I livelli di contaminazione del terreno limitrofo alla centrale nucleare di Fukushima continuano ad aumentare a tal punto che l’Agenzia di Sicurezza nucleare giapponese ha messo in allerta le autorità e definito la zona come livello 3, ossia come area di incidente nucleare “grave” quando, appena 10 giorni fa, l’area della centrale era classificata come livello 1.
Tsunami
Il disastro di Fukushima potrebbe essere stato causato da un ratto
Abbiamo visto tutti le immagini terribili dello tsunami che l’11 marzo 2011 si è abbattuto contro la centrale di Fukushima, mandandola in tilt e creando il secondo disastro nucleare peggiore della storia. La dinamica è stata subito chiara a tutti: l’acqua aveva inondato le camere adibite alla sicurezza i cui meccanismi hanno smesso di funzionare, facendo surriscaldare la centrale che è andata vicinissima all’esplosione. Oggi però un nuovo elemento compone questo puzzle: a causare tutto il disastro potrebbe essere stato qualcosa di più semplice: un ratto.
Tsunami e inquinamento prevedibili con i sensori anti-nucleari
Monitorare con precisione l’inquinamento è difficile. Prevedere uno tsunami lo è ancora di più. Queste due funzioni, apparentemente slegate tra di loro, potrebbero invece essere effettuate da un unico strumento. Nulla di fantascientifico e nessuna tecnologia futuristica. Lo strumento esiste già ed è il sensore utilizzato da alcuni decenni per monitorare le attività dei test nucleari in mare.
Ultim’ora terremoto in Giappone, finalmente rientrato l’allarme tsunami
Dopo due ore di paura rientra finalmente l’allarme tsunami per il Giappone dopo il forte terremoto di magnitudo 7.4 della scala Richter che ha colpito al largo delle coste nord-orientali nipponiche. Le ultim’ora sul terremoto parlano di fine dell’allerta dopo l’ondata di un metro che si è infranta contro la città di Ishinomaki.
Giappone, terremoto di magnitudo 7,4, lanciata l’allerta tsunami
Alle 9.18 ora italiana e alle 17.18 locali una forte scossa di terremoto ha di nuovo colpito il Giappone: la magnitudo è di 7.4 (o 7.3, secondo altre fonti). Le autorità hanno subito lanciato l’allerta tsunami, che nel giro di una mezz’ora è già stato portato a un livello d’allerta maggiore: in questi momenti si prevede che le ondate potrebbero raggiungere anche i 2 metri d’altezza.
Terremoto nelle Filippine, rischio tsunami?
Un altro terremoto rischia di mettere in ginocchio il Sud-Est asiatico. Questa volta l’epicentro è nelle Filippine dove una scossa di 7,9 gradi della scala Richter, durata più di un minuto, ha distrutto la città di Guiuan, sull’isola di Sant’Isidro nella provincia di Samar, a poco più di 700 km dalla Capitale Manila. Un terremoto di una potenza simile avrebbe messo in difficoltà anche le migliori strutture antisismiche Occidentali, ma nelle Filippine, dove la maggior parte degli edifici sono costruiti senza nemmeno i principi più elementari, sono venuti giù come castelli di carta. Ed ora si teme lo tsunami.
Tsunami in Indonesia, pericolo per 4 Paesi
Una forte scossa di terremoto al largo dell’Indonesia ha fatto scattare questa mattina (erano le 10:38 in Italia) l’allarme tsunami in gran parte del Sud-Est asiatico. Il rischio di onda anomala potrebbe riguardare non solo l’arcipelago indonesiano, ma anche India, Sri Lanka e Thailandia. L’evento riporta alla mente il dramma del 2004 quando il primo tsunami “mediatico” colpì la stessa area il giorno dopo Natale e tolse la vita a 230 mila persone.
Tonnellate di rifiuti minacciano la West Coast e le Hawaii, il dopo Fukushima
Cominciano a vedersi i primi danni del dopo Fukushima. Questa volta non si tratta, per fortuna, di ulteriori vittime o di alimenti o oggetti contaminati dalle radiazioni ma di rifiuti, tonnellate di rifiuti che si stanno riversando sulla West Coast e nelle splendide spiagge delle Hawaii. Nel giro di pochi mesi arriverranno lungo le coste degli USA circa 20 milioni di tonnellate di rifiuti tra relitti di barche, frigoriferi, pezzi di abitazioni, milioni di frammenti di detriti che dalle coste del Giappone viaggiano noncuranti verso gli Stati Uniti.
Fukushima oggi, la vita e la morte in Giappone dopo il disastro nucleare
Tutto ha avuto inizio l’11 marzo del 2011 quando una violenta scossa di terremoto di magnitudo 8.9 ha fatto tremare le solide fondamenta del Giappone, a torto ritenute incrollabili dal mondo intero che ha assistito contemporaneamente a ben altro crollo, quello della fiducia riposta dai cittadini nipponici nel proprio Governo, poco vigile sull’efficacia dei sistemi di sicurezza previsti per eventi naturali estremi dalle compagnie nucleari, nello specifico la Tepco. Un sisma potente, quello che ha colpito al cuore il Paese del Sol Levante, responsabile di numerosi crolli e morti ma quel che è peggio di un altrettanto e forse ancor più devastante tsunami, tsunami che a sua volta ha mandato in tilt la centrale nucleare di Fukushima, un disastro nucleare di livello 7 che non si vedeva dai tempi di Chernobyl e che ha tenuto il mondo intero con il fiato sospeso.
Tsunami nel Mediterraneo, esercitazione il 10 agosto
Il primo test per verificare il sistema di allarme tsunami nel Mar Mediterraneo avrà luogo il 10 agosto. Vi prenderanno parte 31 Paesi, tra cui l’Italia. L’obiettivo del test Neamtws (Sistema di allarme e mitigazione per gli Tsunami nell’Atlantico nord orientale, nel Mediterranero e nei mari connessi) uno dei quattro sistemi di allarme e mitigazione a livello mondiale, è quello di verificare l’efficacia e la tempestività della comunicazione tra i centri regionali e i punti focali di allerta tsunami.
Giappone: l’energia eolica regge al sisma e salva il Paese dal black-out
Mentre il mondo rimane con il fiato sospeso in attesa di sapere se la centrale nucleare di Fukushima reggerà o ci sarà un disastro simile a quello di Chernobyl, c’è una buona notizia che riguarda il settore energetico. Nonostante quanto affermato dai suoi detrattori, che l’energia eolica non sopravviverebbe ad un terremoto o allo tsunami, l’industria eolica giapponese è ancora perfettamente funzionante e sta contribuendo a tenere le luci accese durante la crisi.
In pratica se si è evitato il black-out totale nel Paese lo si deve soprattutto a questa fonte rinnovabile. Un’inviata dell’Huffington Post ha intervistato Yoshinori Ueda, portavoce del Comitato Internazionale della Japan Wind Power Association & Japan Wind Energy Association, il quale ha spiegato che non si sono verificati danni in quasi nessun impianto eolico. Perfino il semi-offshore di Kamisu, situato a circa 300 chilometri dall’epicentro del sisma, è sopravvissuto.
Nucleare, scattati controlli e blocco dei piani in tutto il mondo
Se lo tsunami vero (quello di acqua) ha colpito solo il Giappone, un altro tipo di tsunami, quello dell’onda anti-nucleare, ha letteralmente invaso tutto il mondo. Le prime a muoversi sono state Germania e Svizzera, seguite da alcuni Paesi del Sudamerica, ma ora pare che tutto il mondo si stia ponendo due domande: 1- abbiamo davvero bisogno del nucleare? 2- quanto è sicuro quello che abbiamo?
Molti Paesi hanno deciso di fare il punto sulla sicurezza degli impianti nucleari, e/o di frenare l’approvazione di qualsiasi nuovo sviluppo di energia nucleare. Dopo la decisione di Svizzera e Germania, avantieri la Commissione europea ha ordinato a tutte le società energetiche dell’UE di presentare i dati sulla sicurezza e la preparazione all’emergenza di ogni singola centrale nucleare.
Terremoto nucleare su Fukushima, esplode reattore
Quello che si temeva è accaduto. Quanto anticipato ieri, quando la centrale di Fukushima faceva paura per una possible esplosione, si è avverato. Nelle scorse ore una nuvola di fumo bianco si è sollevata dalla centrale, ripresa a debita distanza dagli elicotteri, segno che la tanto temuta esplosione è avvenuta.
Nonostante le strutture antisismiche più avanzate al mondo, il Giappone non ha retto al terribile terremoto di ieri, le cui scosse continuano ancora oggi, e così delle strutture tanto pericolose quanto delicate come quelle nucleari rischiano di combinare un disastro epocale.
Terremoto e tsunami in Giappone, foto e video
Terremoto in Giappone: il sisma di magnitudo 8.9 che ha scosso il Nord-Est del Paese, scatenando sulla costa del Pacifico uno tsunami con onde alte dieci metri, è uno dei più violenti degli ultimi 150 anni.
Decine le vittime, centinaia i dispersi. Non si hanno più tracce di una nave con a bordo oltre cento persone e di un treno.
Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza nucleare e chiuso undici impianti, come misura precauzionale ed in seguito al verificarsi di un incendio nella centrale nucleare di Onagawa. Allerta anche nell’impianto nucleare Fukushima Daiichi della Tokyo Electric Power, dove si cerca di ripristinare il sistema di raffreddamento. Di seguito il video del terremoto ed alcune drammatiche foto che testimoniano gli effetti devastanti del terremoto e dello tsunami in Giappone.