Orsi Trentino, Licia Colò: “Non vanno rimossi come auto in sosta”

Ancora sugli orsi perseguitati in Trentino. Non si arresta la polemica sul futuro degli esemplari cosiddetti clandestini che sconfinerebbero le frontiere, più che altro mentali, del territorio leghista, da prendere a fucilate o rispedire vivi o morti al mittente, in quanto figli o nipoti di extracomunitari, di sloveni. In verità, senza queste sparate sulla clandestinità che hanno aizzato gli animi, si sarebbe ricondotta la discussione sui temi che davvero sono cari alla popolazione, ovvero la sicurezza, gli attacchi al bestiame, temi su cui è lecito chiedere ed aprire un confronto.

Interviene in merito la presentatrice televisiva Licia Colò che si mostra a dir poco indignata sul trattamento riservato agli animali, prima reinseriti e poi scacciati, o meglio, un po’ come si fa con le auto in divieto di sosta, rimossi.

Cari orsi, non valicate il confine con la Svizzera…

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Alla fine ce l’hanno fatta ad ucciderlo. L’orso Jj3 è stato assassinato in Svizzera.
Lo comunica il Ministero dell’Ambiente classificando questo crudele gesto come sbagliato e irrazionale, soprattutto perchè l’Italia si era offerta di occuparsi dell’animale, offrendo mezzi ed uomini alla Svizzera.
Purtroppo questi animali non sanno dove si trovano i confini tra una nazione e l’altra, e così basta un passo in avanti o indietro per decretarne la vita o la morte, la tutela o l’assassinio legalizzato.

A giustificazione dell’abbattimento, ammesso che ne esista una plausibile, il fatto che l’animale frequentasse zone abitate. Si poteva tuttavia intervenire per spingerlo verso zone meno frequentate.
Il problema fondamentale sollevato da tutta la vicenda è che non ci sono norme comuni per tutelare gli animali protetti, quando varcano i confini tra un Paese e l’altro. L’Unione Europa dovrebbe pensare a come far fronte a questa spinosa questione, al fine di tutelare la biodiversità con provvedimenti comuni, rispettati e condivisi.

Il Teleriscaldamento si diffonde anche in Italia

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Finora abbiamo trattato in questo blog di energia fotovoltaica, di eolico e di nucleare pulito. Ora facciamo la conoscenza di un nuovo sistema di produzione energetica alternativa. E’ un sistema di cui se ne parla ancora poco, ma alcuni comuni italiani se ne sono già attrezzati. Stiamo parlando del “Teleriscaldamento“.

Questo nuovo metodo di produzione energetica prevede che, al livello comunale, venga costruito un impianto centralizzato il quale, attraverso tubature speciali, faccia passare acqua calda o energia elettrica direttamente nel sottosuolo, fino a farla arrivare nelle case. In senso pratico questo significherebbe un grosso risparmio energetico a livello individuale, in quanto arrivando già l’acqua calda, si risparmierebbe sulle caldaie, che producono una quantità molto elevata di CO2. Ma anche energia elettrica per i frigoriferi o gas che va ad alimentare i termosifoni.