Global warming responsabile uomo

Global Warming, ora si conosce il vero responsabile: l’uomo

Global warming responsabile uomo

Sembra essere confermata la certezza che sia l’uomo il maggiore responsabile del Global Warming, il surriscaldamento terrestre che sta alterando il clima e la biodiversità, mettendo in pericolo l’esistenza di animali, piante e dell’uomo stesso. E’ quanto emerge da uno studio effettuato da un gruppo di scienziati, i cui dati saranno pubblicati in modo dettagliato solo nel prossimo rapporto sul clima delle Nazioni Unite.

scioglimento ghiacciai lombardia

Ambiente, è allarme per scioglimento dei ghiacciai in Lombardia

scioglimento ghiacciai lombardia

Lo scioglimento dei ghiacciai è sempre più preoccupante.

A lanciare l’allarme è un team di ricerca che ha monitorato i ghiacciai in Italia per un’indagine promossa da Levissima. Come riportano gli studiosi, ogni anno 300 miliardi di tonnellate di ghiaccio si staccano dalle calotte, facendo aumentare il livello delle acque degli oceani. La situazione è grave in tutto il Mondo, con i poli in testa, ma anche in Italia e soprattutto in Lombardia l’esistenza stessa dei ghiacciai non è stata mai così in pericolo.

Aumento delle temperature e scioglimento dei ghiacci, la controtendenza del Polo Sud

Uno studio condotto da ricercatori americani ha tentato di risolvere uno dei più grandi enigmi degli ultimi tempi: perché con l’aumento della temperatura terrestre e con il riscaldamento globale nel Polo Sud i ghiacci non si sciolgono ma anzi, aumentano le nevicate?

La risposta è stata data dai ricercatori del Georgia Institute of Technology sulla rivista accademica Proceedings of the National Academy of Science: l’aumento della temperatura terrestre di circa 4° C, ogni 10 anni porta allo scioglimento del 10% dei ghiacci del Polo Nord.

Scioglimento dei ghiacciai, dipingere di bianco le Ande la soluzione?

dipingere di bianco le montagneLa notizia è di quelle che fanno discutere. Sembra quasi una bufala travestita da operazione scientifica. Per arginare lo scioglimento dei ghiacciai una squadra di imbianchini è all’opera sulle Ande peruviane per dipingere di bianco le pareti rocciose. L’obiettivo è riflettere le radiazioni solari e respingere il calore, piuttosto che assorbirlo.

Una stupidaggine immensa

stando a quanto afferma lo stesso ministro dell’Ambiente di Lima.
Ma allora, se non c’è il ministero dell’Ambiente dietro questa trovata, chi c’è?

Fuori dal tunnel del gas serra: un’autostrada per gli animali in Gran Bretagna

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Proteggere la biodiversità è oggi uno tra gli obiettivi primari di scienziati ed ambientalisti.
C’è chi pensa alla clonazione degli animali per salvare le specie a rischio, chi agli ecotipi alimentari per tutelare l’ambiente originario delle piante agricole, e c’è chi si domanda come faranno flora e fauna accaldate a scappare dalle temperature roventi.

Quando gli effetti dei cambiamenti climatici ed il surriscaldamento terrestre renderanno inospitale e inabitabile l’ecosistema di piante e animali, quale superoe bipede salverà gli abitanti della Terra meno evoluti?
Senza condizionatore e bibite refrigeranti, la vita è dura per i nostri amici animali.
Ecco perché nella Severn Vale, nel Gloucestershire in Gran Bretagna, è in progettazione una vera e propria via di fuga per gli animali.

Ciclo di coltivazione delle piante e cambiamenti climatici: l’apoteosi del disastro

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Il terzo millennio è iniziato all’insegna dei cambiamenti globali del pianeta, provocati dall’uomo, nello sfruttamento sconsiderato delle risorse, nell’ignoranza completa di qualsiasi norma di rispetto della natura e dell’ambiente.
Conseguenza più evidente delle innaturali modifiche apportate dalla civiltà umana, il fenomeno dell’effetto serra, e i conseguenti mutamenti climatici che ne sono l’effetto immediato.

L’uso dei combustibili fossili ha alterato la composizione dell’atmosfera ed il ciclo naturale del carbonio. Attraverso il meccanismo della fotosintesi, l’anidride carbonica viene fissata dalle piante e ritorna in circolazione tramite processi di decomposizione; la combustione di petrolio, carbone e gas immette nell’atmosfera una quantità eccessiva di anidride carbonica accumulata in tempi geologici nel sottosuolo in miliardi di anni.

Uragani e surriscaldamento terrestre: da Londra dati preoccupanti.

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I cambiamenti nella temperatura della superficie del mare sarebbero causa dell’aumento dell’attività degli uragani nel Nord Atlantico. La ricerca, effettuata da alcuni scienziati dell’ UCL (University College of London), mostra che un aumento di 0,5 ° C della temperatura della superficie del mare è causa di un incremento del 40% degli uragani. Lo studio, condotto dal professor Mark Saunders e dal dottor Adamo Lea del Benfield Hazard Research Centre e dagli scienziati dell’UCL Tropical Storm Risk, ha rilevato come tra il 1996 ed il 2005 nell’Atlantico vi sia stato un aumento del fenomeno uragani connesso al riscaldamento della superficie locale del mare.

La ricerca si concentra sulle tempeste tropicali che hanno colpito il Nord Atlantico, il Mar dei Caraibi ed il Golfo del Messico, un’area, questa, che produce quasi il 90% degli uragani. In particolare prende in analisi le tempeste tropicali che hanno raggiunto gli Stati Uniti nell’arco di tempo compreso tra il 1950 ed il 2005. Per quantificare il ruolo del riscaldamento del mare, è stato necessario prima capire l’interazione tra la circolazione atmosferica e la temperatura in superficie del mare e come quest’ultima fosse connessa all’aumento della frequenza dell’attività degli uragani.