Caccia, preapertura 1 settembre mette a rischio gli uccelli nidificanti

Sono dodici le regioni italiane che in alcune province anticiperanno l’apertura della caccia ad oggi primo settembre. Da stamane si spara in tutte le province dell’Emilia Romagna, quasi tutte quelle della Toscana, in Lombardia nella sola provincia di Brescia. Salvi per il momento gli uccelli e la fauna selvatica di Liguria, Molise, Piemonte e delle province autonome di Trento e Bolzano che non hanno autorizzato la preapertura. La LIPU lancia l’allarme sui rischi che comporta la caccia anticipata ad un momento così delicato per le specie di uccelli che hanno appena terminato di nidificare. Sono dodici le specie di uccelli sulle quali si potrà sparare nelle province in cui è stato anticipata la data di apertura della caccia al 1 settembre, cinque i mammiferi nel mirino delle doppiette.

Rara specie di crostaceo scoperta nel Parco Nazionale del Gran Paradiso

Si chiama Daphnia middendorffiana ed è una specie di crostaceo d’acqua dolce molto rara, di piccole dimensioni, che ha il suo habitat nella tundra artica, alle latitudini più estreme.  Numerosi esemplari sono stati però ritrovati di recente nei laghi alpini del Parco Nazionale del Gran Paradiso, nel corso delle ricerche avviate dal Parco, in collaborazione con un’équipe di ricercatori dell”Università di Pavia, relative agli effetti di una specie invasiva, il salmerino, sugli ecosistemi lacustri del Nivolet, dei laghi Trebecchi e del lago Lillet. Studi che rientrano nei finanziamenti europei della ricerca internazionale ACQWA (Assessing Climate Impacts on the Quantity and quality of Water – Valutazione dell’impatto dei cambiamenti climatici su quantità e qualità dell’acqua).

Uccelli marini in crisi, la LIPU chiede un piano per il Mediterraneo

La berta maggiore, il gabbiano corso ed altri uccelli marini che hanno il loro habitat nel Nord della Sardegna sono a rischio. A lanciare l’allarme è la LIPU che sottolinea come le due specie sopra citate, ad esempio, abbiano avuto quest’anno un successo riproduttivo decisamente basso. L’associazione chiede pertanto delle misure nazionali atte a tutelare l’avifauna pelagica agendo sulla Strategia Nazionale per la Biodiversità, a cui il Governo dovrebbe dare attuazione al più presto. Anche l’Europa, però deve intervenire, e deve farlo su un fronte più ampio, quello decisamente vitale per gli uccelli marini: il pesce.

Biodiversità, una giungla di microbi nel nostro ombelico!

Biodiversità e specie sconosciute: se vogliamo avventurarci alla ricerca di nuovi organismi non è necessario prenotare una vacanza nella giungla, è sufficiente esplorare il nostro ombelico. Strano ma vero. Siamo abituati a pensare all’ambiente come ad un’entità vasta che ci circonda, agli animali ben visibili e dimentichiamo che anche il nostro corpo può essere un ambiente ospite per particelle di vita minuscole, alcune ancora inesplorate. Ne sono convinti i biologi coinvolti nel progetto Belly Button Biodiversity. Sappiamo molto poco degli organismi che ospitiamo sulla nostra pelle eppure ognuno di noi ha una sorta di giungla microbica addosso: un universo colorato, ricco, dinamico tanto che, con molta probabilità, spiegano gli autori, il corpo ospita specie che nessuno scienziato ha mai studiato.

Rane gopher in provetta per salvare una specie a rischio

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Una sorta di allevamento in vitro starebbe nascendo allo zoo di Memphis per tutelare una specie di rane che rischia l’estinzione. Il programma prevede di raddoppiare la popolazione attuale delle rane gopher(rana Capito), una specie considerata ormai in pericolo.
Secondo le stime dei biologi, infatti, sarebbero rimasti solo 100 esemplari adulti di rana gopher, che vivono ancora allo stato selvaggio, nel loro habitat naturale, nel Mississippi. I funzionari dello zoo di Memphis sostengono di aver già fatto nascere 94 girini in provetta.

La rana gopher ha il corpo tozzo e misura da adulta circa 7,5 centimetri di lunghezza. Possiede grandi zampe posteriori, che le servono a passare attraverso le buche e i cunicoli, fatti dagli altri animali. Ha il muso appuntito e grandi occhi, che protegge mettendo le zampe anteriori davanti, quando si sente minacciata.

Allo zoo? Non più animali, ma robot!

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Continuiamo il nostro viaggio alla ricerca di curiosità e stranezze dal mondo. Questa volta siamo in Portogallo, e precisamente in un giardino pubblico di Alverca.
E’ quì che l’artista portoghese Leonel Moura ha creato un singolare zoo, il primo al mondo, in cui al posto degli animali ci sono robot.

Secondo l’eccentrico ideatore del progetto, bisogna pensare ai robot come ad una nuova specie, da quì l’idea di trattarli esattamente come animali e, ahimè, metterli in gabbia (l’uomo è particolarmente bravo ad imprigionare qualsiasi cosa, la storia insegna!).
E questa volta fra le sbarre sono finiti 45 robot di 14 specie diverse, ciascuna con caratteristiche e comportamenti differenti.