ciclone uragano america

Ambiente, a New Orleans si teme l’arrivo di Isaac

ciclone uragano americaIsaac è il nome della tempesta tropicale attesa in Louisiana. Sette anni dopo il passaggio di Katrina, classificato come l’uragano più devastante della storia degli USA, la popolazione non ha dimenticato le vittime e i danni alle persone e alle case. Ieri l’uragano di categoria 2 ha colpito lo stato della Florida e le isole Key, e adesso si sta dirigendo a Sud verso il Golfo del  Messico e New Orleans. Il presidente della Louisiana e quello dello stato del Mississipi hanno dichirato lo stato di emergenz, mentre il presidente dello stato dell’Alabama ha ordinato l’evcuazione obbligatoria almeno nelle Contee del sud di Mobile e Baldwin.

Inondazione nelle Filippine, oltre 650 morti e 808 i dispersi

Sale sempre più il bilancio delle vittime per la tempesta tropicale che si è abbattuta sulle Filippine tra il pomeriggio e la notte di venerdì. Le inondazioni hanno provocato la morte di 653 tra uomini, donne e soprattutto bambini. Secondo le più recenti stime della Croce Rossa sono 808 le persone ancora disperse. I centri più colpiti dal tifone sono quelli del meridione e dell’isola di Mindanao, una delle più povere dell’arcipelago, in cui le città Cagayan de Oro e Lligan hanno registrato il maggior numero di vittime e dispersi.

Record di uragani in Atlantico nel 2008, colpa del riscaldamento globale e della Niña

La stagione degli uragani atlantici si chiude ufficialmente proprio oggi, 30 novembre 2008, e già si tirano le prime somme su quella che è stata una delle attività più intense mai registrate prima d’ora.
O più precisamente una delle stagioni più attive degli ultimi 64 anni, da quando cioè sono iniziate le registrazioni dettagliate e la catalogazione del numero delle tempeste annuali.

Sulla base di una stima effettuata dal NOAA National Hurricane Center, nel corso del 2008 nell’area atlantica si sono formate ben 16 tempeste tropicali. Tra queste, otto erano uragani, cinque dei quali con una forza tre o superiore a tre. Queste cifre concordano con quelle che erano state le previsioni degli scienziati nel mese di maggio e agosto. Gli studiosi avevano messo in conto il verificarsi di 14-18 tempeste tropicali, anche se la media stagionale è di circa undici tempeste, di cui generalmente sei si trasformano in uragani, solo due in uragani di dimensioni preoccupanti.

Ciclone Nargis, 15 mila morti in Birmania, e il numero potrebbe continuare a crescere

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Venti a 240 km/h, acqua che arriva dall’alto e dal basso, per lo straripamento del fiume Irrawaddy, due milioni di persone coinvolte, di cui 15 mila morti, 30 mila dispersi. E’ questo il bilancio di una delle più gravi catastrofi che hanno colpito l’Asia, ed in particolare la Birmania, già devastata dai confilitti interni tra i monaci e il regime militare.

Uno dei paesi più chiusi del mondo è stato costretto ad accettare gli aiuti internazionali di quelle nazioni che da sempre ha tentato di tenere lontano dai propri confini, ma di cui adesso non può fare proprio a meno. Il Ciclone Nargis, tempesta tropicale di categoria 3, cambierà per sempre la vita dei birmani, o almeno di quelli che resteranno vivi. E’ infatti al momento il secondo disastro naturale della storia dell’Asia, dopo quello che nel ’91 causò la morte di 143 mila persone in Bangladesh. Ma il rischio è che questo triste primato venga prima o poi superato.