Emissioni aerei, è guerra aperta: tutti contro l’UE

Cominciano ad arrivare i primi effetti della guerra contro l’Europa sul campo di battaglia della tassa sulle emissioni degli aerei. La Cina ha infatti disdetto un ordine per 45 airbus, 10 superjumbo A380 e 35 A330 lungo raggio. Il costo dell’operazione è di 9 miliardi di euro, soldi che sicuramente ci avrebbero fatto comodo in questo momento difficile per l’economia. E c’è di più. Secondo un recente studio effettuato dalla Repubblica Popolare Cinese e dalla Russia, sarebbero oltre mille i posti di lavoro a rischio per questa tassa, più altri mille nell’indotto.

Emissioni aerei, la Cina vieta alle sue compagnie di pagare la tassa europea

Come abbiamo illustrato tempo fa, dall’inizio di quest’anno qualsiasi aereo che percorra i cieli europei dovrà pagare una tassa. Si tratta di una sorta di eco-tassa che è commisurata in base alle emissioni che quell’aereo produce e che rimangono sopra le nostre teste. Le compagnie aeree europee, mugugnando, hanno accettato; quelle americane hanno prima protestato, ma poi hanno dovuto sottostare. Quelle cinesi no.

Europa: le compagnie aeree pagheranno il loro stesso inquinamento

La norma era stata fortemente contestata ed immediatamente respinta negli Stati Uniti ed in Cina, ma nella “verde” Europa ha trovato terreno fertile: la tassa sull’inquinamento delle compagnie aeree si farà. Lo ha deciso l’Alta Corte di Giustizia Europea che ha respinto i ricorsi delle compagnie aeree contro la decisione di imporre una tassa, come accade già per le industrie inquinanti, da pagare a seconda della CO2 emessa.