sistema tracciabilità rifiuti

SISTRI, pronto a partire il 30 giugno. Davvero?!

sistema tracciabilità rifiutiQualcuno forse si era dimenticato del SISTRI, il sistema di tracciabilità dei rifiuti tossici e pericolosi promosso dal precedente governo per combattere le ecomafie e mai attuato, nonostante la partecipazione delle piccole e medie imprese che molto denaro hanno investito nel progetto. Ora, sembra che il SISTRI è davvero pronto a partire. La data del suo debutto è prevista per il 30 giugno 2012, almeno così indica la legge e la nota diramata dalla società del gruppo Finmeccanica che ha realizzato il sistema di tracciabilità.

SISTRI, Prestigiacomo: per il 24 ottobre primi test su campo

Dopo i tagli annunciati all’Ambiente, arrivano le prime smentite dal ministro Stefania Prestigiacomo sul Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi. Il SISTRI partirà con i primi quattro test su campo fissati per il 24 ottobre 2011, a cui seguiranno due prove generali. Nessun ripensamento sui click test, si legge in una nota diramata dal ministero

I test proseguono per concludersi, come previsto dalla Legge, entro il 15 dicembre.

SISTRI


SISTRI

Il SISTRI è il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, nato nel 2009 su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per contrastare il traffico illegale di rifiuti speciali, andando a snellire le procedure ed i costi sostenuti dalle aziende per lo smaltimento e proponendosi l’ambiziosa mission di informattizzare l’intera filiera dei rifiuti speciali, a livello nazionale, e dei rifiuti urbani per la Regione Campania, con la distribuzione di apposite chiavette e black box.

Il sistema di controllo dei rifiuti SISTRI, affidato alla gestione del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, prevede la tracciabilità dei rifiuti speciali assicurata da sistemi elettronici ad hoc che garantiscono il monitoraggio e la visibilità del flusso in entrata ed in uscita degli autoveicoli nelle discariche. Ha come destinatari:

  • produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
  • produttori iniziali di rifiuti non pericolosi, di cui all’articolo 184, comma 3, lettere c), d) e g), del decreto legislativo n.152/2006, con più di dieci dipendenti;
  • Regione Campania;
  • commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;
  • consorzi che si occupano del recupero e del riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;
  • imprese di cui all’articolo 212, comma 5, del decreto legislativo n. 152/2006 che raccolgono e trasportano rifiuti speciali;
  • operatori del trasporto intermodale;
  • trasportatori in conto proprio di trasporti pericolosi;
  • recuperatori e smaltitori.