La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 1.000 tonnellate di falsi prodotti biologici provenienti dall’India e dalla Turchia e destinati ai mercati italiani per un giro d’affari di circa 600 mila euro. 30 sono gli indagati e 6 le regioni interessate: Marche, Emilia Romagna, Molise, Abruzzo, Sardegna e Lombardia.
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Biodiversità: una delle savane più ricche al mondo distrutta per farci colture di soia
Al peggio non c’è mai fine. In Brasile esiste un’area che sembra uno scrigno del tesoro. Si chiama Cerrado, è la più grande savana tropicale che da sola contiene il 5% della biodiversità di tutto il mondo. E sta per essere distrutta. Anzi, questo processo è già iniziato. Il motivo è la coltivazione di una monocultura di soia che dovrà rifornire i supermercati britannici, la quale viene soprannominata, quasi a sfregio, “soia sostenibile”. Purtroppo di sostenibile non ha un bel niente.
Batterio killer, in via di assoluzione anche la soia
Batterio killer, dopo cetrioli, salame, imballaggi e verdure varie, è il turno della soia di essere prima incriminata e poi puntualmente assolta a distanza di poche ore. Le preoccupazioni della Coldiretti sulla psicosi che altro non porta che ad un calo dei consumi del mercato ortofrutticolo, con perdite di milioni e milioni di euro, sono dunque più che fondate.
I vegetariani tireranno un sospiro di sollievo. Ora però ci chiediamo: a quando il prossimo imputato? E quanta frutta e verdura dovrà ancora finire nella pattumiera prima che si individui, magari in un altro cibo, solido o liquido che sia, il responsabile dell’epidemia di Escherichia coli che sta mietendo vittime in Germania? Sono almeno 22 i morti accertati sinora per un totale di circa 2.220 persone contagiate.
L’incremento della domanda di etanolo inquina i corsi d’acqua
Più fertilizzanti e pesticidi vengono utilizzati per la coltivazione del mais, maggiori fonti d’acqua nelle vicinanze potrebbero venire inquinate. Lo afferma uno studio della Purdue University, il quale aggiunge che questo pericolo potrebbe aumentare se le richieste di etanolo portassero a piantare ulteriori ettari di mais.
Lo studio sulle fonti d’acqua in Indiana ha scoperto che quei campi in cui si praticano le rotazioni continue di mais avevano livelli più elevati di azoto, fosforo e fungicidi. I risultati dello studio effettuato da Indrajeet Chaubey, professore associato di ingegneria agricola e biologica, e Bernard Engel, professore e capo di ingegneria agricola e biologica, sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Environmental Engineering.
Il biodiesel viene dal mare: le alghe produrranno benzina
Fino ad oggi si lavorava quasi esclusivamente sulla soia e altri vegetali per produrre biodiesel. Eppure da molte parti del mondo scientifico sta prendendo sempre più piede l’idea che le migliori produttrici di biodiesel sono le alghe. Si tratta di alcune delle prime piante nate sulla Terra. Sono fotosintetiche, come le piante terrestri, ma a differenza loro sono molto meno complesse.
Poiché alcune specie di alghe sono ricche di olio, la quantità di olio che si può raccogliere da loro è centinaia di volte superiore alla quantità di olio che si può ricavare dai tradizionali vegetali come la soia. Le alghe possono crescere anche in luoghi lontani dai campi coltivati e boschi, tanto che oggi si trovano comunemente anche sulle spiagge più pulite di tutto il mondo, e così facendo si ridurrebbero al minimo i danni causati agli ecosistemi nella catena alimentare.