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Nucleare, la Gran Bretagna non lo molla per colpa della Cina

nucleare gran bretagna cinaIl popolo britannico vorrebbe dire basta al nucleare, e con una serie di proteste nei mesi scorsi ha di fatto bloccato la costruzione di una nuova centrale. Ma a differenza della Germania, della Svizzera e del Giappone, la Gran Bretagna è lontana dal dire addio a questa forma energetica. A confermare questo sospetto c’è un accordo tra i rappresentanti di Governo e le loro controparti cinesi per la costruzione di una nuova centrale atomica sul suolo britannico. E purtroppo non solo quella.

Nucleare, tutti i problemi sollevati da Monti

Al Summit sulla sicurezza nucleare in corso a Seoul, in Corea del Sud, Mario Monti ha preso la parola ed ha fatto un elenco talmente lungo di problemi che riguardano l’energia nucleare che forse sembra mettere la parola fine a qualsiasi supposizione di un suo ritorno in Italia. Secondo il Premier infatti Fukushima ci deve pur insegnare qualcosa, e prima di tutto questa dev’essere che la sicurezza non si può sottovalutare.

Greenpeace: “il nucleare sicuro non esiste” ed entra nelle centrali francesi

Non si placano i blitz di Greenpeace e questa volta a farne le spese è la centrale nucleare di Nogent-sur-Seine, a soli 95 km da Parigi, ritenuta inviolabile e sicura. Otto attivisti di Greenpeace sono riusciti a eludere la sicurezza ed entrare, all’alba di stamane, nel cuore della centrale. Dall’alto degli impianti hanno srotolato uno striscione con su scritto

Non esiste un impianto nucleare sicuro.

Semplici militanti, con intenzioni pacifiche, sono riusciti con pochi mezzi a raggiungere il cuore di una centrale nucleare.

ha commentato Greenpeace.

Centrali nucleari e grattacieli più sicuri, a dieci anni dall’undici settembre la ricerca continua

Mancano pochi giorni all’anniversario dell’undici settembre, sono trascorsi dieci anni dal devastante attentato terroristico che ha seminato il panico a New York, radendo al suolo le Torri Gemelle, colpite al cuore da aerei dirottati contro i grattacieli e che si sono afflosciate al suolo come castelli di carta, seppellendo migliaia di persone rimaste intrappolate nell’edificio. L’ingegneria da allora si sta interrogando su come creare strutture più resistenti al calore e non solo per quanto concerne edifici civili ma anche per creare centrali nucleari che siano un bersaglio meno facile per i terroristi. Un’équipe di ricercatori afferente alla Purdue University sta lavorando incessantemente da quella triste data per realizzare costruzioni in acciaio più sicure ed affidabili.

Veronesi lascia l’Agenzia per la sicurezza nucleare: “Non voglio occuparmi solo di scorie”

Un nulla di fatto. Si conclude così l’esperienza del celebre oncologo italiano Umberto Veronesi alla guida dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, un ruolo che aveva assunto tra mille polemiche, suscitando scalpore con dichiarazioni che resteranno note a tutti come il dormire sonni tranquilli con nel letto le scorie. In una lettera indirizzata al Governo, Veronesi motiva il suo abbandono, parlando di un istituto senza forma, mai decollato.

Nucleare Europa: sicurezza priorità assoluta dell’Unione

Era nucleare, ora non lo è più, decretava il sole ridente all’indomani della vittoria dei sì al referendum del 12 e 13 giugno scorso. Se l’Italia ha chiuso le porte all’atomo, in Europa le centrali attualmente operative stanno chiamando l’Unione ad uno sforzo congiunto per rivedere e garantire standard di sicurezza elevati, con l’avvio degli stress test ed il vaglio di misure atte a scongiurare potenziali rischi che certo travalicherebbero i confini contaminando anche i Paesi che agli impianti nucleari hanno detto no. E c’è proprio la sicurezza in cima alle priorità dell’Unione. Lo ha ricordato oggi il Commissario all’Energia Günther Oettinger, a margine di una conferenza a Bruxelles, la prima che ha visto riunirsi l’Ensreg, lo European Nuclear Safety Regulators Group, composto dalle autorità afferenti ai singoli Paesi membri preposte alla sicurezza nucleare.

“Dormiamo con le scorie nucleari”: questa ed altre “sparate” di Veronesi denunciate da Greenpeace

Dormireste mai con delle scorie nucleari nel letto? Probabilmente, sapendo che esse sono altamente radioattive e portano al cancro direste di no, ma c’è qualcuno che ha dichiarato di volerlo fare: il prof. Umberto Veronesi. Saremmo curiosi di vederlo dormire abbracciato ad un barile grondante liquido velenoso, ma è proprio quello che, secondo Greenpeace, avrebbe detto il più famoso oncologo italiano.

L’associazione ambientalista che più di tutte si sta battendo per evitare il ritorno al nucleare in Italia ha lanciato una campagna per rendere note al pubblico le “sparate” (così le hanno definite) di colui che, dall’alto della sua esperienza, dovrebbe rassicurare gli italiani sulla non pericolosità di questa fonte energetica.

Nucleare di quarta generazione

Nucleare di quarta generazione

Il nucleare di quarta generazione è l’ultimo nato nella “famiglia” del nucleare. L’energia nucleare ha prodotto, fino ad oggi (ottobre 2010) quattro generazioni, di cui quest’ultima è ancora nella fase embrionale e, se vogliamo continuare la metafora del bambino, non è ancora nata del tutto. I reattori di quarta generazione infatti sono un insieme di disegni e modelli teorici dei reattori nucleari attualmente oggetto di ricerca.

La maggior parte di questi disegni si crede non diventeranno mai commerciabili, almeno non prima del 2030, con l’eccezione di una versione del reattore ad altissima temperatura (VHTR) chiamato Next Generation Nuclear Plant (NGNP). Il primo NGNP si calcola possa essere completato entro il 2021. I reattori nucleari con finalità energetiche al momento in funzione in tutto il mondo sono generalmente considerati sistemi di seconda o terza generazione, con la maggior parte dei sistemi di prima generazione che sono stati chiusi o sostituiti già diversi anni fa.

Nucleare, Greenpeace versus Veronesi: sulla sicurezza è guerra aperta

Di chiaro nel ritorno al nucleare italiano c’è l’incertezza. La scarsa, per non dire nulla, trasparenza sui siti di localizzazione delle scorie e delle centrali, l’inesistente campagna di informazione (e non di propaganda!) volta a rispondere ai mille leciti dubbi dei cittadini. Una svolta energetica di questo tipo, è assodato, non può e non dovrebbe avvenire in un simile clima di tensione, senza la serenità e la maturità necessarie ad un passo cruciale per la vita del Paese, che dovrebbe procedere di concerto con le Regioni, con l’opinione pubblica, con l’opposizione. Altrimenti non sarà l’Italia a tornare al nucleare, quanto il Governo ad avvalersi dell’appellativo di atomico, con le sue scelte pesanti come bombe che scatenano altrettante reazioni dal mondo che fa opinione oggi nel nostro Paese.

A questo proposito oggi vogliamo tornare sull’argomento, tanto controverso, della presidenza dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare all’oncologo di fama internazionale, nonché senatore PD, Umberto Veronesi. Un incarico che ormai sembra scontato gli appartenga ma che solleva molti dubbi e perplessità.

Nucleare, in arrivo nuove norme sulla sicurezza

agenzia di sicurezza nucleare

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo Statuto per l’Agenzia di  sicurezza nucleare, con il compito di stabilire

finalità e compiti istituzionali dell’organismo, è un Ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica e di autonomia tecnica, scientifica, amministrativa e contabile e soggetto al controllo della Corte dei Conti.

Il segretario dell’Associazione italiania nucleare (Ain) Enzo Gatto si dice molto soddisfatto dell’evento perché

con la pubblicazione dello Statuto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare l’Italia compie un passo fondamentale verso una nuovo assetto energetico che porterà al paese sicurezza, minori costi, tutela dell’ambiente.