Fino al prossimo 10 settembre lo stato americano delle Hawaii ospita il Congresso Mondiale sulla Conservazione organizzato dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUNC, International Union for the Conservation of Nature). Filo conduttore dell’evento è ovviamente il tema della conservazione delle specie animali e vegetali nel sempre più complesso contesto planetario. A marcare l’importanza del congresso di quest’anno è anche lo slogan scelto dagli organizzatoti: «Planet at the crossroads» che potremmo tradurre abbastanza fedelmente come «il pianeta ad un bivio». Dopo gli accordi raggiunti alla COP21 di Parigi sono ormai in molti ad attendersi interventi sostanziali a tutela degli equilibri della Terra in mancanza dei quali gli effetti del riscaldamento globale potrebbero rapidamente moltiplicarsi.
riscaldamento oceani
Italia, aumentano cicloni e nubifragi per il riscaldamento degli oceani
In Italia aumentano i cicloni e i nubifragi e anche la loro intensità: cicloni portatori di pioggia a Genova, trombe d’aria vicino Roma, gli scienziati chiariscono che non è un caso e che alla base vi è il riscaldamento degli oceani.
Il riscaldamento degli oceani fa nascere pesci più piccoli
Se non fosse una cattiva notizia, sarebbe una di quelle che fanno esultare gli scienziati. A quanto pare stiamo assistendo proprio in questi anni ad una prova vivente del fenomeno dell’evoluzione naturale delle specie. A fronte di oceani più caldi infatti, sembra proprio che i pesci si stiano “rimpicciolendo”. Secondo uno studio effettuato dalla University of British Columbia e pubblicato su Nature, ci sarebbe la dimostrazione che all’aumentare della temperatura dei mari la dimensione dei pesci si riduca.
Il riscaldamento globale fa diventare gli oceani più salati e le zone secche ancora più aride
Il ciclo dell’acqua potrebbe diventare ancora più duro nelle regioni aride, le quali rischiano di diventare ancora più secche, mentre le regioni ad alta piovosità potrebbero diventare ancora più umide all’aumentare della temperatura atmosferica. E’ questa la fotografia della Terra tra qualche anno, secondo lo studio effettuato dagli scienziati CSIRO Paul Durack e la dottoressa Susan Wijffels, il quale mostra la superficie dell’oceano che, a causa delle temperature più alte, ha aumentato l’evaporazione, diventando sempre più salato.
Il documento conferma inoltre che il riscaldamento della superficie degli oceani del mondo negli ultimi 50 anni è penetrato nell’interno degli oceani stessi, cambiandone i modelli di salinità delle profondità oceaniche.