Giornata Mondiale dell’ambiente: Milano inaugura il Festival Internazionale dell’Ambiente

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Il 5 giugno è una giornata simbolo per tutti gli ambientalisti della terra, perchè si celebra l’ambiente e per un giorno, gli si dedica tutta l’attenzione che merita, sebbene l’attenzione dovrebbe essere costante!

Milano e la Lombardia aderiscono alla Giornata Mondiale per l’ambiente inaugurando i lavori del Festival Internazionale, aperto oggi, che durerà fino all’11 giugno e ospiterà dibattiti, incontri, tavole rotonde e testimonianze relative alle principali tematiche e urgenze sulla questione ambientale ed energetica. Il festival, dal programma ricco di eventi, è articolato intorno a 4 aree tematiche principali: clima e ambiente, mobilità, energia, edilizia.

Fruttarismo:uno stile di vita in armonia con l’ambiente. Impariamo a conoscerlo.

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Nella società dei fast food dei take away e del mangiare fuori casa c’è ancora chi riesce a restarne fuori scegliendo di mangiare solamente frutta rigorosamente cruda. Sono i cosiddetti fruttariani la cui dieta consiste esclusivamente in frutta cruda e semi. Secondo l’ideologia del fruttarismo, l’uomo deve compiere un viaggio a ritroso nel tempo e tornare all’alimentazione delle origini composta di sola frutta.

La frutta è, quindi, per i fruttariani, un alimento completo in grado di nutrire l’organismo in modo equilibrato. Essa, inoltre è considerata un cibo sensuale e magico in grado di deliziare i sensi con il suo gusto, il suo odore e i suoi colori. Lo stile di vita fruttariano esclude il consumo dei cibi cotti considerati non salutari per l’uomo e nocivi per l’ambiente, causa di squilibri nutrizionali e di malattie, degli sbalzi d’umore e della perdita di bellezza e vitalità.

Anche l’ecosistema marino soffre lo stress.

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L’ambiente marino del pianeta azzurro verte in una condizione di forte degrado. Inquinamento delle acque, pressione antropica sulle coste e sovrasfruttamento delle specie ittiche, sono solo alcuni dei problemi che stressano l’ecosistema marino causando gravi danni all’ambiente e a tutti gli esseri viventi, compreso l’uomo. Nel mondo, oltre la metà della popolazione vive lungo i circa 440.000 kilometri di coste, all’interno di una fascia profonda 200 km. Qui si concentrano grossi centri urbani, come Tokio, Mumbai e New York, complessi industriali e turistici, reti autostradali e aree dedicate all’agricoltura intensiva.

In Italia, in base ai dati ISTAT, oltre il 30% della popolazione (circa 18 milioni di abitanti) risiede lungo il litorale che per il 43% appare totalmente urbanizzato e per il 28% parzialmente urbanizzato. Molte zone costiere, inoltre, presentano un ampio flusso turistico. Questa pressione antropica sulle zone costiere, sia in Italia che nel resto del mondo, modifica profondamente gli equilibri naturali, provocando la scomparsa, ad esempio, di zone umide costiere come le lagune, e delle foreste di mangrovie, nelle zone tropicali, utili per la protezione delle coste.

Buco dell’ozono aumenta rischi da raggi UV

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La pelle produce vitamina D in risposta all’esposizione al sole che può essere un beneficio per coloro che sono carenti di tale vitamina. Con l’avvicinarsi dell’estate, tutto l’anno passato in ufficio, e poi, con le sospirate ferie, una ‘full immersion’ di sole, nella convinzione che bastino pochi giorni da ‘lucertola’ per avere una bella pelle ramata. E spesso qualcuno si dimentica le dovute preacauzioni. Negli ultimi dieci anni i melanomi, i tumori cutanei a piu’ alta malignita’, sono raddoppiati. E’ l’allarme lanciato da Sergio Chimenti, direttore della Clinica Dermatologica dell’Universita’di Tor Vergata. Il buco dell’ozono ha fatto anche qui la sua cattiva parte.

La fuliggine responsabile di danni alla salute e dei mutamenti climatici

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Mentre tutti parlano di anidride carbonica, o CO2, come responsabile del cambiamento climatico globale in corso, ci potrebbe essere un altro importante responsabile di questo fenomeno che, fino ad ora, è stato fortemente sottovalutato. Si tratta della fuliggine, le cui particelle di carbonio incombuste in realtà danneggiano l’ambiente più di quanto pensato.Uno studio climatico svolto dalla NASA ha mostrato come grandi quantità di fuliggine e di altri inquinanti potrebbero la causa delle variazioni di precipitazioni e temperatura della Cina ed essere responsabili dell’aumento delle inondazioni e delle siccità avvenuto negli ultimi decenni. Finora si sapeva con certezza che la fuliggine fa molto male alla salute, nella sola Asia 400.000 donne e bambini muoiono ogni anno per aver respirato questi fumi in casa e l’Asia è responsabile del trenta percento della fuliggine emessa nel mondo, mentre quelli industrializzati, Europa in testa, soprattutto attraverso i motori diesel , sono responsabili di un altro quarto delle emissioni.

Uno specifico studio condotto da scienziati tedeschi e italiani ha suscitato il timore che le particelle prodotte dai motori diesel a basse emissioni possano essere addirittura più dannose per la salute umana di quelle dei motori più vecchi. I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati on line dalla rivista «Environmental Science & Technology» dell’American Chemical Society (ACS).

Anti-Müllerian hormone: l'”orologio biologico” nella donna

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Siamo nell’epoca dei contraccettivi, allevare un figlio costa dieci volte in più di cinquanta anni fa, ma, ad un certo punto dell’esistenza, ogni donna (con le dovute eccezioni) sente un desiderio primordiale: diventare mamma. Questa data fatidica si aggira attorno ai trentanni ma in alcuni casi può cogliere anche prima o dopo, tutto dipende se la donna in questione è una manager in carriera (ed in questo caso si può arrivare ben oltre i trenta) o una dolce donzella che ha concluso solo gli studi superiori e ormai lavora come segretaria da più di cinque anni (in questo caso il desiderio materno può cogliere anche prima dei venticinque…).

Ma c’è chi in tema di date è stato più preciso: una ricerca pubblicata dal Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism ha scoperto che il modo più preciso per capire a che punto è l”orologio biologico’ (ovvero il tempo che ancora rimane per poter concepire prima di entrare in menopausa) di una donna è osservare i livelli di un particolare ormone chiamato anti-Müllerian hormone (AMH). La ricerca ha portato all’individuazione delle lancette del tempo all’interno del corpo femminile, quelle che regolano l’ora, ovvero il momento, in cui inizierà la menopausa e la donna non sarà più fertile.

Se l’ape scomparisse dalla Terra: conseguenze dell’inquinamento

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Uno studio della Virginia University, Stati Uniti, coordinato dal ricercatore Jose Fuentes ha messo in evidenza come il più elevato inquinamento ha distrutto il 90 per cento dell’aroma dei fiori con conseguenze non indifferenti.

Come affermava Albert Einstein

Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita.

La strage di api non mette a rischio il solo futuro dell’apicoltura e del gustosissimo miele, ma ha ripercussioni su tutto il nostro comparto agricolo, dal momento che oltre un terzo delle coltivazioni sono impollinate grazie al loro lavoro. L’inquietante profezia del grande fisico è in realtà il frutto di un lucido ragionamento: niente api, niente impollinazione; quindi niente piante; né animali erbivori. E quindi, niente più uomini. Sino a 100 anni fa quando gli ambienti naturali erano meno inquinati le molecole di profumo rilasciate dai fiori venivano avvertite dalle api ad una distanza di 1.200 metri. Ora la distanza è di 200-300 metri. Cosa succede?

Olio di semi di girasole contaminato proveniente dall’Ucraina, Ue prende misure precauzionali

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Michael Mann, un portavoce della Commissione europea ha affremato che l’olio di semi di girasole prodotto e importato dall’Ucraina e venduto in alcuni Paesi del blocco, tra cui l’Italia, risulta contaminato con alcuni olii minerali dannosi per la salute. L’olio “contaminato” è stato trovato, oltre che in Italia, anche in Francia, Olanda e Spagna.

I quattro Paesi in cui è stato trovato il prodotto stanno prendendo le misure necessarie per rimuoverlo dal mercato

ha detto il portavoce aggiungendo che l’Ue ha detto che sta aspettando una risposta dalle autorità ucraine sulla vicenda. Dopo aver riscontrato una contaminazione (circa 7 g per kg) con olii minerali, la Commissione europea ha così raccomandato a tutti gli Stati membri dell’Ue di ritirare dal mercato tutti i prodotti alimentari contenenti piu’ del 10% di olio di semi di girasole prodotto in Ucraina, oltre a tutti gli olii di semi di girasole provenienti dall’Ucraina.

No alla presenza di carne clonata sulle nostre tavole

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Da un’indagine dell’Università di Hannover sui salmoni confezionati è emerso che spesso presentano una concentrazione di batteri, tra cui le listerie, molto superiori al consentito. Contaminazioni che possono causare mal di pancia, vomito, diarrea, e, in taluni casi, provocare nelle donne in gravidanza persino l’aborto. Pare che la causa della contaminazione sia da imputarsi alla scarsa igiene nei processi produttivi. L’ agenzia americana Fda e l’ Agenzia europea per la sicurezza alimentare, Efsa, avevano vagliato l’ipotesi di consentire la vendita di latte e carne clonati. Nella relazione dell’Agenzia europea, si leggeva che, nonostante i casi di malattia e mortalità precoce negli esemplari clonati siano significativamente più alti di quelli osservati negli animali riprodotti convenzionalmente, il metodo della clonazione sarebbe potuto essere usato con successo per maiali e bovini. Tuttavia nella consultazione pubblica avviata dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, Coldiretti e Slow Food Italia hanno espresso in maniera definitiva parere negativo sulla possibilità di autorizzare la produzione e la commercializzazione in Europa di prodotti derivanti dalla clonazione animale,annunciandolo in occasione della conclusione della fase di consultazione aperta sul progetto di parere presentato dall’EFSA.

La Cina è la maggior produttrice di olii contraffatti

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Da anni la Cia Puglia denuncia le sofisticazioni e le contraffazioni di olio extravergine di oliva. Il presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia) Puglia, Antonio Barile, ricorda in una nota che

già da inizio anno denunciammo come in Italia su 9 bottiglie che dichiarano di contenere olio extravergine solo 7 lo contengono veramente e 2 non dicono la verità, cioè non contengono extravergine. Delle 7 bottiglie, poi, 4 soltanto sono di olio extravergine italiano e 3 di olio extravergine estero. Il tutto viene venduto per italiano. Il danno per l’economia pugliese è immane.

Sono importanti i controlli come è importante l’etichettatura che di certo se non attuata impedirebbe la trasparenza ed agevolerebbe le lobby che contrastano gli interessi generali dei cittadini consumatori. In contrasto con la sicurezza alimentare, la tutela del prodotto e con la garanzia di qualità dell’olio di oliva pugliese.

National Toxicology Program: le bottiglie di plastica aumentano il rischio di tumori

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Secondo i risultati preliminari del National Toxicology Program, il bisfenolo A (Bpa), sostanza utilizzata non solo per produrre bottiglie di plastica, ma anche nei contenitori e nei rivestimenti interni delle lattine, avrebbe molti effetti nocivi: potrebbe accelerare la puberta’, aumentare il rischio di tumori a seno e prostata, dare problemi neurologici.

Quante volte passeggiando per il lungomare dobbiamo sorbirci quel penoso spettacolo fatto di bottiglie e lattine galleggianti a fior d’acqua? Ogni anno il problema rifiuti cresce: vengono prodotte quasi dieci milioni di tonnellate di plastica, il 10 per cento delle quali finisce in mare. Il 20 per cento di questa plastica viene gettata dalle imbarcazioni e dalle piattaforme, mentre il resto arriva dalla terraferma. Le stesse caratteristiche che rendono la plastica adatta a così tante applicazioni industriali rappresentano un problema per gli ecosistemi marini. Quindi non fanno male solo all’ambiente essendo fatte di risorse non rinnovabili (il petrolio), essendo praticamente indistruttibili quando abbandonate nei prati, in mare e sulle spiagge e liberando diossina quando vengono bruciate negli inceneritori. Le bottiglie di plastica potrebbero essere dannose anche per la salute degli esseri umani. Nella sola Lombardia, vengono portate in discarica e incenerite 150.000 tonnellate di bottiglie in PET all’anno, con un costo per la collettività di 25 milioni di euro; l’inquinamento a questo punto non è assolutamente da sottovalutare.

Risparmiare l’acqua con una dieta equilibrata: Virtual Water, poster da cucina

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L’acqua dolce è una risorsa fondamentale per la nostra vita e per quella del pianeta e, per non consumarne troppa, possiamo optare per un regime alimentare basato sulla quantità di acqua impiegata per produrre questo o quell’alimento.

Questa l’idea di Timm Kekeritz, designer tedesco che per la creazione del suo Virtual Water, poster da appendere in cucina e a cui far riferimento ogni volta che si prepara il pranzo, si è ispirato a dati scientifici che spiegano quanta acqua ci è voluta per produrre quello che mangiamo. Per produrre un pezzo di formaggio ci vogliono 2500 litri d’acqua, per una sola bistecca di manzo quasi 5000 litri.

Allarme rifiuti: la montagna di spazzatura elettronica potrebbe presto sommergerci

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I Paesi ricchi stanno letteralmente inondando di spazzatura hi-tech i paesi del Terzo Mondo. Anziché impegnarsi nel riciclo e nello smaltimento, le nazioni industrializzate scaricano verso i Paesi poveri la responsabilità dello smaltimento. Computer, telefonini e televisioni che finiscono in discariche a cielo aperto o vengono bruciati, liberando sostanze molto tossiche per l´ambiente. I Paesi più colpiti: Cina, il porto nigeriano di Lagos (uno dei più colpiti), molte località indiane e africane. Questo perché scaricare la responsabilità dello smaltimento nei Paesi emergenti ha costi inferiori rispetto ai Paesi industrializzati.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti di natura elettronica è emerso in maniera drammatica negli ultimi anni. Dopo anni di disinteresse delle autorità e l’accumulo di materiali inquinanti di ogni tipo, l’opinione pubblica si è accorta della pericolosità di questi scarti. I dati ufficiali a livello europeo parlano di 8 milioni di tonnellate di rifiuti provenienti da materiale elettronico: circa l’80% di essi finisce in discarica insieme a tutto il resto. Va sottolineato che oltre ai materiali non biodegradabili questi rifiuti contengono sostanze altamente inquinanti. Stiamo parlando di piombo, cadmio e mercurio, tanto per cominciare, che finiscono nel sottosuolo o vengono disperse nell’aria. L’Italia all’interno dell’Unione europea incide per circa il 14% su queste cifre.