Giappone: l’energia eolica regge al sisma e salva il Paese dal black-out

Mentre il mondo rimane con il fiato sospeso in attesa di sapere se la centrale nucleare di Fukushima reggerà o ci sarà un disastro simile a quello di Chernobyl, c’è una buona notizia che riguarda il settore energetico. Nonostante quanto affermato dai suoi detrattori, che l’energia eolica non sopravviverebbe ad un terremoto o allo tsunami, l’industria eolica giapponese è ancora perfettamente funzionante e sta contribuendo a tenere le luci accese durante la crisi.

In pratica se si è evitato il black-out totale nel Paese lo si deve soprattutto a questa fonte rinnovabile. Un’inviata dell’Huffington Post ha intervistato Yoshinori Ueda, portavoce del Comitato Internazionale della Japan Wind Power Association & Japan Wind Energy Association, il quale ha spiegato che non si sono verificati danni in quasi nessun impianto eolico. Perfino il semi-offshore di Kamisu, situato a circa 300 chilometri dall’epicentro del sisma, è sopravvissuto.

Nucleare, scattati controlli e blocco dei piani in tutto il mondo

Se lo tsunami vero (quello di acqua) ha colpito solo il Giappone, un altro tipo di tsunami, quello dell’onda anti-nucleare, ha letteralmente invaso tutto il mondo. Le prime a muoversi sono state Germania e Svizzera, seguite da alcuni Paesi del Sudamerica, ma ora pare che tutto il mondo si stia ponendo due domande: 1- abbiamo davvero bisogno del nucleare? 2- quanto è sicuro quello che abbiamo?

Molti Paesi hanno deciso di fare il punto sulla sicurezza degli impianti nucleari, e/o di frenare l’approvazione di qualsiasi nuovo sviluppo di energia nucleare. Dopo la decisione di Svizzera e Germania, avantieri la Commissione europea ha ordinato a tutte le società energetiche dell’UE di presentare i dati sulla sicurezza e la preparazione all’emergenza di ogni singola centrale nucleare.

Centrale Giappone: Wikileaks rivela che l’Aiea avvisava del rischio esplosioni già 3 anni fa

Un funzionario della Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA) avvisò nel dicembre 2008 che le norme di sicurezza presenti nelle centrali giapponesi avrebbero potuto rappresentare un “problema serio” in casi di forti terremoti. A rivelarlo è un cablogramma pubblicato da Wikileaks nei giorni scorsi, in cui si rende evidente che il Governo nipponico era già da tempo a conoscenza di tali rischi.

Il Governo giapponese si è sempre impegnato a potenziare la sicurezza in tutte le sue centrali nucleari, ma ora ci si chiede se abbia davvero fatto abbastanza, o se abbia qualche responsabilità. Anche se ha risposto alle segnalazioni con la costruzione di un centro di emergenza proprio nello stabilimento di Fukushima (quello distrutto dallo tsunami), questo era in grado di resistere ad una magnitudo di 7.0. Il devastante terremoto di venerdì scorso ha registrato una magnitudo di 9.0.

Nucleare sì, ma non nel mio cortile – parte seconda

Il vecchio slogan del “Sì al nucleare, ma non nel mio cortile” torna di moda. Se una volta c’erano solo 6 Regioni ad opporsi al ritorno all’atomo in Italia, il fronte del “no” si è poi allargato ad oltre la metà delle Regioni, 11 per l’esattezza, ed ora la situazione, dopo la tragedia del Giappone, si è capovolta, con soltanto 3 Regioni che lasciano aperta una porta al nucleare. Ma lasciare aperta una porta non significa che veramente le centrali varcheranno quella soglia.

Anzi, a sentire i tre presidenti di Regione (Formigoni, Caldoro e Cota), vien quasi da ridere, e si capisce come le dichiarazioni pro-nucleare siano fatte più per ragioni di partito che per vera volontà di avere le centrali sotto casa. Anche perché sanno benissimo tutti e tre che tra 10 anni (minimo), quando le centrali saranno attive, a capo della giunta non ci saranno più loro, e la patata bollente passerà a qualche altro malcapitato.

Giappone prima e dopo il terremoto su Google Earth

L’occhio di Mountain View è puntato sul Giappone: su Google Earth le diapositive del prima e del dopo terremoto ritraggono, dall’alto ma affatto distante, la devastazione sismica che ha colpito il Nord-Est del Paese.

Lo tsunami ha aperto un profondo squarcio color fango nell’isola, tappezzando con tinte di distruzione un territorio che, mai come oggi, appare afflitto e trafitto al cuore dalla sua natura fisica, una forza violenta ed inarrestabile che l’ordine, la disciplina architettonica e l’impegno per la massima sicurezza profusi dal popolo nipponico nella progettazione di case e palazzi, centrali nucleari e dighe, non sono riusciti a fermare.

Esplosione centrali nucleari in Giappone, le reazioni dell’Europa

Dopo la seconda esplosione in una centrale nucleare giapponese, a seguito del terribile terremoto di pochi giorni fa, decine di migliaia di persone hanno preso parte ad una manifestazione anti-nucleare nella Germania meridionale. La manifestazione era stata programmata da tempo, ma dopo la notizia dell’emergenza nucleare giapponese, gli organizzatori sono stati travolti da una folla di circa 50.000 persone, molte di più di quelle che speravano potessero arrivare al momento dell’organizzazione.

I manifestanti, che si sono disposti in una catena di 45 km intorno alla centrale elettrica di Neckarwestheim (Stoccarda), chiedevano che il Governo tedesco prendesse le distanze dal nucleare. Il Cancelliere Angela Merkel, che ha esteso la durata della vita delle centrali nucleari in Germania, ha convocato i ministri per una riunione d’emergenza.

Rischi nucleari in caso di terremoto, io non sono favorevole e tu?

Fuga radioattiva nella centrale di Fukushima in Giappone, a seguito del violento terremoto di magnitudo 8.9 che ieri ha squassato il Nord-Est del Paese, scatenando un devastante tsunami sulle coste del Pacifico. La gabbia esterna di contenimento di uno dei reattori si è polverizzata a seguito di una violenta esplosione verificatasi durante le scosse di assestamento, il tetto del reattore è crollato. L’impianto di raffreddamento ha forti problemi di tenuta.

Un’area di 20 km intorno alla centrale nucleare è stata evacuata, 45 mila i residenti sfollati. Le autorità giapponesi invitano la popolazione a barricarsi in casa, chiudendo le finestre. Per proteggersi contro le radiazioni, gli esperti hanno invitato gli abitanti a coprirsi naso e bocca con asciugamani bagnati, a lavarsi le mani appena rientrati a casa e ad evitare di consumare verdure, acqua del rubinetto e cibi freschi per scongiurare potenziali rischi prima che siano compiuti tutti gli accertamenti del caso. Cosa può scatenarsi quando esplode un reattore?

Terremoto nucleare su Fukushima, esplode reattore

Quello che si temeva è accaduto. Quanto anticipato ieri, quando la centrale di Fukushima faceva paura per una possible esplosione, si è avverato. Nelle scorse ore una nuvola di fumo bianco si è sollevata dalla centrale, ripresa a debita distanza dagli elicotteri, segno che la tanto temuta esplosione è avvenuta.

Nonostante le strutture antisismiche più avanzate al mondo, il Giappone non ha retto al terribile terremoto di ieri, le cui scosse continuano ancora oggi, e così delle strutture tanto pericolose quanto delicate come quelle nucleari rischiano di combinare un disastro epocale.

Terremoto e tsunami in Giappone, foto e video

Terremoto in Giappone: il sisma di magnitudo 8.9 che ha scosso il Nord-Est del Paese, scatenando sulla costa del Pacifico uno tsunami con onde alte dieci metri, è uno dei più violenti degli ultimi 150 anni.

Decine le vittime, centinaia i dispersi. Non si hanno più tracce di una nave con a bordo oltre cento persone e di un treno.
Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza nucleare e chiuso undici impianti, come misura precauzionale ed in seguito al verificarsi di un incendio nella centrale nucleare di Onagawa. Allerta anche nell’impianto nucleare Fukushima Daiichi della Tokyo Electric Power,  dove si cerca di ripristinare il sistema di raffreddamento. Di seguito il video del terremoto ed alcune drammatiche foto che testimoniano gli effetti devastanti del terremoto e dello tsunami in Giappone.

Sisma Giappone, allarme nucleare: 11 le centrali chiuse

Terremoto in Giappone: un violento sisma di magnitudo 8.9, mille volte più intenso di quello che ha devastato L’Aquila il 6 aprile del 2009, uno dei più forti degli ultimi 150 anni, ha colpito il Nord-Est del Paese, provocando decine di vittime e scatenando uno tsunami con onde di dieci metri sulle coste. Una nave con cento persone a bordo è stata travolta dalle acque.

Le autorità rassicurano sul pericolo di fughe radioattive dagli impianti nucleari, ma il governo di Tokyo ha proclamato lo stato di emergenza nucleare, chiudendo 11 centrali.

Disastri nucleari sfiorati, e siamo a due. A quando il prossimo?

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Dopo l’incidente della centrale nucleare slovena che la settimana scorsa mise in grossa difficoltà sia il governo locale che quello italiano, eccoci di fronte ad un nuovo pericolo dovuto ad una centrale nucleare.

Nella zona di Fukushima, periferia di Tokyo, a causa di un forte terremoto di grado 7,2 della scala Richter, verificatosi all’1:43 di ieri (ora italiana), una centrale nucleare ha subito una rottura nell’impianto di raffreddamento del reattore nucleare numero due, portando alla perdita di circa 15 litri di liquido radioattivo che è finito in un corso d’acqua sottostante.

Terremoti: bilancio vittime in Cina ed avvertita scossa ad Ancona

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Un terremoto, o sisma, è un’improvvisa vibrazione del terreno prodotta da una brusca liberazione di energia e tale energia si propaga in tutte le direzioni (come una sfera) sotto forma di onde. Il punto preciso da cui si propaga il terremoto è detto ipocentro, mentre lo stesso punto, portato in verticale sulla superficie terrestre, si chiama epicentro. I terremoti sono quindi vibrazioni della crosta terrestre, provocate da un’improvvisa liberazione di energia in un punto profondo della crosta terrestre; da questo punto si propagano in tutte le direzioni una serie di onde elastiche, dette “onde sismiche“. I terremoti si verificano ogni giorno sulla Terra, ma la stragrande maggioranza causa poco o nessun danno. La durata media di una scossa è molto al di sotto dei 30 secondi; per i terremoti più forti, però, può arrivare fino a qualche minuto. I terremoti sono infatti gli eventi naturali di gran lunga più potenti sulla terra. I grandi terremoti possono rilasciare un’energia superiore a migliaia di bombe atomiche.