Il miliardario Donald Trump stavolta ha trovato filo da torcere e, per una volta nella sua vita, ha perso una battaglia che gli stava molto a cuore. Da oltre un anno infatti il magnate americano si sta battendo contro un parco eolico off-shore in Scozia perché, a suo dire, infastidirebbe la vista del suo golf resort di Menie, nell’Aberdeenshire. Un resort da quasi un miliardo di euro messo in pericolo dalla vicinanza delle pale eoliche.
Scozia
Scozia 100% rinnovabile? Il piano rischia il fallimento
A quasi un anno di distanza dall’annuncio dell’obiettivo della Scozia di voler diventare al 100% rinnovabile entro il 2020 si parla già di fallimento. O almeno di un rischio molto elevato. I comitati parlamentari (le nostre commissioni) dell’economia, dell’energia e del turismo, hanno già messo le mani avanti affermando che è “difficile” che entro quella data il loro Paese otterrà l’energia esclusivamente dalle fonti rinnovabili.
Eolico, progettata la più grande centrale off-shore del mondo in Scozia
Tempo fa vi riportavamo dei piani della Scozia che voleva arrivare ad ottenere il 100% del fabbisogno energetico nazionale grazie alle energie rinnovabili. In particolare dall’energia del vento. Ma la Scozia è un Paese grande ed industrializzato, e sarebbe stato complicato raggiungere tali obiettivi. Non se si fanno grandi investimenti. Questo che stiamo per raccontarvi sarebbe da prendere come esempio da tutto il mondo. E’ infatti in progetto di costruire la più grande centrale eolica off-shore del mondo che da sola sarà in grado di garantire il 40% del fabbisogno energetico domestico di tutta la Scozia.
Rinnovabili, in Scozia coprono un terzo del fabbisogno nazionale
Torniamo a parlare di Scozia per renderci conto che fa sul serio. Un paio di mesi fa vi avevamo riferito dell’ambizioso programma del Governo scozzese di alimentare il 100% del fabbisogno energetico nazionale con le rinnovabili entro il 2020. L’obiettivo sembrava impossibile da raggiungere, ma ecco che gli ultimi dati dicono che sono sulla buona strada. L’ultima rilevazione parla di più di un terzo, precisamente il 35%, del fabbisogno energetico coperto dalle rinnovabili.
Scozia 100% rinnovabile entro il 2020
La Scozia potrebbe essere il primo grande Paese ad ottenere il 100% dell’alimentazione energetica dalle rinnovabili. L’obiettivo, più che ambizioso, è già stato fissato da alcune piccole nazioni insulari che rischiano di sparire per l’innalzamento dei mari come Tuvalu, ma mai nessuna così importante come la nazione britannica era arrivata a fare tanto. Ma non solo. Due anni fa il Primo Ministro Alex Salmond aveva annunciato che questo obiettivo sarebbe stato raggiunto nel 2025. Ora però che le cose si stanno mettendo bene prevede che verrà anticipato di ben 5 anni.
Mobilità sostenibile: annunciati traghetti ibridi per il 2013 in Scozia
Mentre aspettiamo di vedere il boom delle automobili ibride, nei cantieri navali scozzesi si guarda già più in là, e cioè ad importare la tecnologia che oggi hanno già molte auto nelle navi. Dovranno aspettare fino al 2013, ma i residenti ed i visitatori delle Ebridi, un arcipelago al largo della costa Nord-Ovest della Scozia, potranno visitare questi luoghi affascinanti senza pensare a quanto inquinano grazie a dei traghetti ibridi.
Marea nera in Scozia: Shell chiude la valvola, ma è ancora emergenza
Nella vicenda della marea nera in Scozia, oggi arrivano due notizie, una buona ed una cattiva. La buona è che la Shell è riuscita a chiudere la valvola che perdeva maggiormente e che ha sversato in mare 218 tonnellate di petrolio greggio. La cattiva è che per ripulire l’area ci vorranno ancora diverse settimane, anche perché c’è un secondo pozzo che perde, anche se quantità decisamente minori. Ma almeno è un buon inizio.
Marea nera in Scozia: un incidente impossibile, che corre il rischio di ricapitare
Un incidente nel mare di Scozia? Impossibile! Rispondevano così le autorità britanniche ed i rappresentanti di Shell (magari ridendo tenendosi la pancia con le mani) alle domande preoccupate di giornalisti e ambientalisti quando, in seguito all’incidente dello scorso anno nel Golfo del Messico che ha riguardato la BP, tutte le trivellazioni in mare sono state messe sotto accusa. Ad un anno di distanza siamo tornati al punto di partenza.
Marea nera Shell in Scozia, una valvola di sicurezza all’origine della seconda falla
Marea nera Shell in Scozia: all’origine della seconda falla di cui si è avuta notizia ieri dalla stessa compagnia petrolifera, ci sarebbe una valvola di sicurezza vicina alla tubatura difettosa della piattaforma Alpha Gannet. Malgrado la prima fuoriuscita, di cui era trapelato poco o niente la settimana scorsa, fosse, a dire della Shell, sotto controllo e di portata insignificante, l’incidente è apparso subito più preoccupante ieri quando la compagnia ha ammesso l’esistenza di una seconda fonte di dispersione di greggio dalla piattaforma. Ad allarmare le scarse informazioni che trapelavano sull’entità dello sversamento ma soprattutto il fatto che anche i pochi comunicati della Shell fossero tutt’altro che rassicuranti.
Marea nera Scozia, Shell: “Ma dove vuoi andare a perforare?”
Marea nera in Scozia: dopo l’annuncio del tutto sotto controllo sulla prima falla di mercoledì scorso, oggi il mondo si è svegliato con la notizia di una seconda falla dalla piattaforma Alpha Bennet della Shell, nelle acque del Mare del Nord, 180 chilometri ad Est di Aberdeen in Scozia, luogo dell’incidente. Le associazioni ambientaliste britanniche, malgrado la Shell abbia dato notizia dell’accaduto e persino del fatto che non sanno dove sia localizzata di preciso la falla, si mostrano critiche nei confronti della compagnia petrolifera. In gioco non c’è infatti solo il fattore trasparenza sull’entità del disastro, ma le trivellazioni stesse in aree così critiche.
Marea nera Shell in Scozia, fuoriuscita di petrolio da una seconda falla
Marea nera in Scozia, ultime brutte notizie dal Mare del Nord. Vi avevamo anticipato della perdita occorsa alla piattaforma Gannet Alpha della Shell, 180 chilometri ad Est di Aberdeen, qualche giorno fa. La compagnia petrolifera, ovviamente, diceva di avere tutto sotto controllo e con un comunicato aveva rassicurato sulla gestione dell’incidente che proseguiva nel migliore dei modi ed in fretta, pur non rispondendo sull’entità della fuoriuscita. Oggi la notizia di una seconda falla e dichiarazioni che non lasciano presagire, ahinoi, nulla di confortante sul decorso del disastro.
Bioedilizia, una casa nelle nuvole da una vecchia torre
Costruire o ricostruire? Creare o ricreare? Amletico dilemma. Certo è che il fascino di ridare vita a vecchi edifici ripensandoli in chiave sostenibile colpisce ancora.
Tutto si trasforma per chi ha uno sguardo in movimento e così capita di incontrare una casa nelle nuvole, un vecchio serbatoio dell’acqua costruito nel lontano 1923, adattato a moderno bed and breakfast con la comodità del nuovo e lo charme dell’antico.
Siamo in Scozia, nel cuore del Suffolk, dalla terrazza è possibile ammirare un panorama d’altri tempi: Thorpeness Golf Course, Thorpness Meare ed il meraviglioso mare della Suffolk Heritage Coast. Vicino ad Aldeburgh, a Snape Maltings, a Minsmere e ad altre riserve naturali e di uccelli. Il villaggio di Thorpeness fu costruito nel 1920 su progettazione di Glencairn Stuart Ogilvie e si distingue da qualsiasi altra località turistica perché è rimasto intatto nel corso degli anni, il che offre ai viaggiatori la possibilità di vivere come ai tempi della Merrie England.
Scozia: 100% energia elettrica da rinnovabili entro il 2025
L’Irlanda del Nord ha appena annunciato di puntare ad ottenere il 40% della sua energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2020 e, per non essere da meno, il Primo Ministro della Scozia Alex Salmond pensa che non sia un obiettivo ambizioso a sufficienza. Parlando alla Reuters, Salmond ha dichiarato che la Scozia dovrebbe essere in grado di produrre il 100% della sua elettricità da fonti a basse emissioni di carbonio entro il 2025.
Prima della settimana scorsa la Scozia aveva un obiettivo già ottimale sull’energia rinnovabile, e cioè il 50% di fabbisogno coperto entro il 2020, ma questa è stata portata all’80% nei giorni scorsi. Salmond pensa però che questo limite non basta.
Turbina più grande al mondo presentata in Scozia
Prendere energia dal mare, a livello teorico, è quanto di più logico ci sia nell’ottica delle rinnovabili, dato che il movimento delle onde è sempre costante, e non ha i problemi della mancanza di vento dell’eolico o l’assenza delle ore di luce del solare. Eppure questa tecnologia è poco sfruttata perché considerata costosa e poco efficiente.
Ora l’Atlantis Resources Corporation, una delle più grandi aziende mondiali che si occupano di rinnovabili, ha appena presentato la turbina più grande al mondo che, si spera, segni una svolta nello sfruttamento di questa inesauribile fonte. Una sola turbina è in grado di produrre un Megawatt di energia elettrica, sufficiente per fornire elettricità a mille abitazioni.