Quirra, poligono sotto sequestro preventivo: uranio impoverito in agnello a due teste

Il poligono del Salto di Quirra, in Sardegna, nei giorni scorsi è stato messo sotto sequestro preventivo dal Gip di Lanusei, Paola Murru:

Sussiste il fumus del delitto di disastro ambientale, quantomeno colposo, posto in essere con plurime condotte, da militari che hanno accettato il rischio di contaminare in modo grave l’ambiente.

Le attività agropastorali sono state vietate. L’area di Perdasdefogu risulta altamente inquinata ed occorre tutelare gli allevamenti, i pastori, gli abitanti, la sicurezza della catena alimentare. Il poligono è il più grande d’Europa, con i suoi 12mila ettari estesi fra le province di Cagliari e Ogliastra.

Quirra, uranio impoverito: ISS e Regione coinvolte nelle nuove indagini

Per far luce sulla sindrome di Quirra e sulle responsabilità imputabili alle attività del Poligono Interforze, saranno avviate nuove indagini. Analisi approfondite che vedranno coinvolte, oltre alla Regione, alle Asl ed alle Province di Cagliari e Ogliastra anche l’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità, che si avvarrà del supporto di scienziati e tecnici del posto.

A deciderlo la Commissione di inchiesta del Senato sull’uranio impoverito nell’ambito della due giorni in Sardegna volta a valutare lo stato delle indagini ed a prendere provvedimenti sul proseguimento delle stesse.

Sindrome di Quirra: intervista a Stefano Deliperi, presidente del Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra

Una nuova ondata di attenzione mediatica sull’annoso nodo della contaminazione ambientale della base militare nel Salto di Quirra, in Sardegna, fa seguito ai recenti riscontri dei servizi veterinari delle Asl di Cagliari e Lanusei, che hanno registrato un tasso elevato di malformazioni tra gli agnelli degli ovili vicini al poligono interforze nonché un picco dei casi di leucemia e linfomi fra i pastori dell’area.

Ecologiae segue con interesse e preoccupazione l’evolversi della vicenda. Per saperne di più, abbiamo contattato Stefano Deliperi, presidente del Gruppo d’Intervento Giuridico e di Amici della Terra, associazioni impegnate da anni, tra le altre attive sul territorio, a lottare affinché si faccia chiarezza sull’eventuale relazione tra le attività militari e l’incremento di tumori tra i pastori e malformazioni tra gli animali.