Torniamo a parlare della TAV: la Francia si è di recente espressa in termini chiarissimi, la TAV Lione-Torino per i cugini transalpini non è una priorità. Prima del 2030 non se ne parla nemmeno. Ormai la volontà dell’Italia di procedere con questa opera dall’altissimo impatto ambientale, costosissima e dai vantaggi a lungo termine a dir poco dubbi, appare sempre più isolata.
Torino-Lione
TAV, Monti: Infrastruttura prioritaria per noi e l’Europa
La TAV è un’infrastruttura prioritaria non soltanto per l’Italia e la Francia, ma per l’Unione europea nel suo insieme.
Questa, un po’ a sorpresa, è divenuta la TAV ossia la linea ad alta velocità Torino-Lione per il popolo italiano. Una sorpresa perché la sua realizzazione costerà al nostro Paese ben 2,9 miliardi di euro e, in questo periodo di crisi, non sapevamo di poter disporre di tali fortune. Ma il messaggio lanciato ieri nella città di Lione dal Presidente francese Francois Hollande e dal capo di Governo italiano Mario Monti non lascia dubbi: l’Unione europea deve contribuire il prima possibile alla realizzazione della linea ad alta velocità coprendo il 40% circa del costo totale dell’opera, assieme ai due Paesi interessati.
No TAV: “Non ci sentiamo assolutamente soli”
Continuano le proteste dei No TAV dopo l’occupazione della sede de Il Corriere della Sera e l’annuncio degli scioperi e delle manifestazioni di ieri in tutta Italia contro gli espropri dei terreni. “Non ci sentiamo assolutamente soli” dicono gli attivisti ai microfoni e sui blog e continuano a bloccare l’avanzamento del cantiere per la linea Torino-Lione. Solo una ventina su almeno cinquanta proprietari terrieri si sono messi in moto per non cedere il loro appezzamento alla linea dell’alta velocità, alcuni si sono fatti ammanettare alle reti che le forze dell’ordine hanno messo per delimitare l’area del cantiere, altri hanno dormito in terra all’agghiaccio.
No TAV, contro gli espropri proteste e occupazione de Il Corriere della Sera
Continuano le proteste del movimento No TAV, anche dopo il vertice di governo e la scelta di ridurre a solo 18 km la lunghezza dei binari della linea Torino-Lione in territorio italiano. La notte scorsa un gruppo di contestatori si è radunato dinanzi la centrale elettrica di Chiomonte, in Valle di Susa, luogo dove si trova l’ingresso del cantiere in cui sorgerà il primo tratto della linea ferroviaria. Un altro gruppo di No TAV ha invece presidiato l’abitato nei pressi di Giaglione, in Valle Clarea; altri ancora hanno fatto irruzione nella sede milanese de Il Corriere della Sera, in via Solferino, gridando “Il TAV non si farà mai”.
TAV, la linea Torino-Lione sarà ridotta a 18 km
Sembra esserci una svolta nella questione della TAV, la linea ad alta velocità Torino-Lione. Dopo le manifestazioni delle scorse settimane il progetto verrà ridimensionato a soli 18 km in Italia. Dopo le stazioni internazionali di Susa e di Saint Jean de Maurienne i treni raggiungeranno Torino percorrendo i vecchi binari di Bussoleno, dove verranno costruiti due nuovi ponti sulla Dora che andranno a sommarsi a quello di ferro già esistente. Dal progetto originario è sparito dunque il tunnel dell’Orsiera che era il fiore all’occhiello della TAV, il tunnel a “impatto zero” e interrato per il 90% per evitare tagli e cementificazioni.
TAV, Passera: “Necessaria”. Napolitano a Torino non incontra i Sindaci No TAV
Continua a far discutere la decisione del governo circa la linea ad alta velocità Torino-Lione. Insomma, questa TAV si farà o no? L’Europa ha già stanziato i fondi necessari alla sua realizzazione ma il movimento No TAV non vuole che si proseguino i lavori per non contaminare un’area protetta e dalla ricchezza naturalistica senza confronti. Da un lato il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera rassicura che la TAV non è dannosa per l’uomo e per l’ambiente ma che anzi porterà molti benefici all’Italia e in Val di Susa
TAV, ampliamento lavori: stasera fiaccolata di protesta
Il nuovo ministro dell’Ambiente Corrado Clini a poche ore dalla sua nomina l’aveva detto: “Sì a TAV, inceneritori e nucleare” e una parte della sua profezia si sta avverando: la linea ad alta velocità amplia il cantiere per il tunnel Torino-Lione in Val di Susa. I lavori di recinzione dell’area cominciati a Chiomonte allo 8.00 di questa mattina con la presenza delle forze dell’ordine hanno scatenato una pacifica fiaccolata di protesta dei No TAV che da anni si battono con dignità e con costanza contro l’ennesimo scempio della natura.
TAV, Legambiente: “Non è un’opera prioritaria per l’Italia”
Torna a parlare di TAV Legambiente a commento della lettera aperta inviata a Berlusconi da cento parlamentari che sostengono il progetto della Torino-Lione. Lo fa nella voce del suo presidente, Vittorio Cogliati Dezza, che si chiede, e come dargli torto, come si possa pensare a costruire una linea ad alta velocità quando ogni giorno i nostri pendolari si trovano a far fronte a disagi estremi nel trasporto pubblico su tratte infinitamente più brevi. Per non parlare del costo di una simile opera in un momento in cui l’Italia dovrebbe investire su ben altri fronti per risanare l’economia.
Tav, problemi burocratici potrebbero fermare la Torino-Lione
Il Tav, la linea veloce Torino-Lione, potrebbe saltare, non solo per gli scontri che i comitati No Tav hanno organizzato nelle scorse settimane in Val di Susa, ma per cavilli burocratici: il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) per approvare il progetto del Treno Alta Velocità deve ricevere il via libera dalla commissione di Valutazione Impatto Ambientale, ma il termine di consegna del Via è scaduto il 22 giugno. Il comitato deve tuttavia dare una risposta all’Europa entro il 31 luglio altrimenti perderà la possibilità di ottenere fondi per la cotruzione del Tav.
Tav: rinviata a giugno ogni decisione sulla linea ad alta velocità
L’osservatorio tecnico incaricato del progetto della linea ferroviaria Torino-Lione concluderà il suo lavoro entro la fine del mese di giugno. Le sue valutazioni sulla scelta del tracciato saranno poi presentate al nuovo governo, cui spetterà la decisione ultima in merito alla realizzazione. «Un mandato chiaro, un buon passo avanti», ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, dopo la riunione del tavolo istituzionale sulla Torino-Lione. Il governo di Palazzo Chigi ha affidato all’osservatorio il difficile compito di valutare le possibili risoluzioni della vicenda Tav e l’ancor più arduo incarico di cercare il maggior numero di consensi possibile delle realtà locali.
Il clima della riunione è stato piuttosto teso, soprattutto per la ferma volontà dei sindaci di far valere e di ascoltare le rimostranze e le opinioni popolari anti-tav, considerando la massiccia sollevazione dell’opinione pubblica mobilitatasi nei mesi scorsi per il no.
Il ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro,si è espresso in favore di una soluzione in tempi rapidi, per evitare che il nuovo governo si trovi davanti l’annoso problema irrisolto della Tav.
Il nodo che da anni blocca il problema è la questione del tracciato della Tav ed è proprio questo il mandato affidato all’ osservatorio della Valle di Susa. È un mandato che parte dalla richiesta di completare l’approfondimento sul nodo di Torino, per poi localizzare gli scenari ferroviari e trasportistici che interessano la valle.