Google investe 5 miliardi di dollari in un mega-progetto eolico

Nella giornata di ieri il colosso Google ha annunciato di voler investire nell’energia eolica in grande stile. Secondo il New York Times, il gigante dei motori di ricerca sta per spendere il 37,5% del capitale azionario per un progetto da 5 miliardi di dollari per creare la “spina dorsale” da 350 miglia (circa 560 km) di turbine per i futuri parchi eolici off-shore sulla costa orientale degli Usa.

La spina dorsale nient’altro sarebbe che una fila di turbine eoliche che partirebbe da New York City e arriverebbe fino al Sud della Virginia, in grado di contribuire per una capacità di 6.000 megawatt di elettricità. Questo progetto prevede un processo di vitale importanza per un ulteriore sviluppo dell’energia eolica offshore, e potrebbe avere enormi implicazioni sulla nascente industria eolica americana.

Eolico, inaugurata centrale più grande al mondo in Gran Bretagna

La Gran Bretagna è uno dei Paesi più attenti al mondo per quanto riguarda l’ecologia. Non ha grandi spazi sulla terraferma per costruire delle centrali eoliche o solari, e così sfrutta quello che ha: il mare. Per questo motivo due anni fa è partito un progetto molto ambizioso: costruire la più grande centrale eolica off-shore al mondo.

Questo gioiello della tecnologia è stato installato al largo delle coste del Kent. Un progetto da circa 900 milioni di euro che è stato ultimato a giugno e comincia oggi a dare i suoi primi frutti. E che frutti! Secondo i produttori, le circa 100 turbine che costituiscono la centrale riusciranno a coprire il fabbisogno di circa 200-240 mila abitazioni con 300 Mw di elettricità, portando ad un enorme risparmio in termini economici (non ci sarà bisogno di petrolio o carbone) ed ambientali, grazie alla CO2 che non viene più emessa.

Collaudato il generatore di energia eolica portatile

generatore energia eolica portatile

L’energia eolica portatile rappresenta nel complesso un fallimento nel mercato dei gadget elettronici. Sono stati davvero in pochi i “vincitori” a fare un prodotto convincente, come l’HYmini, che consiste in delle turbine eoliche talmente piccole, ma funzionanti, da poter essere trasportate ovunque. Esse però solo una buona idea se sei un ciclista e se desideri mantenere il tuo iPod acceso durante i lunghi viaggi.

E anche in quel caso, un caricabatterie classico potrebbe risultare la scelta migliore. Eppure, le idee per le unità portatili di energia eolica continuano a venire fuori, e chissà che per una volta non abbiamo imbroccato quella giusta.

Eolico, in Gran Bretagna la General Electric crea 2000 nuovi posti di lavoro da off-shore

impianto eolico off-shoreLa General Electric, multinazionale di servizi energetici stanunitense, ha appena diffuso la notizia di un suo ingente investimento nel Regno Unito. Il progetto che vede impegnata la GE in Gran Bretagna prevede lo sfruttamento della tecnologia dell’eolico off-shore. Cento milioni di dollari i fondi stanziati per la realizzazione di un nuovo mega-impianto.

Un progetto ambizioso che si stima garantirà nuovi posti di lavoro ad un totale di 2000 persone. Poco male, in questi tempi di difficile e lenta ripresa dalla grave crisi economica mondiale dello scorso biennio, che non ha risparmiato nemmeno la ricca e florida Inghilterra.

2009: anno boom dell’eolico in tutto il mondo

eolico

Registrato l’incremento improvviso quanto inaspettato dell’eolico in Italia, allargando lo spettro delle indagini ci rendiamo conto che l’anno appena trascorso è stato molto meglio di quanto potessimo sperare, almeno per quanto riguarda il ricorso all’energia del vento.

Nonostante la recessione globale, la capacità totale installata di energia eolica in tutto il mondo è cresciuta di un impressionante 31% (quasi un terzo in più rispetto al 2008), mentre il mondo ha aggiunto 37,5 gigawatt di potenza al totale di 158 GW. Il mega-watt prodotto dall’energia eolica balza così in avanti in quasi tutte le economie più importanti del mondo lo scorso anno, dagli Stati Uniti all’Europa, fino alla Cina e all’India (stranamente solo il Giappone è assente). Dopo il salto, vediamo la top 5 del vento del 2009.

Eolico: in America sfiorato il 2% del fabbisogno nazionale, in Europa raggiunto il 5%

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Nonostante una recessione paralizzante dei mercati, l’industria americana dell’energia eolica è cresciuta ad un ritmo incredibile nel 2009, aggiungendo un 39% in più alla capacità già esistente. Il Paese è vicino al punto in cui il 2% della sua elettricità viene prodotta da turbine eoliche. Continua la crescita ad un ritmo così veloce che può aiutare la nazione ad abbassare le emissioni dei gas che causano il riscaldamento globale anche più del previsto.

L’American Wind Energy Association, nella sua relazione annuale, ha spiegato che la quantità di capacità aggiunta l’anno scorso, 9.900 megawatt, è stata la più grande in assoluto, ed è stata del 18% superiore alla capacità aggiunta nel 2008. Il gruppo afferma che la crescita dell’energia eolica è stata aiutata dal pacchetto federale di stimolo passato un anno fa, che ha esteso il credito d’imposta e ha fornito altri incentivi agli investimenti per l’industria.

L’eolico può fornire un quinto dell’elettricità negli Stati Uniti orientali. In Italia anche di più

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L’energia eolica è scarsa ed inaffidabile? Niente affatto. Questa è spesso la tesi che portano i detrattori di tale tecnologia, i quali non sanno effettivamente quale potenziale il vento, e la tecnologia moderna, sono in grado di esprimere. L’energia eolica potrebbe fornire, da sola, il 20% dell’energia elettrica per la metà orientale degli Stati Uniti entro il 2024, ma solo se la nazione facesse un notevole investimento finanziario, secondo il rapporto del nuovo Governo. Si tratta di fornire un quinto dell’energia tramite vento, e considerate le potenzialità della tecnologia fotovoltaica, si potrebbe arrivare in quegli anni a garantire oltre la metà del fabbisogno energetico tramite le rinnovabili.

Circa 90 miliardi di dollari saranno necessari per l’installazione di una rete di terra e di mare basata sulle turbine eoliche, e circa 22.000 chilometri di nuove linee elettriche, secondo lo studio pubblicato dal U.S. Energy Department’s National Renewable Energy Laboratory, il Dipartimento per l’Energia Rinnovabile degli Stati Uniti.

Le infrastrutture potrebbero autoalimentarsi grazie all’energia piezoelettrica

sensori piezoelettrici

Autostrade, stazioni ferroviarie, piste da ballo: il mondo è pieno di superfici vibranti che potrebbero produrre una gran quantità di energia pulita e sostenibile. Si chiama energia piezoelettrica, costituita dalla conversione della tensione meccanica in corrente elettrica. Ora un team di ricercatori europei ha sviluppato una dispositivo piezoelettrico in micro-scala che potrebbe raccogliere l’energia dai macchinari, e convertirla in elettricità per le infrastrutture e gli edifici.

I dispositivi di piccole dimensioni sono ideali per l’uso per alimentare apparecchiature di telerilevamento, per esempio per sorvegliare i ponti o le macchine ai primi segni di deterioramento. In tal caso essi potrebbero svolgere un ruolo chiave nel mantenimento dell’energia più efficiente per le turbine eoliche e altre infrastrutture energetiche rinnovabili, riducendo al contempo i rischi per l’uomo.

Le tecnologie rinnovabili del futuro testate in Antartide

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L’isola King George, uno dei punti più settentrionali del continente Antartico, era una volta una base di caccia e pesca popolare, ma ora è sede di piccoli avamposti di scienziati provenienti da dodici Paesi. Le stazioni russe e cilene, Eduardo Frei e Bellingshausen, sono separate solo di pochi metri, e formano una piccola comunità. Sul versante cileno, c’è una scuola per i bambini delle famiglie che vi abitano, mentre, sul versante russo, una piccola chiesa ortodossa che si trova in cima ad una collina.

Una breve passeggiata al di là della chiesa e si trova l’E-base, una capanna di ricerca come tutte le altre, tranne che per i tubi solari termici, celle fotovoltaiche, turbine eoliche e altro. Il rifugio è diventato famoso nel 2008 per l’aver saputo dimostrare che la tecnologia delle energie rinnovabili è pronta già ora, non lo sarà “un giorno”. In Antartide, le condizioni, si sa, sono estreme, e ottenere anche le energie rinnovabili è più complicato che altrove. Eppure questi scienziati ci riescono.

Abbelliamo gli impianti eolici e solari con le palme

palma solare-eolica

Le torri-cellulare travestite da alberi di rado riescono ad ingannare qualcuno. Ma per quanto riguarda le torri solari travestite da palme, il trucco sembra aver funzionato meglio. Si tratta di alberi a forma di palma, all’esterno, i quali in realtà generano energia pulita e hanno delle vere e proprie turbine, che possono essere installate anche nel vostro giardino.

Questo disegno di Matthew Seibert potrebbe far ricredere anche i più scettici quelli che considerano i nuovi metodi per accumulare l’energia solare per i singoli quartieri o casa per casa, oggetti costosi, ingombranti, brutti e poco affidabili.

Una nuova tecnica potrebbe abbattere i costi dei materiali per le tecnologie verdi

turbina eolica

L’agguerrita concorrenza sulle materie prime per le nuove tecnologie “verdi” potrebbe diventare un ricordo del passato, grazie ad una scoperta degli scienziati dell’Università di Leeds. I ricercatori della facoltà di Ingegneria hanno scoperto il modo per recuperare notevoli quantità di ossidi rari dalla terra, presenti nei minerali di biossido di titanio. Queste rarità, che sono indispensabili per la fabbricazione di turbine eoliche, l’illuminazione più efficiente, e le macchine elettriche o ibride, vengono estratti o rigenerati da materiali di rifiuto di un altro processo industriale.

Se considerato in scala industriale, il nuovo processo potrebbe finire per spostare l’equilibrio del potere in un’offerta globale, rompendo il monopolio della Cina su queste scarse ma preziose risorse. La Cina detiene attualmente il 95% delle riserve mondiali di metalli terrestri rari in un mondo in cui la domanda è in costante crescita.

Questi materiali sono anche ampiamente utilizzati nei motori delle automobili e nell’elettronica, la difesa e le industrie nucleari. Essi, infatti, trasversalmente forniscono tante tecnologie d’avanguardia, la domanda aggiuntiva dei dispositivi e delle applicazioni relative è maggiore dell’offerta

ha detto il professor Animesh Jha, che ha guidato la ricerca.

Anche le moschee diventano ecologiche

moschea istanbul

Al di sopra degli spessi tappeti a motivi geometrici e sotto le alte cupole di molte moschee, cerchi di piccole luci appese al soffitto a spirale che illuminano gli interni in penombra, sono destinati a far risparmiare ai responsabili religiosi, e alla Terra, un bel po’ di risorse. Non parliamo di una moschea in particolare, ma di quasi tutte le moschee della Turchia, dove queste 80.013 luci sono state sostituite con versioni eco-friendly, per un grande risparmio di energia.

L’anno scorso, i responsabili religiosi del Paese hanno annunciato che alcune delle 961.427 luci delle moschee verranno sostituite con 895.390 versioni a risparmio energetico, con una conseguente riduzione del 65% dei costi dell’energia elettrica. Secondo giornale locale Today’s Zaman, la direzione del progetto costruirà il suo successo incoraggiando l’uso diffuso di lampade a risparmio energetico in tutto il Paese.