Svezia, lo scioglimento dei ghiacciai aumenta la presenza del mercurio nei laghi

Tra i tanti svantaggi che lo scioglimento dei ghiacciai può comportare, ora se ne aggiunge uno nuovo: l’inquinamento. La dimostrazione di quanto possano essere pericolosi tali fenomeni arriva dalla Svezia dove sta accadendo che il permafrost si scioglie (come in tutto il mondo), rilasciando grandi quantità di gas serra trattenute per secoli.

Ma mentre tutto ciò finisce nell’atmosfera, in una nuova relazione pubblicata sulla rivista Science of the Total Environment viene rilevato che il permafrost che si scioglie nella Svezia settentrionale, ha iniziato a lasciar fuoriuscire del mercurio in una palude della torba e nei laghi vicini. La prima (e non unica) conseguenza di tutto questo è che le temperature potrebbero continuare a salire.

Il metano sottovalutato potrebbe aumentare di 20 volte l’effetto serra

ghiaccio artico

Una nuova ricerca dell’MIT condotta da Denise Brehm del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, ha notato il potenziale peso del riscaldamento delle temperature globali sul livello di metano che viene rilasciato dalle spaccature oceaniche.

La premessa è che l’innalzamento delle temperature globali potrebbe essere accompagnata dallo scioglimento del permafrost nelle regioni artiche e che questo potrebbe avviare il rilascio di metano nell’atmosfera. Una volta rilasciato, il gas metano potrebbe accelerare il riscaldamento globale intrappolando le radiazioni di calore della Terra circa 20 volte in più di quanto non faccia il più noto gas a effetto serra, l’anidride carbonica. Il documento è stato pubblicato sul Journal of Geophysical Research.

Scioglimento del permafrost, l’ultima bomba per il riscaldamento climatico rischia di scoppiare

permafrost

Il terreno del Nord Slope dell’Alaska non è calpestabile, e così Andrew Jacobson ha ancora difficoltà ad effettuare escursioni lungo la tundra spugnosa, che è piena di rocce e maschera le moltitudini di zanzare. Jacobson, un professore di scienze della terra e planetarie della Northwestern University, ha estratto campioni del suolo e delle acque in cerca di indizi di uno dei più grandi rischi per il riscaldamento globale: lo scioglimento del permafrost.

Il permafrost, o terreno congelato, copre circa il 20-25% della superficie terrestre nell’emisfero settentrionale, ed è stimato che contenga fino a 1600 gigatonnellate di carbonio, principalmente sotto forma di materia organica (un gigatone è equivalente ad un miliardo di tonnellate). In confronto, l’atmosfera contiene oggi circa 825 gigatonnellate di biossido di carbonio, circa la metà.