Da Katrina a Gustav, l’intensificarsi degli uragani è provocato dal riscaldamento degli oceani

Che il surriscaldamento della Terra e delle acque fosse un fenomeno tremendamente rischioso per molte specie viventi e per l’equilibrio degli ecosistemi globali, era un fatto noto da tempo ad esperti e a chiunque guardasse più in la dei telegiornali, approfondendo temi che raramente vengono toccati, se non di striscio, dai principali network di informazione.
Basti pensare che la circumnavigazione dell’artico, resa possibile per la prima volta dallo scioglimento in massa dei ghiacciai, è stata presentata quasi come una bella notizia, e il viaggio intorno al polo disciolto probabilmente andrà ad arricchire le brochures delle agenzie di viaggio, magari con vicino una bella foto degli orsi morti che galleggiano dopo essere caduti dagli iceberg e aver smarrito la terraferma.
In effetti, per gli esemplari alla deriva di cui vi avevamo parlato qualche giorno fa mostrandovi una foto davvero terribile, non c’è più nulla da fare.
Sembra infatti che siano destinati a soccombere e a morire di una morte atroce, vista l’impossibilità per gli ambientalisti del WWF di portarli in salvo, impossibilità determinata dalle difficili, per non dire impossibili, operazioni di salvataggio.

Per quanto riguarda il polverone mediatico sollevato dall’arrivo dell’uragano Gustav, che ha portato all’evacuazione in misura preventiva, dopo l’esperienza tragica di Katrina, della città di New Orleans, c’è da dire che poco si è detto su giornali e televisioni delle cause che stanno determinando l’intensificazione e l’aumento di  potenza degli uragani tropicali.
I ricercatori della Florida State University e dell’università Wisconsin-Madison hanno recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Nature uno studio che fa luce sui fattori determinanti il fenomeno.

La Cina in testa alla classifica dei Paesi con più emissioni di biossido di carbonio

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Visione notturna della Terra: i Paesi illuminati sono quelli industrializzati e maggiormente inquinanti

Per qualche tempo lo scomodo primato di Paese con più emissioni è stato “conteso” tra Stati Uniti e Cina, ma ora è ufficiale che ad occupare il primo posto è lo Stato orientale.
I dati sulla quantità di biossido di carbonio emanato dai vari Paesi sono stati raccolti da un’analisi promossa dal governo olandese.

Nel rapporto si legge che la Cina ha evidentemente superato gli USA, aumentando le emissioni di anidride carbonica dell’8% nel solo 2007.
Questo incremento ci sembra inaccettabile: è così che in Cina si lavora alla riduzione del riscaldamento globale?
Se diminuire le emissioni costa troppo in termini economici e di impegno ecologico, sarebbe sufficiente e sensato se almeno non si peggiorasse l’attuale situazione.

Per risolvere il riscaldamento globale basta fare la doccia alla Terra

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Quando fa tanto caldo e siete tutti sudati tanto da sembrare che vi state sciogliendo, che cosa fate? Se possibile, la maggior parte delle persone si fa una bella doccia fredda. E perchè non fare la stessa cosa alla Terra? E’ questa la teoria di fondo della nuova trovata di uno scienziato americano, Curtis Struck, per risolvere il problema del surriscaldamento globale.

Ma come si fa a fare la doccia ad un intero pianeta? A questo ci hanno pensato gli studiosi dell’Iowa State University, negli Stati Uniti, che hanno teorizzato di “catturare” un meteorite e usarlo come una sorta di scudo spaziale contro i raggi UV. Inoltre, essendo molti meteoriti formati quasi interamente da acqua solidificata, portandoli nell’atmosfera questi si disfarrebbero, producendo milioni di gocce che farebbero il bagno alla Terra.

Stop the fever: la marcia virtuale per ridurre i consumi

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Fermiamo la febbre del pianeta, Stop the fever, questa l’iniziativa promossa tramite la rete da Legambiente. Attraverso il web è possibile infatti catturare un maggior numero di adesioni “concrete”. Sembra quasi paradossale che l’informazione e le campagne virtuali raggiungano sempre più risultati reali, ma è proprio così.

E questa volta chi aderisce alla campagna, darà il proprio contributo, impegnandosi a favore dell’ambiente. L’obiettivo è che ad ogni adesione virtuale corrisponda un’azione ed uno sforzo concreto e tangibile per la riduzione dei consumi energetici. E non solo. Promuovere le risorse rinnovabili, porre un freno agli incalzanti cambiamenti climatici, abbattere le emissioni di gas serra nell’atmosfera. Questi i principali obiettivi della campagna, rivolta ad ogni cittadino con un minimo di senso civico e di rispetto per l’ambiente.