Un nuovo, forte terremoto ha scosso il Giappone alle ore 2.10 locali, la magnitudo della scossa – valutata dapprima in 7.6 gradi della scala Richter – è ora stata corretta in 7.3. L’evento si è registrato a 290 km a largo di Fukushima e la centrale nucleare è stata evacuata. Per fortuna l’onda anomale è stata di soli 30 cm.
terremoto Giappone
Ultim’ora terremoto in Giappone, finalmente rientrato l’allarme tsunami
Dopo due ore di paura rientra finalmente l’allarme tsunami per il Giappone dopo il forte terremoto di magnitudo 7.4 della scala Richter che ha colpito al largo delle coste nord-orientali nipponiche. Le ultim’ora sul terremoto parlano di fine dell’allerta dopo l’ondata di un metro che si è infranta contro la città di Ishinomaki.
Giappone, terremoto di magnitudo 7,4, lanciata l’allerta tsunami
Alle 9.18 ora italiana e alle 17.18 locali una forte scossa di terremoto ha di nuovo colpito il Giappone: la magnitudo è di 7.4 (o 7.3, secondo altre fonti). Le autorità hanno subito lanciato l’allerta tsunami, che nel giro di una mezz’ora è già stato portato a un livello d’allerta maggiore: in questi momenti si prevede che le ondate potrebbero raggiungere anche i 2 metri d’altezza.
Oscillazione di 10-15 cm nel Mediterraneo dopo lo tsunami in Giappone
Oscillazione di 10-15 cm nel Mediterraneo a seguito dello tsunami che ha sconvolto il Giappone nel marzo 2011. Questa la reazione delle nostre acque all’evento verificatesi in estremo oriente, a rivelarlo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista EPL, “A Letters Journal Exploring the Frontiers of Physics”, realizzato da un team di studiosi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, del Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria e del British Antarctic Survey, Natural Environment Research Council di Cambridge, e intitolato “Has the Mediterranean Sea felt the March 11th, 2011,Mw 9.0 Tohoku-Oki earthquake?”.
Fukushima oggi, la vita e la morte in Giappone dopo il disastro nucleare
Tutto ha avuto inizio l’11 marzo del 2011 quando una violenta scossa di terremoto di magnitudo 8.9 ha fatto tremare le solide fondamenta del Giappone, a torto ritenute incrollabili dal mondo intero che ha assistito contemporaneamente a ben altro crollo, quello della fiducia riposta dai cittadini nipponici nel proprio Governo, poco vigile sull’efficacia dei sistemi di sicurezza previsti per eventi naturali estremi dalle compagnie nucleari, nello specifico la Tepco. Un sisma potente, quello che ha colpito al cuore il Paese del Sol Levante, responsabile di numerosi crolli e morti ma quel che è peggio di un altrettanto e forse ancor più devastante tsunami, tsunami che a sua volta ha mandato in tilt la centrale nucleare di Fukushima, un disastro nucleare di livello 7 che non si vedeva dai tempi di Chernobyl e che ha tenuto il mondo intero con il fiato sospeso.
Nucleare, la Merkel annuncia l’uscita dal nucleare della Germania
La catastrofe di apocalittiche dimensioni ha irrimediabilmente segnato l’inizio di una nuova era. Con queste parole, riferite alla tragedia che ha colpito il Giappone, Angela Merkel ha annunciato che la
Giappone, centrale nucleare fuori controllo
Giappone: centrale nucleare fuori controllo. Dopo l’esplosione al reattore 2 e l’incendio al reattore 4 avvenute ieri, è ancora crisi a Fukushima. I lavoratori, cinquanta eroi senza volto che stanno lottando per scongiurare il pericolo di un disastro nucleare senza precedenti, nelle ultime ore hanno dovuto allontanarsi temporaneamente a causa delle radiazioni troppo alte. I lavori per la messa in sicurezza proseguono comunque incessantemente, per quanto resi difficoltosi dalle macerie che ostacolano il percorso dei tecnici.
L’inquinamento radioattivo è giunto anche a Tokyo, dopo l’incendio delle scorse ore, scatenando il panico malgrado le autorità rassicurino si tratti di livelli bassi di contaminazione. E’ una corsa contro il tempo. Un solo target: raffreddare ad ogni costo e con ogni mezzo i reattori per evitare la fusione del nocciolo.
Centrale nucleare Fukushima, gli scenari della contaminazione
Ne parla all’Ansa il professor Mauro Liberatore, esperto di medicina nucleare dell’Università La Sapienza di Roma, dei rischi di una contaminazione da fuga radioattiva per gli abitanti nell’area della centrale di Fukushima e zone limitrofe.
Liberatore spiega che in questi casi sono tre gli elementi determinanti: lo Iodio 131 (I-131), il Cesio 137 (Cs-137), e lo Stronzio 90 (Sr-90).
A dosi elevate possono scatenare l’insorgenza di tumori, maggiore è la dose di radiazioni assorbita, più alto è il rischio. In molti si saranno chiesti perché alla fetta di popolazione potenzialmente a rischio siano state distribuite pillole di iodio. A questa domanda risponde il professor Paolo Vitti, dell’Istituto di Medicina Nucleare di Pisa:
La contaminazione da radiazioni avviene principalmente in due modi, per irradiazione diretta o per ingestione di cibi contaminati. Le pillole di iodio stabile servono a saturare la tiroide impedendo che venga contaminata dallo iodio instabile che danneggia la cellula a livello di DNA facilitando così l’insorgenza di tumori.