In Giappone è stato deciso lo stop temporaneo alla caccia alle balene per via degli scontri con le navi degli attivisti ecologisti di Sea Shepherd. L’Istituto giapponesa per la ricerca sui cetacei (ricordiamo che ora è camuffata così la caccia alle balene) ha dichiarato lo stop per le difficoltà nel rifornirsi di carburante a causa delle navi ecologiste.
Sea Sheperd
Ecopirati all’arrembaggio delle baleniere: è ancora scontro in mare aperto
E’ estate australe nell’Oceano Antartico e le baleniere giapponesi Yushin Maru 2 e 3 continuano la loro caccia illegale ai grandi cetacei. Gli equipaggi hanno dichiarato apertamente di perseguire l’obiettivo di 1000 esemplari cacciati, forti del loro “nobile” fine: la ricerca scientifica. E’ chiaro che un migliaio di balene come campione per una qualsiasi ricerca sia un tantino sovradimensionato e che la caccia sia animata da ben altri propositi.
Ma gli ecopirati di Sea Shepherd stanno dando non poco filo da torcere alle due navi col loro agilissimo battello superveloce Gojira (Godzilla), così chiamato per ironizzare sulla paternità del mostro dei fumetti che si ritorce contro la nazione che gli ha dato i natali.
Protesta per la caccia alle balene in Giappone
In Giappone tre attivisti che protestarono lo scorso anno contro la caccia alle balene verranno inseriti in una speciale lista di ricercati internazionali da parte della polizia nipponica. Si tratta