E’ stato aperto ufficialmente il bando per il comune più virtuoso nell’uso della sporta, quello che abbatterà l’uso e il consumo degli shoppers e delle buste usa e getta. La “Sfida all’ultima sporta”, promossa dall’Associazione dei Comuni virtuosi con il patrocinio di Ministero dell’Ambiente, Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e con la partecipazione di associazioni nazionali come Italia Nostra; coinvolgerà tutti quei comuni che nel 2011 hanno raggiunto il 60% di raccolta differenziata e che hanno una popolazione tra gli 8.000 e i 16.000 abitanti.
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Sacchetti di plastica vs shoppers biodegradabili, è guerra di posti di lavoro
Fareambiente, movimento culturale ed ambientalista, da anni è impegnato nell’adozione di misure e provvedimenti per tutelare e valorizzare l’ambiente. Negli ultimi giorni il suo apporto si è concentrato sull’art 2 del decreto Rifiuti relativo ai sacchetti di plastica, in discussione alla Camera, portando alla luce informazioni e risvolti non conosciuti su un monopolio da 20.000 posti di lavoro, a rischio.
Sacchetti biodegradabili, nuove sanzioni per i finti shoppers ecologici
Il bando dei sacchetti di plastica dalla quotidianità degli europei è in vigore da mesi, ormai, eppure continuano a circolare finti shoppers biodegradabili contenenti sostanze tossiche e inquinanti. Dopo le segnalazioni di aziende private e di associazioni ambientaliste e le diverse sollecitazioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, arrivano nuove disposizioni dal governo Monti.
Consumi e sostenibilità, come spendono gli italiani
Consumo sostenibile? Acquisti equosolidali e attenti all’ambiente? Preferenza per prodotti sciolti o per confezioni e imballaggi in plastica? Sporta in cotone o shoppers? La ricerca su Sostenibilità e Consumi, il punto di vista di consumatori pubblici e privati, produttori e distributori, è stata condotta su un campione di oltre 8.000 intervistati.
L’indagine è stata effettuata dalla società Ervet (Valorizzazione Economica del territorio) partendo dal progetto europeo Life Promise. Sono stati presi in esame gli iscritti al portale di e-Coop, consumatori che già delineano un gruppo di persone determinato e abbastanza omogeneo, attento all’ambiente e all’ecologia.
Caro sacchetti, come risparmiare sulle buste della spesa bio
Torniamo a parlare di come arginare i costi dei sacchetti biodegradabili che hanno sostituito, dal primo gennaio 2011, le tradizionali buste inquinanti in plastica, con l’entrata in vigore della 296.
Numerose sono state le lamentele, oltre che per il caos del decreto attuativo, ritenuto da chi più da chi meno necessario, anche per ragioni di natura ben più pratica: a partire dal malcontento dei negozianti, costretti a volte persino a pensare di ritoccare i prezzi sul listino per far fronte agli oneri economici maggiori dei nuovi shoppers, a quelli dei cittadini che li hanno pagati dai 5 ai 20 centesimi, rispetto alle buste di plastica tradizionali che venivano spesso date gratis insieme alla spesa.
Inoltre, i sacchetti bio non sono altrettanto resistenti e si rompono facilmente, diventando pressoché inutilizzabili una volta a casa, le rare volte che ci arrivano intatti.
Per lottare contro il caro sacchetti, che potrebbe costare ad ogni italiano almeno 30 euro all’anno in più, la Coldiretti Lombardia ha stilato una sorta di miniguida in poche mosse per tagliare questa voce di spesa di oltre l’80%. Come?
Le Coop sorpassano il Governo e mettono al bando le buste di plastica
Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto, dicono gli islamici. Ed in effetti è proprio così che va in Italia nella lotta all’inquinamento. Come vi avevamo già riportato due settimane fa, il Governo italiano aveva fatto un passo indietro nel tentativo di ripulire l’ambiente, eliminando l’obbligo di mettere al bando le buste di plastica per favorire quelle biodegradabili, e di fatto contribuendo ad aggravare il già terribile bilancio che possiamo “vantare” nel nostro sistema rifiuti.
Per questo alcune grandi società che gestiscono le catene di supermercati, i principali consumatori delle famose “shoppers“, si sono dati da fare, e visto che il Governo non le aiutava, si sono autoregolate e hanno adottato la politica delle buste biologiche.