Solare: Usa e Sudafrica gareggiano per la centrale più grande al mondo

Non importa chi alla fine avrà il diritto di vantarsi, l’importante non è solo partecipare, ma anche che a breve avremo due mega centrali solari ai due capi del mondo. Negli Stati Uniti, il Ministero dell’Interno ha appena dato l’approvazione per la costruzione di una centrale solare dalla capacità di 1 GW su terreni pubblici nel Sud della California. Contemporaneamente in Sudafrica si pianifica una centrale elettrica solare ancora maggiore, addirittura da 5 GW, sufficienti a fornire da soli il 10% della domanda di elettricità corrente della nazione.

Secondo quanto riporta il Guardian, il progetto da 29 miliardi dollari (21 miliardi di euro) previsti per raggiungere i 5 GW in circa dieci anni di tempo, terminerà la prima fase di 1 GW, tra fase di completamento e l’invio dell’energia alla rete, già nel 2012. Quasi 35 chilometri quadrati di terreni demaniali nel Northern Cape sono stati stanziati per il progetto.

Inquinamento: oltre 13 mila morti negli Usa a causa del carbone

Un esempio perfetto di quanto il costo dell’energia elettrica proveniente dai combustibili fossili non è pienamente rappresentato dal prezzo lo possiamo ottenere dal nuovo rapporto della Clean Air Task Force americana, dal quale si evince che le particelle di inquinamento dal carbone esistenti nei cieli degli Stati Uniti potrebbero causare circa 13.200 morti premature nel 2010, per non parlare dei circa 9.700 ricoveri e dei 20.000 attacchi di cuore.

I dati sulla mortalità stimati per il 2010 vedono la Pennsylvania “vantare” un poco invidiabile primato come nazione con il maggior numero di vittime per l’inquinamento con 1.359 persone probabilmente uccise, 1.016 persone ricoverate, e 2.298 che hanno subìto attacchi di cuore collegati all’aria sporca. L’Ohio arriva secondo con 1.221 morti premature, lo Stato di New York terzo con 945 morti da inquinamento da carbone.

Record di taglio della Co2: gli States abbattono del 7% le emissioni in un solo anno

emissioni

La Energy Information Administration (EIA), un’agenzia federale statunitense che controlla l’utilizzo dell’energia, ha presentato ieri una statistica piuttosto sorprendente. Ha infatti riferito che gli Stati Uniti hanno raggiunto un record di taglio delle emissioni di CO2 del 7% nel 2009. Il calo del 7% è il più grande in assoluto, in termini percentuali, per gli Stati Uniti sin da quando si è cominciato a tenere la contabilità completa dei dati energetici annuali nel 1949.

La sorpresa arriva più che altro perché gli States sono stati il Paese che più di tutti ha fatto ostruzionismo a Copenaghen per fissare un limite per la riduzione delle emissioni, e guardando questi risultati non si capisce perché, visto che riesce ad avere risultati migliori di altre nazioni.

L’anidride carbonica è considerata un gas serra ed uno dei principali colpevoli dei cambiamenti climatici. Non è tossica per l’uomo nella sua concentrazione normale, noi la creiamo con ogni respiro. Tuttavia, essa si accumula nell’atmosfera in particolar modo con la combustione dei combustibili fossili, tanto da poter cambiare il clima della Terra. Ridurre la produzione globale di CO2 è il principale obiettivo a lungo termine ambientale di tutte le nazioni civili.

Usa: emissioni da centrali a carbone azzerate entro 20 anni

centrale a carbone

Buone notizie dal fronte della lotta all’inquinamento. Nonostante gli Stati Uniti non si siano impegnati, come hanno fatto le altre nazioni, a fissare un tetto e delle scadenze per la riduzione delle emissioni, oggi arriva l’annuncio che i più grandi emettitori di gas ad effetto serra del mondo potrebbero fermare completamente le emissioni di biossido di carbonio dalle centrali elettriche a carbone entro il 2030.

Se ciò fosse vero, sarebbe un passo fondamentale per controllare il riscaldamento globale, e sembra possibile utilizzando la tecnologia che già oggi esiste, integrata con quella che potrebbe essere commercialmente disponibile entro un decennio, secondo un gruppo di scienziati, ingegneri e architetti che hanno effettuato la stima. Questa è la conclusione di un articolo pubblicato sull’American Chemical Society, la rivista mensile dell’Environmental Science & Technology (ES & T). Queste sono per ora solo anticipazioni, visto che l’articolo completo uscirà a giugno.

I rifiuti degli americani potrebbero risolvere la fame nel mondo

poveri in discarica

Se pensiamo al consumismo, la prima cosa che ci viene in mente è lo stile di vita “all’americana”. Uno stile basato sullo spendere-spendere-spendere, e che comporta non solo ricchezza, ma purtroppo anche tanto spreco. E dunque il passaggio dal consumo al rifiuto è breve, tanto da far diventare gli Stati Uniti il Paese più sprecone al mondo.

Una recente ricerca effettuata da Kevin Hall del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases di Bethesda, nel Maryland, pubblicata sulla rivista PLoS ONE, ha reso noto che, considerando soltanto gli scarti alimentari, dunque tralasciando la ricchezza che si potrebbe creare in termini economici, i rifiuti commestibili degli americani potrebbero sfamare buona parte della popolazione africana.

Green Job: un lavoro da uomini

green-jobs-protesta

Se pensiamo al lavoro del futuro, chi è minimamente informato sulle novità degli ultimi tempi potrebbe pensare immediatamente ad un “lavoro ecologico“, meglio conosciuto negli Stati Uniti, dove è stato inventato, come “green job“. Dopo tutti questi anni e tanti progressi , anche in un settore dedicato alla realizzazione del nobile obiettivo di un’economia senza emissioni, sembra però che alcuni pregiudizi siano ancora presenti nella società, non solo italiana.

Ad esempio sembra che, come per il lavoro “classico”, ci sia anche qui una spiacevole verità: le donne, soprattutto quelle appartenenti alle minoranze, sono sempre in gran parte lasciate fuori dal mercato del lavoro verde.

Gli Stati Uniti stanziano 275 milioni di dollari per salvare la foresta pluviale

foresta pluviale danneggiata in indonesia

Gli Stati Uniti hanno promesso 275 milioni dollari per la protezione della foresta pluviale giovedi scorso, in occasione di un evento organizzato dall’erede al trono della Gran Bretagna, il principe Carlo, a Londra. Il denaro complessivamente stanziato sarebbe di 1,2 miliardi di dollari di assistenza per i programmi internazionali, nell’ambito di un bilancio 2010 attualmente in attesa di approvazione del Congresso degli Stati Uniti.

Il principe Carlo si è battuto per la protezione delle foreste tropicali, come un modo per frenare il cambiamento climatico e per preservare la fauna selvatica, e vuole che i fondi colmino un vuoto di politica prima di un accordo delle Nazioni Unite sul clima che entrerà in vigore nel 2013.

Obama e Hu Jintao ci ripensano e trovano un piccolo accordo ecologico

obama e hu jintao

I presidenti Obama e Hu Jintao si sono già pentiti di quello che hanno fatto in questo fine settimana, quando hanno precipitato ogni speranza di un trattato vincolante per il mese prossimo in occasione del congresso di Copenaghen. Ieri, per fortuna, hanno cambiato rotta, ed hanno trovato un accordo su un nuovo partenariato tra i due Stati, i due maggiori inquinatori del pianeta, per condividere informazioni sulle tecnologie energetiche rinnovabili.

L’annuncio dice che gli Stati Uniti e la Cina si sono impegnati a lavorare insieme per la distribuzione di energie rinnovabili e di migliori pratiche in materia di ammodernamento della rete. Aggiornare la griglia nel 21° secolo è una priorità per aumentare l’efficienza energetica di entrambi i Paesi.

Gli Usa potrebbero raddoppiare la loro energia idroelettrica in breve tempo

idroelettrico usa

Il segretario Usa all’Energia Steven Chu ha detto che la capacità idroelettrica negli Stati Uniti potrebbe

raddoppiare con un impatto minimo per l’ambiente

per lo più solo con l’installazione di turbine più efficienti a progetti idroelettrici esistenti o con dighe senza componenti energetici, aumentando l’uso dei progetti di pompaggio-stoccaggio , e incoraggiando l’uso di turbine nei fiumi. Questo tipo di miglioramento delle infrastrutture esistenti potrebbe aggiungersi alle già presenti 70.000 MW di capacità.

Cercheremo di spingere su questo. Non stiamo parlando di grandi dimensioni, nuovi serbatoi. Basta lavorare con quello che abbiamo ed è già una quantità enorme di energia.

ha detto Chu in un forum della Casa Bianca.

Grazie al padre del Cap and Trade, 103 milioni di americani respirano aria pulita

riduttore inquinamento

Una sorta di “padre” del Cap and Trade negli Stati Uniti si è rivelato un successo. Attuato nel 2003, i livelli di smog sono scesi parecchio, e oltre 100 milioni di americani oggi respirano aria più pulita. Tutto grazie a un sistema messo in atto, che ha consentito alle imprese inquinanti di trovare soluzioni basate su di un mercato per ridurre le emissioni.  In questo modo sono state drasticamente ridotte le emissioni di ossido di azoto nel corso degli ultimi cinque anni, anche se ovviamente, non sono ancora abbastanza.

Il NOx Budget Trading Program è un sistema di Cap and Trade che coinvolge 20 Stati più Washington DC. Si mette un prezzo sulle emissioni degli ossidi di azoto, e si crea un incentivo per le industrie che inquinano per indurle a ridurre tali emissioni. E pare che funzioni.

L’America scopre il risparmio energetico grazie allo stendere i panni al vento

panni stesi

Un’usanza quasi esclusivamente italiana sta per sbarcare anche negli avanzatissimi Stati Uniti: i panni stesi al sole ad asciugare. Negli States infatti, escluse le tenute nei ranch e nelle zone rurali, si usa l’asciugatrice per essiccare il bucato. Ma questa, finalmente se ne sono accorti, assorbe da sola il 6% dell’utilizzo energetico di un’intera famiglia.

Così, grazie alla “moda” di risparmiare l’elettricità, in molti hanno cominciato a stendere i panni sul filo sul balcone di casa, una scoperta avvenuta con qualche secolo di ritardo. Ma non tutti sono autorizzati a farlo. Infatti, in pochi sanno che il bucato appeso sul balcone era contro le regole in molti degli Stati americani. Ora invece i governi di tali Stati sono stati costretti ad invertire questa tendenza e ad eliminare legge che li vieta. Vermont e Utah ci sono già riusciti. Ma la lotta per il diritto di appendere panni è appena cominciata.

Usa-Cina: intesa firmata sulla ricerca verso un futuro rinnovabile

research-center-americano-cinese

Le due maggiori responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra al mondo hanno appena ratificato un innovativo accordo di cooperazione sullo sviluppo di tecnologie energetiche pulite. Un centro di ricerca da 15 milioni di dollari avrà sedi sia negli Stati Uniti che in Cina, e segna un passo in avanti verso il miglioramento dei rapporti tra i due Paesi che hanno idee molto diverse sul cambiamento climatico. Forse è ancora più importante sottolineare che questo potrebbe accelerare il processo di sviluppo di tecnologie energetiche più pulite utilizzabili in tutto il mondo.

Il settore delle energie rinnovabili cinese è in aumento. Il Paese è già diventato il più grande produttore di pannelli solari, e i suoi 6 progetti eolici genereranno una quantità di energia senza precedenti: tra i 10.000 e i 20,000 megawatt ciascuno. Ma il centro di ricerca è impostato per concentrarsi su alcuni settori specifici. Secondo l’Associated Press:

il centro si concentrerà sul carbone pulito e su edifici e veicoli, ha detto il Segretario all’Energia degli Stati Uniti Steven Chu. Esso mette in evidenza il potenziale di cooperazione USA-Cina in un settore che Washington dice potrebbe creare migliaia di posti di lavoro.

Greenbus 2009: viaggio per l’America con una missione ecologica

green-bus

Cavalcando la campagna “Vehicle for Change“, un team di 15 studenti e neodiplomati del Dartmouth College, si è dedicato alla lotta per diminuire i problemi ambientali ed economici attraverso l’istruzione, viaggiano a bordo del Big Green Bus per 12.000 miglia (oltre 19 mila chilometri) attraverso gli Stati Uniti. Il 17 giugno scorso hanno raggiunto l’ultima tappa al Timberland Store di Manhattan per svelare le nuove eco-funzioni del loro autobus, per far capire quanto sia possibile viaggiare per il mondo con zero emissioni e non solo.

Recentemente si sono incontrati con i rappresentanti politici di Washington, del Nord e Sud Carolina, New Orleans, Texas, California, e via dicendo, in giro per tutta la nazione. Ma in cosa consiste l’autobus eco-friendly? Prima di tutto, com’era facile attendersi, ha un pannello solare ed è alimentato anche con rifiuti di olio vegetale. Gli interni sono composti da pavimenti in bambù, vernici non tossiche e altri materiali da costruzione ecologici.

La lotta al fumo salva anche l’ambiente

sigarette

Il Senato degli Stati Uniti ha appena approvato una legge che imporrà regolamenti più severi in materia di fumo all’industria del tabacco. E’ stato Obama stesso a volere fortemente questa legge, non soltanto come un problema di salute, ma anche come problema ambientale. Le nuove leggi cercheranno di salvare gli ecosistemi combattendo la sigaretta.

La nuova legge, nota come Family Smoking Prevention and Tobacco Control Act, fissa le norme che riducono il contenuto di nicotina e determinano le sostanze chimiche ammesse nelle sigarette. Ci sarà anche una depressione della campagna di marketing, costringendo tutti gli spot ad apparire, sia in tv che sulla stampa, in bianco e nero. Infine, le sigarette ai vari gusti saranno abolite, e termini come “leggero” e “a basso tenore di catrame” saranno illegali. Tutto questo avrà come conseguenza anche un aumento dei prezzi.

Ma tutto questo avrà risvolti sulla salute, cosa c’entra con l’ecologia? Basta dare due numeri. Tutto questo porterebbe ad un calo previsto nel settore dei giovani fumatori dell’11% e degli adulti del 2% sui circa 300 milioni di fumatori americani. Ciò significa meno rifiuti da carta per i pacchetti e per i mozziconi di sigaretta.