La situazione in Italia, per ciò che concerne le discariche di rifiuti illegali e non a norma non è migliorata: l’Italia è stata deferita dall’UE, e la commissione ha richiesto alla Corte di Giustizia Europea una sanzione di 56 milioni di euro per l’Italia. Pessime notizie, quindi, al di là della possibile multa: “I problemi sussistono ancora in quasi tutte le regioni italiane – e le misure in vigore non sono sufficienti per risolvere il problema a lungo termine”, ha dichiarato la commissione europea.
UE
UE, stop ai biocarburanti ricavati da culture alimentari
La Commissione Europea lancia un segnale forte nel settore della produzione di energia da biocarburanti: stop a quelli derivati da culture alimentari (anche detti biocarburanti di prima generazione). Si deve andare avanti con residui e scarti come alghe, paglia e rifiuti, poiché le emissioni di CO2 in tal caso calano, e non vi sono dannose interposizioni con le produzioni alimentari.
Rifiuti, nuova procedura d’infrazione contro l’Italia per le discariche
L’Ue ci ha concesso tempo, noi lo abbiamo sprecato, e così ecco il risultato. La commissione europea ha aperto un nuovo, ennesimo, procedimento a carico dell’Italia a causa della gestione dissennata dei rifiuti. Ci era stato persino concesso un finanziamento per sviluppare nuovi metodi di smaltimento rifiuti, ed invece noi continuiamo a tenere aperte le discariche. Centodue per la precisione, di cui almeno tre di rifiuti pericolosi e chiaramente illegali, davvero troppi per concederci una proroga.
Eco-progetti: Italia prima per finanziamenti europei
La Ue, attraverso il programma Life+, ha deciso di finanziare degli eco-progetti in tutta la Comunità Europea. Si tratta di quei progetti che hanno come obiettivo uno qualsiasi degli aspetti green della società moderna che vanno dalla produzione di energia rinnovabile all’agricoltura biologica, dalla tutela della biodiversità allo sviluppo del mercato delle auto elettriche. Secondo i dati pubblicati oggi pare che l’Italia sia il Paese che più di tutti ha ottenuto i finanziamenti europei per il prossimo biennio.
Pesca, la riforma della politica comune avanzata dalla Commissione UE
Pesca: una riforma vasta e radicale, così si autoritrae la nuova politica comunitaria del settore che proprio oggi a Bruxelles ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea, un semaforo verde a procedere con l’analisi della nuova PCP che, per Maria Damanaki, commissario europeo insignito dell’incarico, costruirà le sue fondamenta sulla sostenibilità ovvero su uno sfruttamento responsabile degli stock ittici che impegni i Paesi dell’Unione al rispetto di parametri più rigidi e li chiami ad un maggiore vincolo sull’uso coscienzioso e misurato delle risorse marine. Nessun mitico orizzonte 2050 si profila stavolta nei piani UE:
Entro il 2015 gli stock dovranno essere sfruttati a livelli sostenibili in Europa.
Inquinamento industrie, UE multa l’Italia mentre Taranto marcia contro l’Ilva
Taranto, bambini e mamme hanno sfilato in corteo sabato scorso, in un disperato bisogno di ascolto sulla qualità della vita ed i rischi per la salute provocati dall’inquinamento dell’ILVA, lo stabilimento siderurgico o meglio il mostro che sfama e dà lavoro togliendo la vita e la possibilità di crescere agli abitanti delle aree limitrofe.
La marcia è stata organizzata dal Fondo Antidiossina, Onlus presieduta da Fabio Matacchiera. E’ lo stesso presidente dell’associazione a fornire alcuni numeri sull’impressionante arsenale inquinante delle industrie tarantine:
Nello stabilimento Ilva, la più grande acciaieria d’Europa, ci sono oltre 200 camini, e altre decine di fumaioli nella raffineria Eni, nella Cementir e nelle aziende limitrofe.
Smog, Milano ha esaurito il bonus di 35 giorni all’anno concesso dall’UE
Finiti… i giorni in cui si poteva pensare di rientrare nei limiti di 50 microgrammi al metrocubo con le domeniche ecologiche. Domenica scorsa, quando Milano è rimasta ancora una volta a piedi, le centraline dell’ARPA Lombardia hanno registrato valori medi di PM10 addirittura triplicati.
E finito è anche il bonus dei 35 giorni all’anno di sforamento delle polveri sottili concesso dalle direttive europee 1999/30/Ec e 96/62/Ec recepite a livello nazionale con il decreto ministeriale 60 del 2 aprile 2002.
Sono trascorsi appena trentotto giorni dall’inizio del 2011 e 35 giorni il capoluogo lombardo li ha trascorsi con il PM10 sopra il limite. Ieri la centralina ubicata in via Senato ha sfiorato i 181 microgrammi. Non è andata meglio nelle altre due centraline: a Città Studi si è raggiunta quota 157 e al Verziere 176.
Convenzione europea del paesaggio
Convenzione Europea del Paesaggio
La Convenzione Europea del Paesaggio (CEP) è un documento di importanza cruciale per le politiche europee in materia di ambiente, territorio e paesaggio firmato a Firenze il 20 Ottobre del 2000.
L’obiettivo ultimo della Convenzione consta nel promuovere la salvaguardia, la gestione e la pianificazione dei paesaggi e nell’organizzazione della cooperazione europea in tale campo e nel riconoscimento giuridico del paesaggio come componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità.
Il caricabatterie universale per cellulare taglierà le emissioni del 50%
All’inizio di quest’anno abbiamo ricevuto la buona notizia che l’UE stava ipotizzando di far entrare in vigore un caricabatterie universale per tutti i produttori di telefonia cellulare. Può sembrare una forzatura, e chissà anche un’imposizione antieconomica, ma l’aspetto più importante è che, oltre alla comodità di non dover scegliere nel cassetto dei caricabatterie quale ci serve tra i 10 o più lì presenti, è una scelta “ecologicamente responsabile e semplicemente logica per uscire dalla produzione obsolescente pianificata”, la quale avrà come primo risultato la diminuzione di “cumuli di plastica e fili”.
La scorsa settimana un caricabatterie universale è stato approvato dall’International Telecommunication Union, la quale, pur non essendo “costretta” a farlo, visto che l’obbligo vige solo all’interno della Comunità Europea, è disponibile ad adottarlo per i nuovi telefoni.