretendere da loro gli investimenti possibili in Occidente, ecco che interviene l’Unep, il programma ambientale delle Nazioni Unite, da sempre al fianco dell’Europa.

Ieri è stato siglato un nuovo accordo tra questi due organi che prevede l’intervento in Paesi in via di sviluppo come molti africani, ma anche i Caraibi ed i Paesi del Pacifico, per incentivare ed avviare progetti di green economy. Negli ultimi tre anni sono stati avviati 60 progetti per un totale di 50 milioni di euro, e dato che queste iniziative hanno già cominciato a dare risultati, sarebbe un peccato non svilupparle. Così si inquadra il nuovo accordo 2011-2013.

Fertilizzanti e plastica minacciano il Pianeta

Fertilizzanti e plastica minacciano gli oceani, mettendo a rischio la catena alimentare e la salute del Pianeta. Si tratta di due dei maggiori pericoli di cui l’umanità dovrà occuparsi, cercando di limitarne l’impatto e di scovare soluzioni valide per arginarne le conseguenze. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Agenzia ONU per l’Ambiente, UNEP Year Book 2011: Emerging Issues in our Global Environment, un’analisi che ha portato alla luce l’annoso problema dell’inquinamento da fosforo e da plastica negli oceani.

Il fosforo è usato nella produzione di fertilizzanti, utilizzati in misura massiccia per garantire una produzione agricola atta a soddisfare le esigenze nutrizionali di una popolazione mondiale in costante crescita. Negli ultimi 50 anni le concentrazioni di fosforo nelle acque sono cresciute di almeno il 75 per cento.

Rifiuti per tagliare le emissioni di CO2

Una buona notizia arriva da uno studio promosso dalle Nazioni Unite: tagliare le emissioni di CO2 e attenuare in parte i cambiamenti climatici è possibile. Basterebbe che le aziende che si occupano della gestione dei rifiuti in tutto il Mondo, cominciassero ad abbattere le emissioni di gas serra.

Il comparto rifiuti dovrebbe in primo luogo ridurre le quantità di materie prime utilizzate dall’industria, stoccare il carbonio e recuperare il metano prodotto dalle discariche per produrre combustibile e dunque energia elettrica. Come afferma Achim Steiner, direttore del Programma ONU per l’Ambiente (UNEP)

Il comparto rifiuti sta già operando per rendere minimo l’impatto di gas serra potenti come il metano, ma si tratta di iniziative su base nazionale. E’ arrivato il momento di passare ad un livello superiore e dare una risposta globale più coordinata, specie rispetto alle economie in via di sviluppo.

Green Economy Initiative, l’edizione 2010 del Seed award

Sono stati nominati i vincitori del Seed award 2010, il programma Onu per l’Ambiente (Unep, United Nations Environment Programme) che premia le iniziative della Green economy proposte dai piccoli imprenditori nei Paesi in via di sviluppo per rilanciare il mercato e l’economia locale con progetti innovativi ecologici e a tutela dell’ambiente e delle risorse.

Quest’anno sono stati 30 i vincitori, e la maggior parte di essi è di origine africana. I vincitori nel corso dell’anno otterranno, oltre al riconoscimento per la migliore idea all’interno del progetto Green economy initiative, in parte finanziato dall’Unione europea, degli incentivi per mettere in pratica la loro idea di eco-business e assistenza tecnica per la realizzazione del prodotto finito. I vincitori del Seed award 2010, come ha dichiarato Achim Steiner, direttore generale dell’Unep e sottosegretario delle Nazioni Unite

Rappresentano il forte spirito di impresa nei paesi in via di sviluppo e il suo valore nella creazione di un’economia verde. Mentre il premio riconosce magnifici progetti di singole persone, i governi devono mostrare la loro leadership nel sostenere questi sforzi attraverso standard diversi, politiche avanzate e incentivi, per catalizzare il cambiamento guidato dalle imprese e dalle comunità.

Desertificazione, il programma dell’UNEP per fermare l’avanzata dei deserti

Di un allarme desertificazione su scala globale avevamo parlato già tempo fa, con la pubblicazione dei risultati di uno studio spagnolo che metteva in guardia da un rischio riguardante addirittura il 38% del mondo. Come indicato da Montserrat Núñez, ricercatore presso l’Agro Food Research and Technology Institute (IRTA), il principale indiziato è il degrado del suolo:

Un uso del suolo che non sia sostenibile può portarne al degrado. Se questo accade nelle zone aride e semi-aride, come lo sono alcune aree della Spagna, questa degradazione porta alla desertificazione, e gli effetti possono essere irreversibili, perché i terreni coinvolti diventano totalmente improduttivi.

E torna a parlare del problema anche L’UNEP, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’ambiente che, in una nota diffusa in questi giorni, fa sapere che la desertificazione, causa la cattiva gestione delle risorse idriche, pratiche agricole scorrette e non da ultimo i cambiamenti climatici, avanza e minaccia molte aree, interessando oltre un miliardo di persone per un totale di 3,6 miliardi di ettari, pari ad un quarto della superficie terrestre.

UNEP: entro il 2050 gli oceani non avranno più pesci

pesca selvaggia

L’AFP ha appena pubblicato una nuova relazione dell’UNEP (Programma Ambientale delle Nazioni Unite), il quale mostra che mantenendo i tassi correnti di pesca, e se non facciamo nulla per fermarli, in 40 anni non ci saranno più abbastanza pesci da essere commercializzati negli oceani. Questa stima è simile ad altre recenti stime sull’impatto della pesca eccessiva, ma in realtà guadagnano nuova risonanza alla luce della recente riunione della CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie a rischio) che, a causa delle pressioni politiche provenienti dal Giappone e altre nazioni la cui priorità a breve termine è il guadagno economico, non è riuscito a vietare la commercializzazione del tonno rosso in pericolo di estinzione. Con i tassi di pesca correnti (quattro volte la quota ufficiale consentiti a causa degli illeciti) il tonno rosso atlantico sarà estinto in meno di tre anni.

Nel complesso, il rapporto dice che il 30% degli stock ittici mondiali è già crollato, che vuol dire cedere meno del 10% del loro potenziale storico, con solo il 25% di pesci in buona salute, e queste sono solo le specie meno “attraenti”, quelle cioè che non mangiamo.