In Svezia si scriverà una pagina importante dell’agricoltura urbana a detta di molti, non ultimo il Daily Mail. A Linköping si costruisce infatti un nuovo grattacielo serra dell’altezza di 54 metri, dall’impatto ambientale ridotto e studiato per sopperire alle richieste degli abitanti della città fornendo prodotti a km zero.
Svezia
Ecologia, in Svezia primo eco-villaggio hobbit
Sembrerà come abitare all’interno de Il Signore degli Anelli, il magico mondo ideato da Tolkien negli anni ’50 ed in particolare nelle piccole e curiose case degli hobbit. Come spiega uno dei fondatori del progetto Dromgarden, John Higson
Vivere in una casa hobbit è un modo intelligente e sostenibile per affrontare il futuro
e proprio nel futuro sembrerà di essere per il rispetto dell’ambiente e l’utilizzo delle tecniche di costruzione più innovative e sostenibili. Anche le fonti energetiche saranno green e faranno delle case energeticamente sostenibili al 100%.
Mobilità sostenibile: le autostrade per biciclette sempre più diffuse in Europa (tranne che in Italia)
Mentre in Italia continuiamo a dibattere sulle piste ciclabili che non riusciamo proprio a realizzare, nel resto d’Europa sono già avanti e le autostrade per biciclette spuntano come funghi. Il mese scorso vi avevamo dato notizia della prima autostrada ciclabile al mondo, realizzata in Germania, ma ora siamo già al passo successivo visto che anche in Inghilterra ed in Svezia ci sono progetti simili.
Risparmio energetico: Facebook sposta i dati in Svezia
Anche se può sembrare una delocalizzazione dovuta alla globalizzazione, possiamo assicurarvi che non è stato fatto per risparmiare denaro, ma solo energia. Il colosso dei social network Facebook ha raccolto l’appello dei nuovi produttori di data center che puntano sul risparmio energetico, ed ha deciso di spostare la sua “memoria” nella fredda Svezia.
I rifiuti campani fruttano alla Svezia 40 euro a tonnellata
Quaranta euro a tonnellata, a tanto ammonta il prezzo da pagare alla Svezia per lo smaltimento di una tonnellata di rifiuti made in Campania. Riporta La Stampa che la Hem, società energetica svedese, con la spazzatura degli altri ci fa i miliardi e nello stesso tempo riduce i costi delle bollette a carico dei cittadini, pensate un po’, parliamo di tagli sugli oneri in una percentuale del 20%. Energia e ricchezza importate dalla Campania facendosi pagare, cosa vuoi di più dalla vita, un termovalorizzatore! Eppure sappiamo quanto i termovalorizzatori siano invisi agli stessi ambientalisti. Non ad Halmstad, evidentemente, questo il nome della cittadina svedese situata nel Sud del Paese, che ospita la Hem e che accoglierà i rifiuti di casa nostra a tasche aperte e na ha ben donde visti gli introiti ottenuti dallo smaltimento.
Impianti eolici onshore: Svezia, accordo Siemens-Statkraft
Continua ad avere sul mercato un ottimo successo la nuova tecnologia Direct Drive di Siemens relativa alle turbine eoliche. A conferma è stata proprio Siemens, ed in particolare la propria divisione del Settore Energy, a firmare un accordo quadro finalizzato alla fornitura di ben 253 turbine eoliche a fronte di una capacità complessiva che supera i 580 MW. Le turbine innovative, in particolare, saranno utilizzate in Svezia, per impianti eolici onshore e per una fornitura che si concluderà nell’autunno dell’anno 2014.
Svezia, lo scioglimento dei ghiacciai aumenta la presenza del mercurio nei laghi
Tra i tanti svantaggi che lo scioglimento dei ghiacciai può comportare, ora se ne aggiunge uno nuovo: l’inquinamento. La dimostrazione di quanto possano essere pericolosi tali fenomeni arriva dalla Svezia dove sta accadendo che il permafrost si scioglie (come in tutto il mondo), rilasciando grandi quantità di gas serra trattenute per secoli.
Ma mentre tutto ciò finisce nell’atmosfera, in una nuova relazione pubblicata sulla rivista Science of the Total Environment viene rilevato che il permafrost che si scioglie nella Svezia settentrionale, ha iniziato a lasciar fuoriuscire del mercurio in una palude della torba e nei laghi vicini. La prima (e non unica) conseguenza di tutto questo è che le temperature potrebbero continuare a salire.
Un eco-resort sugli alberi, cubi di vetro “quasi” invisibili: succede in Svezia
Quella che stiamo per presentarvi non è certo la classica casa sugli alberi, sogno di ogni bambino, rifugio qualche metro sopra al mondo per sfuggire agli adulti ed isolarsi un po’ più vicino alle nuvole per giocare.
Ma è una costruzione altrettanto suggestiva, che all’esterno si compone di specchi che riflettono gli alberi, il cielo, gli uccelli e la bellezza della natura circostante. L’idea ricorda un po’ la capsula alpina di Ross Lovegrove di cui vi parlammo tempo fa. Stavolta non siamo sulle Dolomiti bensì in Svezia e la progettazione (e costruzione) di questa dimora veramente spettacolare si deve alla Tham&Videgard.
La Svezia introduce l’etichetta dell’inquinamento sui prodotti alimentari
Sapete per caso quanto ha inquinato il piatto che state per gustare? Se abitate in Italia o in qualche altro Paese europeo, credo di no. D’ora in avanti gli svedesi lo sapranno. Quando il popolo scandinavo acquisterà qualche prodotto alimentare, oltre ad andare a vedere le informazioni nutrizionali, ora potrà consultare anche una “etichetta di carbonio” emesso. Sulle etichette si potrà leggere “il clima ha dichiarato: X kg di CO2 per ogni kg di prodotto”, così la gente saprà quanto gas a effetto serra il loro cibo contribuisce ad emettere, e soprattutto quanto sono responsabili del cambiamento climatico.
Secondo il New York Times, questa è parte di un esperimento che sta per essere lanciato dal Dipartimento Nutrizione del governo svedese:
Le nuove etichette che elencano le emissioni di anidride carbonica associate alla produzione di alimenti, dalla pasta di grano integrale agli hamburger del fast food, verranno visualizzate su alcuni articoli alimentari e menù dei ristoranti in tutto il Paese.
Etichette eco-friendly sugli alimenti, l’iniziativa parte della Svezia
La Svezia è uno dei Paesi più attenti ai cambiamenti climatici, e sta da tempo adottando diverse forme per inquinare sempre meno. Oggi potrebbe diventare il primo Paese a stampare delle etichette “eco-friendly” sui prodotti alimentari. La speranza è che le etichette vengano ricercate dai consumatori per permettergli di acquistare prodotti ecologici, anche se ci sono serie preoccupazioni per il fatto che alcune aziende possono utilizzare il sistema di “greenwash“, cioè una sorta di riciclaggio del termine “ecologico” in maniera inappropriata, senza averne i titoli.
Un piccola azienda produttrice di latte a Nord di Stoccolma dovrebbe essere la prima al mondo a poter stampare sui propri prodotti l’etichetta “climate-certified“. Questo perché ha trovato il modo di ridurre il suo uso di energia e di sostanze nutritive passando dai concimi chimici a quanto di più naturale c’è al mondo: il letame.
Svolta scandinava: la Svezia dice no al nucleare
Solo un anno fa si è raggiunto il termine ultimo per la chiusura delle centrali nucleari (stabilito nel 2010) in Svezia. Questo provvedimento ha invertito decenni di vecchia politica nucleare, decidendo lo smantellamento dei 10 reattori nucleari attualmente in funzione. Non solo. Questo infatti sarà soltanto il primo passo verso l’eliminazione totale del nucleare dall’intero Paese, in quanto nel provvedimento si legge il chiaro no anche ai prossimi impianti di nuova generazione, del cosiddetto nucleare pulito.
La Svezia ha preso subito anche altre iniziative in favore dell’ambiente, dato che da Paese civile quale è si sente in dovere di dare l’esempio. Avrebbe infatti promesso contemporaneamente di aumentare le tasse sulle emissioni di carbonio, con l’intento di ridurre le emissioni del 40% rispetto ai livelli del 1990, entro il 2020, anche in settori non coperti dal sistema UE dello scambio delle emissioni. L’obiettivo finale sarà la totale indipendenza dal petrolio entro il 2050, ed un contemporaneo traguardo al 50% della dipendenza dalle rinnovabili già entro il 2020, anno in cui l’Italia, la nazione con più sole, più vento e più acqua di tutte ha già annunciato che sarà impossibile arriva nemmeno al 20%.
Chernobyl, suolo svedese ancora contaminato
Quando il reattore della centrale nucleare di Chernobyl esplose nel 1986 in quella che era allora la repubblica sovietica dell’Ucraina, elementi radioattivi furono liberati in aria e dispersi oltre l’Unione sovietica, in altre aree dell’Europa orientale e addirittura in alcune zone del Nord America.
A distanza di più di vent’anni da quei tragici eventi, un team di ricercatori della Case Western Reserve University, ha ripercorso il territorio contaminato della Svezia e della Polonia, per studiare la migrazione attraverso il suolo, verso le profondità della terra dei radionuclidi scaturiti dall’incidente di Chernobyl.
Tra i risultati dello studio, uno particolarmente allarmante è costituito dal fatto che nel suolo svedese è stata trovata un’ingente quantità di plutonio ad una profondità che corrispondeva con l’esplosione nucleare, diversamente da quanto registrato in Polonia.
I radionuclidi si trovano nel suolo sia a causa di processi naturali sia come conseguenza di esperimenti o incidenti nucleari.
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