Fanghi rossi in Sardegna, maggiori accertamenti

A pochi metri dalla costa sud-ovest della Sardegna si trova un bacino di stoccaggio della ex-industria Eurallumina, dove sono depositati 20 milioni di metri cubi di fanghi tossici, un quantitativo 25 volte superiore ai fanghi che si sono riversati in Ungheria la settimana scorsa. Il sindaco di Portoscuso, Adriano Puddu, cerca di rassicurare i cittadini, ma il disastro ambientale è alle porte

I timori per la salute e la sicurezza ambientale esistono, sono palesi. Ma al contrario di quanto accaduto in Ungheria, da noi il problema è sotto controllo da oltre un anno. I liquidi residui della lavorazione della bauxite raggiungono bacini attraverso particolari tecniche idrauliche. Lo ripeto, si tratta comunque di fanghi meno dannosi rispetto a quelli ungheresi. Il pericolo di inquinamento delle falde e del sottosuolo esiste e non è da sottovalutare anche se si tratta, pur sempre, di attività industriale.

Porti ecosostenibili, in Sardegna attracchi senza sprechi energetici

L’idea del Green Port (Porto Verde), già testata con successo in alcune parti del mondo come Stati Uniti, Finlandia e Germania, e a livello sperimentale in Italia a Civitavecchia, si è rivelata un successo, e a breve sbarcherà in Sardegna.

Alla base del processo del Green Port c’è il risparmio energetico, e la conseguente riduzione delle emissioni. Com’è possibile farlo è presto detto: con le banchine elettrificate. Quando le navi raggiungono il porto, sono costrette a mantenere il motore acceso per fornire elettricità a tutto l’impianto. Ma siccome le navi utilizzano combustibili fossili, in pratica si produce una forte quantità di emissioni inutili. Con le banchine elettrificate invece le navi verranno collegate con una spina elettrica alla rete elettrica portuale, in modo da poter spegnere i motori.

Goletta Verde, Legambiente promuove la Sardegna

Il tour di Goletta Verde è quasi finito, e finalmente la barca di Legambiente ha toccato una Regione che, per una volta, ha attuato i dettami eco-friendly e può essere promossa, anche se non a pieni voti. Dopo il disastro delle zone dell’Adriatico, delle Regioni del Sud ed anche di molte aree del Nord, la Sardegna ottiene la valutazione migliore per quanto riguarda le spiagge e lo stato di salute del mare e delle coste. Male solo alcuni fiumi, ma chiedere la perfezione sarebbe stato troppo.

Secondo quanto fa sapere l’associazione ambientalista che negli ultimi giorni ha circumnavigato l’isola, sono ben 35 le località premiate dalla Guida blu, con una media-voto di 3,4 vele per località, niente male se confrontate con le altre zone d’Italia.

Fotovoltaico, in Sardegna l’impianto più grande d’Italia

Fotovoltaico, Sardegna

Il più grande impianto fotovoltaico su tetto mai realizzato nel nostro Paese sarà costruito in Sardegna entro la fine dell’anno 2010. Ad annunciarlo sono stati la società belga Enfinity NV e il gruppo Busi Impianti S.p.A., due aziende leader nel settore delle energie rinnovabili. L’impianto fotovoltaico sardo svilupperà una potenza pari a 2,349 MWp per un valore di 8 milioni di euro.

Il patto siglato dalle due società prevede la messa in opera di un impianto fotovoltaico integrato parzialmente sul tetto dei capannoni industriali del gruppo elettromeccanico Keller di Villacidro, il comune della Provincia del Medio Campidano (distaccamento da Cagliari dal 2005).

Presto in Sardegna “Un milione di nuovi alberi”

In un periodo in cui le istituzioni locali fanno davvero poco per tutelare l’ambiente e riqualificare il territorio, la Regione Autonoma della Sardegna ha approvato, con la delibera n. 60/20 del 5/11/2008, un interessante programma ambientale. Si chiama “Un milione di nuovi alberi” e consiste in un progetto di riqualificazione ambientale e paesaggistica di sistemi verdi urbani e periurbani dell’intera Sardegna. L’iniziativa, proposta dagli assessori della Difesa dell’Ambiente, degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica, della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ha lo scopo di coinvolgere l’intera cittadinanza e le istituzioni nel rinverdimento delle città, attraverso la piantumazione di diverse specie di alberi ed arbusti nei giardini delle scuole, nelle aree verdi pubbliche, nei parchi, nelle aree degradate, nelle fasce attigue alla viabilità stradale e, come recita il testo della delibera regionale, in “tutti gli ambienti che, più intensamente di altri, sono stretti attorno ai concetti di fruizione, cultura, decoro e con cui, per la loro tutela, risulta significativo che i cittadini del domani instaurino legami di affezione, rispetto e cura“.