Atipico è forse l’aggettivo che meglio descrive l’inverno di quest’anno. Una stagione che ha visto condizioni meteorologiche inusuali susseguirsi in tutta Italia con temperature spesso sensibilmente al di sopra delle medie stagionali e vere e proprie ondate di siccità che statisticamente mal si coniugano alla stagione invernale. Anche la fine di febbraio e questo inizio di marzo sono caratterizzati da un nuovo allarme maltempo con condizioni meteo avverse che nelle scorse ore hanno purtroppo provocato vittime, danni e disagi.
rischio idrogeologico
Dissesto idrogeologico, in Basilicata il sostegno della BEI
Molte aree del territorio italiano sono storicamente esposte a fenomeni di dissesto idrogeologico. Si tratta nella maggior parte dei casi di fenomeni morfologici complessi che quando si sovrappongono alla presenza dell’uomo possono facilmente creare situazioni di rischio. Il contrasto al dissesto idrogeologico passa quindi attraverso piani di consolidamento del territorio e di razionalizzazione delle attività umane da programmare e finanziare in una logica di medio e lungo termine. Proprio le difficoltà di finanziamento degli interventi locali sono spesso il primo ostacolo da sormontare per le amministrazioni locali intenzionate ad intervenire per il consolidamento del territorio. È proprio di questi giorni la notizia di un duplice accordo siglato tra la Regione Basilicata e la Banca europea per gli investimenti (BEI) che aprirà alla regione nuove linee di credito per la la lotta al dissesto idrogeologico e l’attuazione del Piano operativo regionale (POR).
Forte rischio idrogeologico per la Costa Adriatica, troppo cemento
Un nuovo studio dell’Università dell’Aquila lancia l’allarme per il forte rischio idrogeologico per la Costa Adriatica: decenni di urbanizzazione selvaggia hanno trasformato la striscia costiera in quella che può essere vista come una città lunga 1480 km, con spiagge sempre più sottili e vulnerabilità sempre maggiore di fronte a eventi atmosferici inusuali.
Rischio idrogeologico, approvata la mozione del Movimento 5 Stelle
La Camera ha approvato a grande maggioranza, con 401 voti favorevoli, la mozione proposta dal Movimento 5 Stelle relativa al rischio idrogeologico nel nostro paese, che spinge a valutazioni più accurate, investimento di fondi, nuove risorse alle zone disastrate e altro ancora.
Ambiente, rischio idrogeologico per oltre 5 milioni di italiani
L’Italia continua ad essere il Paese del rischio idrogeologico: alluvioni, frane e smottamenti ogni giorno mettono a rischio la vita di oltre 5 milioni di persone. A lanciare l’allarme è la conferenza nazionale sul rischio idrogeologico che si è svolta ieri nel pomeriggio a Roma. Sono oltre 6.500 i Comuni, pari all’82% del territorio, per una superficie critica di più di 29.500 Km, a rischio. Cosa fare?
Maltempo e cambiamenti climatici nel summit al CIPE
Si svolgerà il 21 dicembre 2012 la prossima riunione del governo al CIPE (Comitato Interministeriale di Programmazione Economica) per contrastare i cambiamenti climatici, per la messa in sicurezza del territorio e per prendere reali provvedimenti al maltepo. La discussione e l’eventuale delibera per decidere gli agromenti e gli interventi più urgenti era stata fissata già per oggi pomeriggio, prima del Consiglio dei ministri, ma è stata poi rinviata a lunedì 17 dicembre.
Ambiente, Clini e il piano di adattamento ai cambiamenti climatici
Come annunciato alcuni giorni fa, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, ha presentato al Comitato Interministeriale di Programmazione Economica (CIPE) il piano strategico per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la messa in sicurezza del territorio italiano. Temi fondamentali dopo le ultime alluvioni ed esondazioni che hanno colpite le zone più centrali del Paese e dopo la Conferenza di Doha che ha riunito le Nazioni in Qatar per discutere sul clima e sui cambiamenti climatici.
I geologi protestano, senza fondi, costretti a lavorare su carta di 30 anni fa
I geologi italiani protestano a gran voce contro la penuria di fondi concessi dallo stato. In un periodo in cui l’importanza della geologia torna alla ribalta anche a causa dei tristi avvenimenti del 2012, i geologi si ritrovano costretti a lavorare su una carta geologica dell’Italia vecchia di 30 anni.
Maltempo, dopo allerta temporali torna caldo africano
Dopo la siccità dell’estate che ha causato diversi danni alle colture e all’ambiente con seri danni per gli ecosistemi fluviali e lacustri, torna nel nostro Paese l’allerta per il maltempo e per i temporali che tra ieri pomeriggio, oggi e domani, sono previsti nell’area centro meridionale dell’Italia. La Protezione civile invita tutti a rimanere in casa e ad uscire solo per necessità.
Diecimila giovani volontari lungo i corsi d’acqua contro il rischio idrogeologico
Torniamo a parlare di rischio idrogeologico, tanto discusso in Italia nelle ultime settimane per via delle devastanti alluvioni che hanno colpito la Liguria e la Toscana. Oggi ne trattiamo in merito ad un progetto proposto da Legambiente che mira a formare diecimila volontari in tutta Italia, utilizzando un fondo di 20 milioni di euro che potrebbe provenire dalla riduzione dello stanziamento per la Difesa dell’Italia.
Frane e alluvioni: la mappa per evitare nuovi disastri
L’Italia è un Paese a rischio idrogeologico, e su questo non ci piove (scusate il gioco di parole). Ma ciò non vuol dire che non bisogna agire per evitare che disastri come quelli della Liguria e non solo accadano nuovamente. Purtroppo ogni anno siamo qui a ricordarlo, ma puntualmente come sempre alle promesse non seguono fatti concreti. Per questo Enea (Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente) e Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) hanno unito le forze per stilare una cartina sulla quale lavorare per evitare disastri futuri.
Alluvione in Liguria, l’Italia è in default ambientale
Alluvione in Liguria: nove finora le vittime, decine i dispersi. Una bomba d’acqua sulle Cinque Terre, così l’ha definita Giampiero Maracchi, climatologo dell’Università di Firenze:
Siamo passati da precipitazioni che avevano una portata di 40-60 millilitri all’ora (tra gli anni ’60 e ’90) a piogge che arrivano a scaricare tra i 90 e i 200 millilitri in un’ora. Si tratta di un fenomeno di tipo tropicale a cui ci dobbiamo abituare, ovvero i cosiddetti flash flood.
Un disastro annunciato per i geologi. In Italia non si investe affatto in prevenzione del rischio idrogeologico, per poi dichiarare lo stato d’emergenza per una tragedia che ormai è abitudine alle prime precipitazioni abbondanti.
Isola di Ventotene, quel tunnel non s’ha da fare
Un tunnel sotto l’isola vulcanica di Ventotene, un’opera potenzialmente devastante dal punto di vista dell’impatto ambientale eppure il Comune ha già pubblicato il bando per la realizzazione del progetto. Una notizia che allarma non poco le associazioni ambientaliste, anche perché l’isola pontina è una Zona di Protezione Speciale, nevralgica come punto di passaggio per gli uccelli migratori. Proprio la LIPU Bird-Life Italia interviene sull’ipotesi di una megaopera nell’area, spiegando gli innumerevoli rischi che comporterebbe un simile progetto per gli habitat e per l’equilibrio idrogeologico già abbastanza precario di quel territorio.
Alluvioni e frane, rischio idrogeologico per oltre 6.500 comuni italiani
Oggi 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua. La ricorrenza ideale per affrontare non soltanto il problema della crisi idrica e dello spreco di risorse quanto anche i pericoli rappresentati da frane ed alluvioni, provocate nel nostro territorio dal dissesto idrogeologico e dalla mancanza di un’adeguata prevenzione del rischio.
Pensate che sono oltre 6.500 i Comuni italiani che ospitano aree ad alta criticità idrogeologica. Complessivamente si parla di circa 3,5 milioni di persone esposte al rischio di frane ed alluvioni.
A sorprendere è che nel 54% dei casi sono abitazioni civili ad essere costruite dove non dovrebbero e per un inferiore ma comunque largo 19% si tratta di edifici pubblici particolarmente sensibili, come scuole ed ospedali.