Scoperto traffico illegale di tonno dal Mediterraneo, Italia coinvolta

Scoperto un traffico illegale di tonno rosso a partire dal Mediterraneo: oltre 18 mila tonnellate di pesce immesso illegalmente nel commercio attraverso Panama tra il 2000 e il 2010, all’insaputa dalla Commissione Internazionale per la conservazione dei tonni dell’Atlantico e del Mediterraneo (ICCAT). A denunciarlo il WWF, che invita i paesi coinvolti, l’ICCAT e l’Unione Europea a scoprire le origini del fenomeno al fine di debellarlo quanto prima. La destinazione finale di queste tonnellate e tonnellate di tonno rosso sarebbe il Giappone, e anche l’Italia sarebbe coinvolta nel traffico.

Tonno Rio Mare responsabile? Per Greenpeace solo per metà

Se in questi giorni vi è capitato di vedere una pubblicità della Rio Mare o di acquistare qualche scatoletta al supermercato, vi sarete accorti che il nuovo slogan della casa è “Qualità Responsabile”. La paura per le aziende che vendono tonno è che con l’allarme estinzione che circola da tempo nessuno più acquisti questo pesce. Per questo l’azienda leader delle vendite in Italia afferma di utilizzare pratiche sostenibili per produrre le proprie scatolette. Purtroppo, come spesso accade, non è esattamente così.

Tonno: blitz di Greenpeace nei supermercati

Provate ad aprire la vostra dispensa e prendere la confezione di tonno che avete conservato. C’è scritto da dove proviene? E come è stato pescato? Se la risposta è sì, siete dei clienti molto rari. Ne sono sicuri i volontari di Greenpeace, intervenuti ieri mattina in 18 supermercati dell’area veneziana, per dire basta alla commercializzazione selvaggia del tonno. Se le leggi sempre più stringenti a tutela di alcune specie di questo pesce in via d’estinzione non funzionano, meglio agire sui clienti.

Tonno: Mareblu promette pesca sostenibile entro il 2016. Ma solo in Inghilterra

Buone notizie per i cittadini britannici: la Mareblu, una delle aziende leader per quanto riguarda il comparto ittico, ha deciso di passare a metodi di pesca sostenibili fino ad adottarli nel 100% delle proprie attività entro il 2016. Ma solo in Inghilterra. Dato che Mareblu vende i propri prodotti in diversi Paesi al mondo, compresa l’Italia, la domanda sorge spontanea: che tecniche di pesca verranno attuate per il tonno che finisce sulle nostre tavole?

Tonno rosso, ridotta di 600 tonnellate quota UE

A fronte delle 13.500 tonnellate previste per l’anno corrente, nel 2011 la quota di tonno rosso pescabile nell’Unione Europa si attesterà a 12.900 tonnellate. E’ quanto hanno deciso oggi a Parigi i delegati dei cinquanta Paesi afferenti alla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (Iccat).

Nonostante le schiaccianti prove scientifiche che il tonno rosso dell’Atlantico sia in pericolo la quota è stata tagliata di appena il 4% per il 2011. Oliver Knowles di Greenpeace spiega al Guardian che a questo punto la parola conservazione dovrebbe sparire dalla sigla dell’ICCAT.

Tonno, report Greenpeace: in una scatoletta su tre non sai cosa mangi

Sulle scatolette di tonno negli scaffali dei nostri supermercati compare la scritta “ingredienti: tonno, olio di oliva etc…” Etichettatura tanto legale quanto inaccettabile. Anche il consumatore attento e critico, consapevole dell’esistenza di specie sovrasfruttate sino al rischio concreto di estinzione (vedi il Tonno obeso) non potrà nemmento tentare di evitarle. Al consumatore la legge non riconosce il diritto di sapere cosa stia mangiando.

Le analisi genetiche che il laboratorio spagnolo AZTI Tecnitalia ha condotto per conto di Greenpeace su 165 scatolette di tonno provenienti da 12 Paesi, europei e non, tra cui l’Italia, hanno dato risultati sconfortanti. Almeno una scatoletta su tre non contiene quello che dovrebbe. E’ frequente quanto illegale in Europa, la pratica di fare dei “tagli”  con specie diverse di tonno.