D’ora in poi l’etanolo ce lo facciamo in casa

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Preoccupati del prezzo dei carburanti? Disperati perchè avete acquistato un’auto ad etanolo (o volete acquistarla), ma non sapete dove fare il pieno? State tranquilli, adesso dagli Stati Uniti arriva il carburante ecologico fatto in casa.

Si chiama MicroFueler ed è un macchinario in grado di trasformare lieviti e zuccheri in etanolo adatto al funzionamento del motore di un’automobile. E l’aspetto positivo è che non costa neanche tanto, solo 10 mila dollari (poco più di 6.000 euro), ed è simile ad una pompa di benzina in miniatura.

Terremoto in Cina: oltre novemila morti accertati

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E’ un bilancio devastante quello del violento sisma che ieri si è abbattuto sulla regione cinese del Sichuan e che è stato avvertito fino a Pechino, Shangai e perfino in Thailandia. Si scava fra le macerie di edifici e scuole nel tentativo di estrarre ancora in vita qualcuna delle decine di migliaia di persone rimaste sepolte, si parla già di oltre novemila morti accertati. Sarebbero 8.533 le vittime solo nella provincia dello Sichuan e almeno 10mila feriti. L’80% degli edifici nella contea di Beichuan, nella regione sud occidentale del Sichuan, risulta distrutto. Questo il drammatico, e per ora provvisorio, bilancio della scossa di terremoto di magnitudo 7,5 gradi Richter che ha colpito il sud-est della Cina.

L’epicentro del terremoto è stato individuato nella contea di Wenchuan, circa 100 chilometri a nordovest della capitale della provincia, Chengdu. Le condizioni meteorologiche con pioggia e nubi dense impediscono agli elicotteri militari di atterrare nella zona e se le condizioni resteranno così, i soldati che devono portare gli aiuti ai sopravvissuti cercheranno di raggiungerli paracadutandosi. Gli organi di informazione del Paese dicono che è destinato a salire il bilancio di quello che è stato il peggior terremoto che abbia mai colpito la Cina negli ultimi 30 anni.

Se l’ape scomparisse dalla Terra: conseguenze dell’inquinamento

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Uno studio della Virginia University, Stati Uniti, coordinato dal ricercatore Jose Fuentes ha messo in evidenza come il più elevato inquinamento ha distrutto il 90 per cento dell’aroma dei fiori con conseguenze non indifferenti.

Come affermava Albert Einstein

Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita.

La strage di api non mette a rischio il solo futuro dell’apicoltura e del gustosissimo miele, ma ha ripercussioni su tutto il nostro comparto agricolo, dal momento che oltre un terzo delle coltivazioni sono impollinate grazie al loro lavoro. L’inquietante profezia del grande fisico è in realtà il frutto di un lucido ragionamento: niente api, niente impollinazione; quindi niente piante; né animali erbivori. E quindi, niente più uomini. Sino a 100 anni fa quando gli ambienti naturali erano meno inquinati le molecole di profumo rilasciate dai fiori venivano avvertite dalle api ad una distanza di 1.200 metri. Ora la distanza è di 200-300 metri. Cosa succede?

California: lo Stato più inquinato d’America

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Se avete intenzione di fare una vacanza negli Stati Uniti, state bene attenti alla scelta della città dei vostri sogni, potreste rimanerne delusi. Le immagini che ci arrivano dagli States ci raccontano di posti affascinanti, tutto sole e mare, in una terra che si chiama California (chi non ha mai visto una puntata di Baywatch?). Anche gli Eagles cantavano “Sognando la California”, ma forse all’epoca questa terra piena di contrasti non aveva i problemi che ha ora, soprattutto di carattere ambientale.

Lasciando perdere ora altri problemi razziali o politici, concentriamoci sul triste primato che ha uno dei posti considerati Paradiso in Terra. La American Lung Association’s State of the Air 2008 (il rapporto sullo stato dell’aria stilato dall’Associazione Polmone Americano) ha rilevato che lo Stato della California è il più inquinato d’America, e la città di Los Angeles è solo seconda, dietro quella di Pittsburgh. Ma solo da quest’anno, visto che fino all’anno scorso è stata la città più inquinata d’America, primato che mantiene da diversi anni.

Deforestazione zero: il nuovo monito di Greenpeace

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Se dico effetto serra cosa vi viene in mente? Probabilmente in molti, se non tutti, penseranno subito ai gas di scarico delle auto. A qualcuno può venire in mente il camino di un’industria.
Ma in pochi sanno che la maggior parte di responsabilità dell’effetto serra ce l’ha la deforestazione.

E’ un effetto al contrario, cioè le piante stanno lì, tra le varie funzioni, anche per diminuire i gas serra perchè esse sono capaci di assorbirli, metabolizzarli, e trasformarli in ossigeno. Ogni albero che viene abbattuto contribuisce a tonnellate di CO2 non assorbito, e quindi all’accumularsi di questi gas nell’atmosfera, fino ad arrivare all’effetto serra. L’effetto viene ancora ingigantito quando, abbattendo gli alberi, si libera il carbonio che loro trattengono nel suolo, sprigionando ulteriori gas tossici.

Le piante carnivore e il loro mondo affascinante

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Le piante carnivore suscitano sempre curiosità, riportando alla mente raffigurazioni fantastiche di piante “mangiatrici di uomini”, ma rassicuriamoci, queste immagini appartengono solo a una fervida fantasia: alcune arrivano a catturare piccoli vertebrati quali rane e topi di piccole dimensioni, ma le piante carnivore si nutrono soprattutto di insetti. Queste meravigliose piante hanno studiato e messo a punto un sistema di cattura e digestione incredibilmente avanzato, in modo da poter assorbire dalle proprie prede le sostanze nutritive essenziali per poter vivere. Le piante carnivore crescono prevalentemente in torbiere, su terreni estremamente poveri di sostanze nutritive come l’azoto, e sono costrette quindi a nutrirsi grazie alle loro “battute di caccia”.

Molti avranno tentato la coltivazione di queste piante, ma molto probabilmente la morte è sopraggiunta dopo pochi giorni dall’acquisto. La causa principale è la scarsa informazione che viene data e le credenze che vi sono su queste piante. Il 90% delle piante carnivore è fortemente sensisbile all’acqua calcarea o di rubinetto, che le porta nel giro di poco tempo a morte certa. Altro problema spesso è la mancanza di acqua, o la scarsa esposizione ai raggi solari. Le piante carnivore adorano grandi quantità di acqua e abbondante esposizione solare.

La Cina è la maggior produttrice di olii contraffatti

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Da anni la Cia Puglia denuncia le sofisticazioni e le contraffazioni di olio extravergine di oliva. Il presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia) Puglia, Antonio Barile, ricorda in una nota che

già da inizio anno denunciammo come in Italia su 9 bottiglie che dichiarano di contenere olio extravergine solo 7 lo contengono veramente e 2 non dicono la verità, cioè non contengono extravergine. Delle 7 bottiglie, poi, 4 soltanto sono di olio extravergine italiano e 3 di olio extravergine estero. Il tutto viene venduto per italiano. Il danno per l’economia pugliese è immane.

Sono importanti i controlli come è importante l’etichettatura che di certo se non attuata impedirebbe la trasparenza ed agevolerebbe le lobby che contrastano gli interessi generali dei cittadini consumatori. In contrasto con la sicurezza alimentare, la tutela del prodotto e con la garanzia di qualità dell’olio di oliva pugliese.

Anche Bush si schiera contro il gas serra

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Finalmente una presa di posizione degli Stati Uniti contro il gas serra. Il presidente Bush, uno dei pochi a non aderire da subito al protocollo di Kyoto, evidentemente vuol lasciare un buon ricordo di sè come presidente degli Stati Uniti e, a 9 mesi dalla scadenza del suo mandato, decide di iniziare l’ultima battaglia, quella contro l’inquinamento.

Bush ha dichiarato che le emissioni di gas serra devono essere fermate entro il 2025, e ha invitato i due più grandi produttori di inquinamento del mondo, Cina e India, a fare lo stesso, eliminando le barriere commerciali in materia di energia e di introdurre tecnologie per raggiungere questo scopo.

Le energie alternative generano un aumento di posti di lavoro e valorizzano l’imprenditoria locale

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Dai dati emersi dal “Renewable 2007 Global Status Report” (Ren21) l’industria eolica statunitense ha oltrepassato nel 2007 i 17 GW di potenza installata negli impianti eolici, circa un terzo dell’intera produzione mondiale di energia dal vento. Gli Stati Uniti d’America archiviano quindi una forte crescita nelle energie rinnovabili. L’ economia americana in recessione e petrolio alle stelle hanno portato ad investire nelle energie alternative: il caro-petrolio avvantaggia tutte le fonti di energia (rinnovabili e non).

L’uso delle fonti energetiche rinnovabili genera un aumento di posti di lavoro superiore a quello prodotto da un investimento analogo in fonti energetiche di tipo tradizionale (fossile e nucleare). A dirlo è il centro ricerca statunitense RAEL (“Renewable and Appropriate Energy Laboratory“) dell’università di Berkeley nel suo recente rapporto tra energia rinnovabile e occupazione. Nel rapporto viene anche dimostrato come le regolamentazioni ambientali non sono la causa della perdita di lavoro nel settore dell’energia tradizionale. Lo sviluppo delle tecnologie per le energie rinnovabili e pulite rappresentano un’opportunità concreta straordinaria a favore di occupazione e valorizzazione dell’imprenditoria locale. L’uso dell’energia rinnovabile permette di avviare un interessante ciclo di innovazione-investimento-occupazione, una scintilla per lo sviluppo locale per molte aree depresse.

Sacchetti di plastica: divieto di circolazione in tutto il mondo

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I sacchetti di plastica sono i principali responsabili dei crescenti danni ambientali in tutti i Paesi della Terra .
La campagna per proibirne l’uso sta di conseguenza prendendo sempre più slancio un po’ ovunque. Vediamo come viene affrontato il problema da una parte all’altra del mondo.
Il Sud Africa, nel maggio 2003, ha vietato l’impiego dei sacchetti di plastica sottili. In Eritrea, Ruanda e Somalia sono stati banditi nel 2005. La Tanzania ha introdotto il divieto totale nel 2006, il Kenia e l’Uganda hanno messo fuori uso quelli sottili a metà del 2007.
Negli Stati Uniti, la città di San Francisco è stata la prima in assoluto a vietarne l’uso nei grandi supermercati e nelle farmacie nel marzo del 2007. Diversi mesi dopo, anche nel resto della California si approvarono leggi che obbligavano i grandi supermercati a riciclare le buste di plastica.

La Cina inquina il mondo. Ecco come.

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A cosa servono i patti di Kyoto? E’ quello che sicuramente starà pensando Bush e tutto il suo entourage dopo la notizia sconvolgente degli scienziati della Nasa: la Cina sta inquinando gli Stati Uniti.
Negli anni scorsi gli Usa erano spesso duramente criticati dagli altri paesi sviluppati del mondo perchè non volevano attenersi ai parametri di diminuzione dell’inquinamento prodotto nel proprio paese. Dopo dure battaglie sia gli States che il Canada avevano cominciato ad adeguarsi, me la nube tossica rilevata dai satelliti sopra il loro continente non accennava a diminuire. Come mai?

La risposta l’hanno data al Goddart Space Flight Center a Greenbelt (Usa). I fisici americani, aiutati dal Modis (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) che si trova sul satellite “Terra” hanno rilevato che circa un quarto dell’inquinamento prodotto in Cina si sposta, a causa dei venti, sui cieli americani. Risultato? Tutti gli sforzi fatti negli ultimi anni dal governo statunitense per ridurre l’inquinamento atmosferico sono stati vani.

Scopriamone di più sul bioetanolo

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Il bioetanolo è un etanolo prodotto tramite un processo di fermentazione delle biomasse. Per chiarire meglio questa definizione, è opportuno specificare che il termine etanolo indica l’alcool, mentre per biomasse si intendono i prodotti agricoli che contengono molti glucidi (zuccheri), quali ad esempio i cereali, gli amidacei, le piante da zucchero e le vinacce.

Si può ricavare dalla canna da zucchero (il Brasile detiene il primato con 6 mila litri per ettaro coltivato); dal tronco delle piante (solitamente l’abete rosso) estraendo il glucosio e ottenendo poi per via fermentativa l’etanolo; dalla cellulosa trasformandola, grazie all’azione di funghi e batteri, in glucosio, e fermentando poi gli zuccheri con microbi e lieviti.