deforestazione ecuador

APP, ancora accuse di deforestazione dalle associazioni

app accuse deforestazioneL’APP, o Asian Pulp & Paper, sta tentando in tutti i modi da anni di ripulire la propria fama di distruttore di foreste, avviando una serie di politiche ambientali più o meno riuscite. Ora, dopo anni di tentativi, è il momento di trarre le somme, e secondo le associazioni ambientaliste dei Paesi in cui l’APP agisce, sembra che il risultato non sia positivo.

Tigre di Sumatra, chi non muore si rivede… negli spot della APP

Abbiamo seguito con vivo interesse lo scontro tra la APP (Asia Pulp and Paper), il colosso della carta, e Greenpeace, relativa alla pubblicità ingannevole della multinazionale sul suo ruolo di protettrice delle foreste pluviali indonesiane, habitat della tigre di Sumatra. Lo spot del brand con l’orma della tigre aveva fatto infuriare gli ambientalisti e come dargli torto. D’altra parte, negli ultimi anni, sembra che i pubblicitari delle multinazionali che meno si interessano al rispetto dell’ambiente non trovino idee più coerenti di animaletti teneri ed alberelli appena plantumati per promuovere il volto buono di queste aziende.

Greenpeace vs PEFC, l’asino o la tigre…di Sumatra?

Non si placano le polemiche seguite al video shock diramato da Greenpeace: l’associazione ambientalista dopo essere stata accusata di falsità dal segretario generale di PEFC Antonio Brunori, chiarisce come in realtà le relazioni tra l’ente di certificazione italiano e la Asia Pulp and Paper Group ci siano, eccome. Se l’ente di Certificazione forestale rivendica la sua indipendenza dalle foreste indonesiane incriminate di essere responsabili dell’estinzione della tigre di Sumatra, effetto della deforestazione che spinge l’animale ad avvicinarsi ai centri abitati e finire ucciso vittima di trappole per cinghiali, come nel caso del video diramato da Greenpeace, l’associazione ambientalista nella persona di Chiara Campione, responsabile della Campagna Foreste, precisa che

I prodotti certificati PEFC possano essere contaminati da fibre provenienti dalla distruzione delle foreste.

Video shock tigre, Pefc: “Greenpeace, solo falsità”

Il video shock diramato nei giorni scorsi da Greenpeace che mostra la lenta morte della tigre di Sumatra sarebbe solo un

accostamento incomprensibile e assolutamente improprio

che

ancora una volta l’associazione ambientalista ha voluto creare […] rendendosi responsabile di una serie di scorrettezze e falsità estremamente gravi, al limite della diffamazione.

per attaccare la multinazionale APP (Asia Pulp and Paper Group) e le attività del Pefc (Certificazione della gestione forestale).

Video shock: tigre di Sumatra uccisa dalla deforestazione

Un video shock girato dai volontari di Greenpeace ha reso nota al mondo una delle tante e terribili conseguenze che l’attività di grandi aziende come l’APP (Asian Pulp & Paper) produce. Il video, che già fa scalpore sul web, ritrae una povera tigre di Sumatra, una delle ultime 400 esistenti al mondo, rimasta intrappolata in una gabbia che non era stata preparata per lei.

Aperte le adozioni per la tigre di Sumatra

tigre di sumatra

In quello che potrebbe essere uno dei metodi più ortodossi per preservare una specie dall’estinzione, il Governo indonesiano ha annunciato che inizierà ad autorizzare i cittadini privati ad adottare le tigri in pericolo, da allevare come animali da compagnia. I gruppi impegnati per la tutela degli animali sono stati presi alla sprovvista dalla decisione, ritenendo che sia obbligo del Governo proteggere le circa 200 tigri che vivono allo stato selvatico.

Ma non sarà come prendere un cane o un gatto, questo è ovvio. Per potersi permettere questo micione in giardino, bisognerà pagare 100 mila dollari, segnale che in ogni caso l’acquirente ha abbastanza soldi per poterla mantenere e farla stare in un ambiente quanto più simile possibile al suo habitat. Secondo il Ministero delle Foreste indonesiano, molti uomini d’affari hanno già mostrato interesse ad adottare una delle tigri.

Tigre in via d’estinzione smembrata e venduta sul mercato nero in uno zoo indonesiano

tigre di sumatra

Un caso scandaloso arriva dalla zona più controversia dell’Asia, quella del Sud-Est povero che per sopravvivere non guarda in faccia nessuno, nemmeno gli animali in via d’estinzione: l’Indonesia. La notizia, che ha sconcertato gli zoologi, ma anche la società civile di tutto il mondo, è che un’ultra-rara tigre di Sumatra è stata uccisa e smembrata in uno zoo indonesiano. Già il fatto di per sè è terribile, ma lo diventa ancora di più sapendo che in tutto il mondo gli esemplari di questa specie ammontano a solo 400 tigri, il che le fa entrare tra gli animali più in pericolo di estinzione.

Ma la repellenza non finisce qui. Poco più di 5 anni fa, la Società Zoologica di Londra aveva usato questa tigre particolare per contribuire alla formazione dei veterinari e zoologi indonesiani. E uno di quei veterinari molto probabilmente è il responsabile della morte di quest’esemplare, della sua scuoiatura, smembramento, e della messa in vendita sul mercato nero.

Le conseguenze della deforestazione nell’isola di Sumatra

Secondo uno studio realizzato dal WWF in una delle province di Sumatra, esiste uno stretto rapporto tra il fenomeno della deforestazione, i cambiamenti climatici e l’estinzione di specie rare come la tigre di Sumatra.
Più di 4 milioni di ettari di foresta tropicale sono stati distrutti negli ultimi 25 anni, e i dati si riferiscono alla sola provincia di Riau!
Il nostro Paese è, purtroppo, uno tra i principali importatori di legname.

Il disboscamento provoca un’alta immissione di CO2 nell’atmosfera, con gravi conseguenze per il clima dovute all’effetto serra.
La distruzione delle foreste comporta la scomparsa degli habitat di alcuni animali, seriamente a rischio estinzione.
Riau ha perso il 65% del totale delle sue foreste e di conseguenza l’84% degli elefanti e il 70% delle tigri.
Attualmente a Riau ci sono soltanto 210 esemplari di elefanti e 192 tigri.