Rifiuti elettronici, il Parlamento europeo riscrive la direttiva RAEE

La scorsa settimana il Parlamento europeo ha proposto di riscrivere la direttiva RAEE. RAEE è l’acronimo di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ed è la direttiva che stabilisce i requisiti per la gestione del fine vita dei prodotti nel crescente settore elettronico. La riscrittura cerca di affrontare le ampie disparità manifestate nella direttiva in vigore, che prevede la raccolta di 4 kg di tali rifiuti a persona.

Attualmente, la Svezia è in cima alla classifica delle nazioni europee più riciclone con 16 kg pro capite di RAEE raccolte, mentre l’Italia raccoglie appena 1 kg a persona. Il tentativo della proposta è di redigere una direttiva che tenga conto di queste differenze, in modo da livellare le “prestazioni” in quanto a raccolta di rifiuti elettronici, e soprattutto fare in modo che gli italiani la soddisfino, a meno che non venga dimostrato che lo svedese medio acquisti davvero 16 volte più prodotti elettronici rispetto agli italiani (probabilmente è vero il contrario). Anche se così fosse, è giusto che gli obiettivi siano fissati in relazione al comportamento dei consumatori effettivi.

Istat, in Italia più raccolta differenziata e meno impatto sull’ambiente nel 2009

Le città italiane respirano meglio e sono più in salute. A stabilirlo è l’Istat in una indagine riferita ai dati del 2009, anno d’oro (visti i precedenti) per l’ecologia. Secondo la conclusione dell’istituto di statistica, l’anno appena trascorso ha visto

una riduzione delle pressioni ambientali generate da attività antropica.

Ciò significa che le attività umane hanno pesato molto meno sull’ambiente rispetto alle annate precedenti. Quasi tutti gli indicatori hanno potuto registrare il segno meno, e questa è un’ottima notizia dato che possiamo registrare un -1,5% dei rifiuti solidi urbani, un -0,7% del consumo idrico domestico ed un importante -5,1% di superamenti del limite del PM10 (particolato con diametro minore di 10 micron) che causa molte malattie respiratorie.

Ercolano, qui il dramma rifiuti non è mai finito

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Doveva essere uno dei fiori all’occhiello del Presidente del Consiglio che tentava di fare il supereroe e, nel giro di un mese o poco più, avrebbe eliminato la spazzatura dalle strade di Napoli. Poi l’aspirazione si è ridimensionata almeno alle zone turistiche, per dare del capoluogo campano un’immagine sana al mondo. Ed invece ecco Ercolano, uno dei punti più caratteristici del turismo campano, in che stato è ridotta oggi.

Qui effettivamente qualcosa si era fatto. Era stata aperta una discarica per la raccolta differenziata, e potenziato la raccolta porta a porta nei vicoli del paesino a pochi chilometri da Napoli. Ed invece, dopo i primi mesi in cui questa discarica cominciava ad essere riempita, oggi è di nuovo vuota, ma non perché gli ercolani hanno smesso di produrre immondizia. Semplicemente la ributtano in mezzo alla strada.