frutta scomparsa cambiamenti climatici

Ecologia, il 75% della varietà di frutta in Italia è andata persa

frutta scomparsa cambiamenti climaticiIl 75% delle varietà di frutta in Italia è andato perduto nell’ultimo secolo. A lanciare l’allarme è la FAO nel convegno “Frutti del passato per un futuro sostenibile” svoltosi a Roma, nel ministero delle Politiche Agricole e Forestali in collaborazione con l’Ispra. L’indagine denuncia la scomparsa tra le tante di varietà di albicocco, ciliegio, pesco, pero, mandorlo e susino.

Categorie FAO

Nuove specie, 138 coleotteri scoperti nel Centro e nel Sud America

Nuove specie, il panorama delle specie animali conosciute dall’uomo si allarga ancora con la recente scoperta di 138 nuove tipologie di coleottori da parte di un equipe di entomologi del Museo di storia naturale di Santa Barbara. La scoperta è avvenuta in diverse aree del Centro e del Sud America caratterizzate da clima tropicale.

Arriva il nuovo Atlante dei vertebrati, dopo 20 anni di lavoro

Dopo 20 anni di lavoro arriva uno strumento fondamentale per la conoscenza della biodiversità terrestre: il nuovo Atlante dei vertebrati, da poco pubblicato su Science. Si tratta di un’opera realizzata da ricercatori coordinati dall’Università di Copenaghen che va ad aggiornare quella del grande studioso inglese Alfred Russel Wallace datata 1876.

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Ecologia, i delfinari Ue vanno chiusi

delfini tutelaA pochi giorni dal rapporto sui giardini zoologici europei della Born Free Foundation, arriva il dossier sui delfinari presenti in 14 Paesi dell’Unione, e la situazione non è migliore. Sono 34 le strutture commerciali che ospitano delfini in Europa e, secondo lo studio condotto dalla Società per la conservazione di balene e delfini (Whale and Dolphin Conservation Society-WDCS) in collaborazione con la Born Free Foundation, andrebbero tutti chiusi, come spiega Chris Butler-Stroud, amministratore delegato di WDCS

Biodiversità, a Nagoya approvato piano internazionale COP10

COP10, il summit internazionale sulla biodiversità che ha visto la partecipazione dei delegati di 193 Paesi, riunitisi a Nagoya, in Giappone, si è concluso il 29 ottobre scorso. I lavori, iniziati il 18 ottobre, hanno portato alla stesura di programmi condivisi a livello internazionale volti a tutelare la diversità biologica, nel rispetto degli obiettivi prefissati dagli Stati membri della Convenzione (CBD), siglata ormai diciassette anni fa.

Tre i punti cardine sui quali è stata impostata la ripresa del dialogo sulla biodiversità della Conferenza delle Parti:

  1. la conservazione della biodiversità;
  2. l’uso sostenibile delle risorse;
  3. la divisione equa dei benefici derivanti dalle risorse genetiche.

Biodiversità, approvata strategia nazionale

Il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, rende noto che il piano di sviluppo per la tutela della biodiversità è stato approvato nella Conferenza permanente Stato, Regioni e Province Autonome, divenendo operativo. Il ministro ha dichiarato che la strategia nazionale è un valido

Strumento per affrontare le sfide globali post 2010 per la conservazione della biodiversità.

Il documento sarà presentato nella decima Conferenza della Parti della Convenzione Internazionale sulla Biodiversità che si terrà alla fine del mese di ottobre a Nagoya, in Giappone. La strategia si inserisce in un lungo iter di procedure e impegni presi per salvaguardare e tutelare la biodiversità, a partire dal 1992 con la ratifica della Convenzione sulla Diversità Biologica di Rio de Janeiro. Sono tre le tematiche principali su cui è articolato il teso: la biodiversità e i servizi ecosistemici, la biodiversità e i cambiamenti climatici, la biodiversità e le politiche economiche.

Biodiversità, una spesa di oltre 50 miliardi di euro all’anno

Questo è il costo che noi europei paghiamo ogni anno per la perdita di specie animali e vegetali, estinte a causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. Il monito arriva dall’Europa dopo l’esito del vertice di Copenaghen dello scorso dicembre e rilancia la biodiversità e la difesa del patrimonio ambientale perché, come ha dichiarato il tedesco Jo Leinen,Presidente della Commissione ambiente dell’Europarlamento

Se non fermiamo la perdita di biodiversità rischiamo di mordere la mano che ci nutre. L’ Europa deve guidare la lotta per la protezione della biodiversità alla conferenza Onu di Nagoya.

G8: ecco la carta di Siracusa sulla biodiversità

A 24 ore dalla chiusura dei lavori del g8 di Siracusa, ecco diffuso il comunicato ufficiale sull’accordo trovato dai ministri dell’ambiente dei Paesi partecipanti (Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone, Canada e Russia) insieme ad altri ministri che hanno accompagnato i lavori (Australia, Brasile, Cina, Repubblica Ceca, Egitto, India, Indonesia, Messico, Repubblica di Corea, Sud Africa, Svezia), i quali si sono assunti l’impegno di perseguire politiche planetarie in favore dell’ambiente, ed in particolare della biodiversità.

Il documento ufficiale è possibile consultarlo tramite questo link. Noi intanto proviamo a riassumere i 24 punti fondamentali su cui si basa l’accordo. Essi partono tutti dalla premessa di riconoscere l’importanza della biodiversità (la quale non è una cosa scontata, visto che sono in molti a darle poca importanza), dalla volontà di porre le basi per uno sviluppo parallelo dell’economia con l’ambiente, e per una partenza da un punto comune per i prossimi trattati, come quello di Copenaghen o di Hokkaido.

G8: accordo sulla biodiversità

La terza giornata del g8 sull’ambiente si conclude con un impegno da parte di tutti i ministri dell’ambiente su uno dei punti fondamentali dell’ecologia attuale: la tutela della biodiversità. In chiusura del meeting di Siracusa si è trovato l’accordo, ratificato con una sorta di trattato, suddiviso in 24 punti, in cui è spiegato cosa si farà per tutelare le specie in via d’estinzione, gli animali che vivono nelle zone a rischio deforestazione, ecc.

In particolare le prime anticipazioni sul trattato, che pubblicheremo domani nella sua forma ufficiale, parlano di 4 maxi-categorie nelle quali rientrano gli accordi presi questa mattina. Esse sono il rapporto tra biodiversità e clima; biodiversità ed economia; biodiversità e ecosistemi; ed infine scienza e ricerca.