Roma, Ignazio Marino firmerà la Carta Spreco Zero

roma marinoAnche il sindaco di Roma Ignazio Marino firmerà la Carta Spreco Zero, un decalogo di pratiche contro gli sprechi alimentari, idrici ed energetici che a oggi accomuna già mille comuni italiani. Vediamo cosa si potrebbe fare il sindaco della capitale per onorare l’impegno.

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Carta Spreco Zero, aderiscono 1000 sindaci

carta spreco zero sindaciBasta con gli sprechi alimentari. Quante volte abbiamo sentito questa frase? Ora finalmente la politica decide di far qualcosa, partendo però dal basso, dai sindaci dei tanti Comuni italiani che sanno che, se vogliono agire concretamente, devono cominciare dai piccoli problemi della nostra vita quotidiana. Si sono così riuniti a Padova e ieri hanno sottoscritto in mille la Carta Spreco Zero, un accordo tra tutti i primi cittadini per ridurre di almeno il 50% gli sprechi alimentari in Italia.

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Ecologia in cucina, come azzerare gli sprechi ed essere felici

cucina ecologica senza sprechiE’ sulle librerie di tutta Italia Ecocucina il libro di cucina ecologica di Lisa Casali per azzerare gli sprechi ed essere felici tra i fornelli. Dopo due anni di sperimentazioni, di idee, suggerimenti e di piatti a basso impatto ambientale, l’autrice annuncia la pubblicazione del suo ultimo libro, dopo i successi ottenuti con “Cucinare in lavastoviglie” (2011).

Sprechi alimentari, il 20% basterebbe a sfamare otto milioni di italiani poveri

I dati provenienti dalla Caritas negli ultimi giorni hanno messo in evidenza le condizioni di povertà, spesso nascoste persino alle statistiche Istat, in cui si ritrovano a vivere milioni di italiani, giovani e meno giovani, ma anche tanti immigrati che non dispongono nemmeno dei beni alimentari di prima necessità. Se uniamo questi dati a quelli sugli sprechi alimentari nel nostro Paese che ogni giorno ammontano a tonnellate e tonnellate di cibo ancora commestibile, avremo davanti due problemi l’uno soluzione dell’altro.

Alimentazione, con la crisi si mangia cibo scaduto

Cari amici di Ecologiae, il nostro consueto appuntamento del fine settimana con l’alimentazione sostenibile vogliamo dedicarlo a quella che è un’alimentazione insostenibile, che mette a repentaglio la salute di noi consumatori con l’alibi della crisi economica. Ci arriva notizia dalla Coldiretti di una decisione del Governo britannico che risale ai giorni scorsi, alquanto discutibile in materia di sicurezza alimentare: posticipare la data di scadenza dei cibi o comunque inserire la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” piuttosto che solo “entro e non oltre” per prolungare la presenza dei prodotti sugli scaffali ed arginare in tal modo gli sprechi alimentari.

Consigli per gli acquisti, come limitare gli sprechi alimentari

Gli sprechi alimentari sono dannosi per le nostre famiglie in termini economici e per l’ambiente in quanto accumuliamo spazzatura e rifiuti che non sono necessari al nostro fabbisogno. Le tentazioni dei grandi supermercati e le offerte dei volantini pubblicitari non sempre sono così convenienti se poi quei generi alimentari, ma anche prodotti hi-tech, abiti e accessori finiscono nella pattumiera perché, in effetti, non ci servono.

Per limitare gli sprechi e per riciclare il riciclabile ci sono molte idee creative e interessanti, come ad esempio lo scambio ecosostenibile dei regali sgraditi, promosso dal portale Riciklo, oppure il riutilizzo di vecchi accessori ed abiti per farne nuovi oggetti di arredo o gioielli… insomma le idee ci sono ma anche un’utile guida per evitare gli sprechi alimentari dettata dall’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori (Adoc).

Sprechi alimentari, oltre 450 euro finiscono nella spazzatura

Gli italiani sono un popolo di grandi spreconi. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori (Adoc) per l’anno appena trascorso. Gli sprechi alimentari del 2010 hanno visto gettare nella spazzatura in media 454 euro, pari all’8% della spesa totale di ogni famiglia. Rispetto al 2009 gli sprechi alimentari sono calati del 13,4% ma tuttavia la media è ancora alta. Come ha commentato Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc

E’ positivo che le famiglie stiano imparando a sprecare sempre meno, nel 2010 sono stati buttati nel cassonetto 454 euro contro i 515 euro del 2009, per un risparmio di 61 euro un calo complessivo del 13,4%, con punte del 17,6% durante le Feste. Nel 2009 lo spreco mensile era pari a 33 euro, lo scorso anno è sceso a 29 euro. I consumatori, complice la crisi e grazie anche ai consigli dell’Adoc, hanno assunto maggiore consapevolezza, tuttavia gli sprechi rimangono alti, sono necessari ulteriori sforzi per ridurre drasticamente la percentuale di cibo sprecato da parte delle famiglie.

Un Natale senza sprechi, i consigli degli esperti

La sindrome del 3×2 colpisce ancora e, come ogni anno, i carrelli strabordano di dolci, panettoni e cibarie varie. Fare scorta per le feste che poi si limitano a tre o quattro giorni, a conti fatti, acquistando cibo per un mese, raddoppiare le porzioni prevedendo che i nostri ospiti siano a digiuno da giorni, inutile dirlo, è una pessima idea che altro non fa che aumentare il volume di rifiuti nella pattumiera.

Ogni anno, in occasione delle feste, gli sprechi alimentari, già all’ordine del giorno nella routine consumistica dell’Occidente, aumentano a dismisura, con gravi conseguenze per l’ambiente che soffre per l’aumento di spazzatura prodotta, e per il portafoglio, a cui certo non giova buttare letteralmente i soldi nell’immondizia.

Sprechi alimentari: in Italia il 3% del Pil viene buttato

Se non sprecassimo tutto il cibo che gettiamo, l’Italia sarebbe più ricca di un valore quantificabile in circa il 3% del PIL. Nella giornata conclusiva dell’iniziativa europea contro gli sprechi alimentari, che ha visto manifestazioni un po’ in tutti i Paesi Ue, a Bologna si è tenuto il meeting finale, con tanto di “pasto con avanzi” conclusivo.

I dati presentati nell’incontro fanno rabbrividire. Con tutto il cibo che gli italiani gettano nella pattumiera ogni anno potremmo sfamare 44,5 milioni di persone, quanto l’intera popolazione della Spagna o anche quasi un’altra Italia. Nel dossier presentato da Luca Falasconi e Andrea Segrè per Last Minute Market, i numeri sono chiari: il 3% del Prodotto Interno Lordo viene sprecato, tre volte la spesa degli investimenti correnti nell’innovazione.