Sarà che il costo del gasolio e dei carburanti è aumentato, sarà che occorre fermare i cambiamenti climatici e ridurre le emissioni di CO2, ma a Trieste sono salpati i primi pescherecci a…olio fritto. L’olio fritto, che proveniene dagli scarti di frittura, viene trasformato in biodiesel per le imbarcazioni e, a detta dei pescatori, rilascia nell’ambiente solo un odore di patatine fritte!
Trieste
Colibrì Trieste, due mesi di proroga allo sfratto
Ancora sulla sorte dei colibrì di Trieste, ospitati dal Parco di Miramare, e per i quali era stato chiesto lo sfratto da parte della Procura della Repubblica di Trieste a causa delle carenze normative del Centro.
La vicenda aveva visto coinvolto il premier Berlusconi, sceso in campo personalmente, su sensibilizzazione di Vittorio Sgarbi, per impedire che i volatili venissero trasferiti in Olanda, con il rischio di gravi perdite dovute al trauma del trasferimento.
Oggi al tavolo di concertazione promosso dalla Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia si è discusso dei provvedimenti concreti da attuare per assicurare un futuro ai colibrì. Si apprende che i volatili verranno sistemati in una località il più possibile vicina al Centro per poi farvi ritorno a lavori ultimati.
Colibrì di Trieste, Berlusconi scende in campo per salvare i volatili
Il buon cuore del nostro premier Silvio Berlusconi fa sempre notizia, stavolta, fortunamente per la sua reputazione, non più al servizio di una ragazzina appariscente ed isterica dalle improbabili parentele, ma dedito ad una causa più nobile: salvare i colibrì di Trieste da un destino incerto per la mancanza di fondi delle strutture ospitanti.
I colibrì si trovano attualmente in alcune delle serre afferenti al parco del Castello di Miramare. Fonti accreditate riferiscono che il direttore del Centro di Trieste, Stefano Rimoli, ha affermato di aver ricevuto ieri la telefonata di Berlusconi e Sgarbi, e che il Presidente del Consiglio si è impegnato a garantire la funzionalità della struttura.