piano europeo salva acqua

Ambiente, dall’Europa piano salva-acqua

piano europeo salva acquaOccorre intervenire in Italia, come negli altri Paesi dell’Unione, per preservare l’acqua e far sì che tutti i cittadini abbiamo come diritto fondamentale e universale accesso alla risorsa. Dunque intervenire sulle reti colabrodo e sprecare meno acqua possibile. Questo è quanto ha stabilito la Commissione ambiente del Parlamento europeo specificando che l’acqua “è una risorsa condivisa del genere umano e un bene pubblico”. Gli eurodeputati chiedono di condurre dei controlli a tappeto sulle condizioni della rete idrica europea perché fino al 70% dell’acqua viene sprecata per inefficienze del sistema.

Recupero energetico: si può partire dai rifiuti aziendali

Utilizzare il calore dei rifiuti industriali potrebbe ridurre le esigenze dei combustibili fossili nel breve termine e migliorare l’efficienza di innumerevoli processi di fabbricazione. Ad affermarlo sono stati due scienziati giapponesi, Lihua Zhang e Tomohiro Akiyama della Hokkaido University, Sapporo, i quali spiegano un modo per risolvere al contempo il problema dei rifiuti e quello dello spreco di risorse per il riscaldamento.

Il calore generato dai rifiuti industriali, può generare elettricità ed abbassare il consumo e la dispersione di energia. E’ inutile e dispendioso infatti acquisire una bassa qualità di calore per il riutilizzo della popolazione su un impianto industriale, soprattutto quando potenzialmente la si ha già. Inoltre, date le attuali pressioni ambientali ed economiche sul recupero di tale energia termica, questo aspetto potrebbe diventare redditizio.

Dall’America arriva lo Skyfarming, la fattoria verticale

Il mondo si è svegliato dal torpore del consumismo e dello spreco di risorse. Era ora, verrebbe da dire. Sfruttando un’idea simile a quella proposta ieri da ecologiae, e cavalcando l’onda della produzione locale di cibo, negli Stati Uniti hanno inventato gli “Skyfarming“, cioè una specie di grattacieli non abitati soltanto dagli uomini, ma anche da mucche, maiali, e persino ortaggi.

L’idea, sperimentata finora in piccola scala in Arizona e California, è molto semplice: sfruttare al meglio i tanti piani di un grattacielo per produrre cibo. Ad esempio, nei piani più alti, verrebbero coltivate diverse piante, dagli ortaggi alla frutta, per sfruttare l’acqua piovana. Ma anche legumi e vigneti. L’acqua non assorbita da questi terreni scenderebbe al “piano inferiore”, dove andrebbe ad irrigare i campi di grano. Sotto di essi poi troveremmo ad un piano un allevamento di suini, al piano subito inferiore uno di bovini e così via. Nel sotterraneo infine sarà costruita una fornace termovoltaica in grado di recuperare tutti gli scarti, sia piovani che animali, e trasformarli in energia elettrica per alimentare l’intero grattacielo.