Sprechi alimentari europa

Ambiente, spreco di cibo: entro il 2020 verrà dimezzato

Sprechi alimentari europaSembra un’affermazione un po’ ambiziosa ridurre lo spreco di cibo del 50% entro il 2020, ma questo è uno degli obiettivi dell’Unione europea. A lanciare la sfida ai 27 Paesi membri è Bruxelles, ma alcuni già corrono ai ripari come la Francia che ha posticipato la mèta al 2025. E in Italia? Vediamo, dati alla mano, quanto cibo si spreca perché e come ridurre gli sprechi alimentari.

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Ambiente e alimentazione, le profezie di Brown

alimentazione Mobilitiamoci per evitare il collasso del sistema alimentare. E’ questo in sostanza il messaggio lanciato da Lester Brown nel suo ultimo libro “9 miliardi di posti a tavola”. L’autore, presidente dell’Earth Policy Institute, spiega con dati alla mano come il Sistema Terra che “nei secoli recenti ha sostenuto il benessere umano e la nostra civilizzazione, è a rischio” perché “avremo sempre più difficoltà ad affrontare le minacce alle risorse critiche dell’acqua, dell’alimentazione e della biodiversità”.

Porta la sporta, annunciata la settimana dedicata alla riduzione degli sprechi

In Italia si spreca troppo, ed una delle principali voci di questo scandalo è sicuramente l’imballaggio. Per questo gli organizzatori dell’iniziativa Porta la Sporta, che viene replicata da tre anni, dopo aver ottenuto la vittoria nella battaglia per fare abolire le buste di plastica nei supermercati, oggi hanno annunciato un nuovo progetto: insegnare ai produttori di beni materiali ad utilizzare meno imballaggi nella settimana dedicata che andrà dal 14 al 22 aprile.

Ambiente e risorse, campagna Ue contro gli sprechi “Svegliatevi”

Non possiamo più consumare con gli occhi chiusi. Quindi è ora di svegliarsi e aprire gli occhi.

Questo in sintesi il messaggio del commissario europeo all’Ambiente Janez Potocnik nella campagna pubblicitaria lanciata su Youtube e in pochi giorni vista da oltre 2 milioni di persone. Evitare gli sprechi di generi alimentari, di elettricità, acqua, limitare l’uso delle risorse e delle materie prime, acquistare solo il necessario e non il superfluo. L’elenco delle “buone azioni” da compiere per salvare il Pianeta e dare alla Terra il tempo di cui ha bisogno per sostenere il nostro fabbisogno sarebbe molto lungo ma, come afferma il commissario, occorre fare qualcosa adesso

Entro il 2050 nel mondo saremo più di 9 miliardi; il nostro ritmo si crescita è di 200mila nascite al giorno e questo significa che la domanda mondiale di alimenti, mangime e fibre aumenterà del 70%.

Come evitare gli sprechi di frutta e verdura

A chi non è capitato, almeno una volta nella vita, di comprare frutta e verdura fresca in grandi quantità in estate, per rifornirsi di minerali e vitamine e fare il pieno di acqua, e doverne gettare via gran parte perché il caldo torrido l’aveva ridotta in poltiglia?

Nei mesi estivi, aumentare il consumo di frutta e verdura di stagione è fondamentale per rimanere idratati e proteggersi dal colpo di calore e dalla disidratazione. Si tratta di alimenti genuini e semplici che non appesantiscono pur garantendo un apporto nutritivo equilibrato. Ma come evitare che vadano a male per via del caldo ed arginare gli sprechi? Ho rispolverato alcuni consigli della Coldiretti, sempreverdi e sempre utili a riguardo, visto che i primi caldi si fanno già sentire. Vediamoli.

Sprechi alimentari, oltre 450 euro finiscono nella spazzatura

Gli italiani sono un popolo di grandi spreconi. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori (Adoc) per l’anno appena trascorso. Gli sprechi alimentari del 2010 hanno visto gettare nella spazzatura in media 454 euro, pari all’8% della spesa totale di ogni famiglia. Rispetto al 2009 gli sprechi alimentari sono calati del 13,4% ma tuttavia la media è ancora alta. Come ha commentato Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc

E’ positivo che le famiglie stiano imparando a sprecare sempre meno, nel 2010 sono stati buttati nel cassonetto 454 euro contro i 515 euro del 2009, per un risparmio di 61 euro un calo complessivo del 13,4%, con punte del 17,6% durante le Feste. Nel 2009 lo spreco mensile era pari a 33 euro, lo scorso anno è sceso a 29 euro. I consumatori, complice la crisi e grazie anche ai consigli dell’Adoc, hanno assunto maggiore consapevolezza, tuttavia gli sprechi rimangono alti, sono necessari ulteriori sforzi per ridurre drasticamente la percentuale di cibo sprecato da parte delle famiglie.

Un Natale senza sprechi, i consigli degli esperti

La sindrome del 3×2 colpisce ancora e, come ogni anno, i carrelli strabordano di dolci, panettoni e cibarie varie. Fare scorta per le feste che poi si limitano a tre o quattro giorni, a conti fatti, acquistando cibo per un mese, raddoppiare le porzioni prevedendo che i nostri ospiti siano a digiuno da giorni, inutile dirlo, è una pessima idea che altro non fa che aumentare il volume di rifiuti nella pattumiera.

Ogni anno, in occasione delle feste, gli sprechi alimentari, già all’ordine del giorno nella routine consumistica dell’Occidente, aumentano a dismisura, con gravi conseguenze per l’ambiente che soffre per l’aumento di spazzatura prodotta, e per il portafoglio, a cui certo non giova buttare letteralmente i soldi nell’immondizia.

Earth Overshoot Day: la Terra esaurisce oggi le sue risorse annuali

La Terra mette a disposizione sé stessa e i suoi prodotti per permettere il sostentamento delle specie viventi. Ogni anno questa produzione si rinnova per poter essere consumata l’anno successivo. Ma il sovrasfruttamento e gli sprechi dell’uomo moderno hanno comportato un fenomeno che mai si era verificato nella storia prima degli anni ’80: la produzione annuale della Terra viene consumata prima della fine dell’anno. In pratica consumiamo più di quello che la Terra produce.

Questo meccanismo si può definire “debitorio”, nel senso che noi siamo in debito con la Terra perché utilizziamo una riserva che prima o poi finirà. A calcolare questa situazione che non può andare avanti per sempre è il Global Footprint Network, l’organizzazione internazionale che misura l’impatto dell’esistenza sulla natura, la quale ha calcolato che il giorno in cui avviene il “pareggio” nel bilancio tra produzione e consumo ogni anno arriva prima, e quest’anno capita proprio oggi, 21 agosto. In pratica per i prossimi 4 mesi e 10 giorni consumeremo le riserve della nostra Terra. Non solo, perché nel bilancio rientra anche la quantità di emissioni che la Terra è in grado di assorbire.

Frutta e verdura, il vademecum della Coldiretti contro gli sprechi

caldo conservare frutta e verduraUn frutto su quattro d’estate finisce nel cassonetto. E’ il dato diffuso dalla Coldiretti ed è ancora più allarmante se pensiamo al fatto che nei mesi estivi si acquista e si consuma ancora più frutta e verdura del solito.

Il caldo afoso, ce lo ricordano da più parti, si combatte a tavola aumentando gli alimenti ricchi di acqua, vitamine e sali minerali, utili per reintegrare i liquidi persi dall’organismo con la sudorazione eccessiva. Inutile però correre dal fruttivendolo e svaligiare il bancone presi dalla foga dell’acquisto salutistico. Le insidie e gli sprechi sono infatti in agguato e sono dovute soprattutto ai problemi di conservazione, con una perdita di prodotti stimata dalla Coldiretti al 25%, tra produzione, commercio e consumo, dovuta proprio all’eccessiva maturazione.

Lo sapevate che i manuali di istruzione inquinano? Piccoli accorgimenti per vivere ecologico

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Ripulire l’ambiente non significa solo fare la raccolta differenziata o evitare di sporcare le strade, ma significa soprattutto risparmio energetico. Se, soprattutto in Italia, l’ingresso delle energie pulite ancora non ha preso piede, cerchiamo almeno di limitare gli sprechi con quello che abbiamo.

E l’attenzione deve essere spostata sugli elettrodomestici. Jeremy Rifkin, presidente della “Foundation on Economic Trends” ha calcolato che la casa di un americano medio dispone dell’energia che produrrebbero 58 schiavi se lavorassero tutto il giorno senza mai fermarsi nell’arco delle 24 ore. In Italia la situazione va rivista leggermente al ribasso, ma neanche di tanto.

la raccolta differenziata: un dovere per il presente, un diritto per il futuro

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La raccolta differenziata è un sistema di ripartizione dei rifiuti, in base ai materiali da cui sono composti, in modo da semplificare il recupero degli elementi riciclabili e da facilitare lo smaltimento di quelli non riutilizzabili. Un decreto legge del 1997 ha stabilito che il sistema della raccolta differenziata dovesse essere obbligatorio in tutte le citta’ italiane, tuttavia non in tutte le regioni questo sistema è stato applicato ed infatti ci sono zone del nostro paese, come la Campania, che vivono una vera e propria emergenza rifiuti, poiche’ le discariche sono stracolme.

Per organizzare una raccolta occorrono fondi ed una gestione precisa del sistema di differenziamento, occorrono cassonetti differenti, dislocati nelle diverse aree urbane, per consentire a tutti i cittadini di fruirne, occorre stabilire orari di raccolta precisi, per evitare che i cassonetti siano stracolmi nei centri abitati.