Rifiuti elettronici, rapporto Ecodom: aumentato riciclo del 17% in un anno

Gli italiani hanno una gran voglia di riciclare, e quando vengono messi in condizioni di farlo, vediamo che i risultati sono ottimali. E’ bastato infatti incrementare le campagne d’informazione sul riciclo dei rifiuti elettronici (RAEE) che, in un solo anno, un tasso di riciclaggio che già era positivo 365 giorni fa, è salito ancor di più, di ben il 17%.

I dati sono forniti da Ecodom, il Consorzio Italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici, che oggi ha presentato il Rapporto di Sostenibilità 2010. Un riassunto di un’operatività su tutto il territorio costante e capillare che ha permesso il recupero di materiali che, altrimenti, sarebbero finiti in discarica, per oltre 89 mila tonnellate.

Riciclo RAEE, diventa RAEEporter grazie ad Ecodom e Legambiente

Riciclo RAEE: è partita ieri, 13 aprile 2011, la seconda edizione della campagna realizzata da Ecodom in collaborazione con Legambiente per sensibilizzare i cittadini al corretto smaltimento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Iniziativa che chiama ad una partecipazione attiva degli utenti italiani al processo di localizzazione delle discariche abusive e degli abbandoni ai margini delle strade di elettrodomestici fuori uso.

Si chiama RAAEporter 2.0 e va online con una nuova versione del sito web dedicato alla campagna che consentirà all’utente di inviare foto e video per segnalare i rifiuti elettrici ed elettronici che si annidano in casa o che sono stati abbandonati in strada da chi ignora, purtroppo, le regole di un corretto smaltimento di questo genere di apparecchiature, ricordiamo altamente inquinanti per l’ambiente. Lavatrici, telefoni cellulari, televisori, frigoriferi, i soggetti degli scatti di questi RAEEportage.

Rifiuti elettrici ed elettronici, il Rapporto Annuale 2010

Le apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti rifiuti RAEE, fanno registrare di nuovo un dato positivo ed incoraggiante:  il  Consorzio italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici ECODOM che si occupa di gestione e smaltimento RAEE per il 2011 ha raggiunto l’obiettivo di 4 Kg per abitante, previsto dalla normativa europea.

Lo scorso anno in Italia sono stati raccolti oltre 245.000 kg di apparecchiature elettriche ed elettroniche, registrando un trend positivo rispetto agli anni precedenti, con un aumento del 27% dal 2009.

Riciclaggio televisori: ecco cosa avviene alle vecchie tv dismesse

Come molti degli oggetti di uso comune, una volta gettati si pensa possano venire accatastati insieme agli altri o dati alle fiamme negli inceneritori. Ma i televisori, specialmente quelli più vecchi, sono una vera e propria miniera d’oro che sprecare è davvero un peccato.

Per avere un’idea di cosa significhi per l’industria del riciclo un televisore, basti dire che nelle discariche dove molto spesso vengono abbandonati, capita che vengano rubati perché i suoi componenti (primo fra tutti il rame, ma anche vetro e plastica) possono essere riutilizzati per dargli nuova vita. Un’interessante inchiesta del Corriere della Sera ha documentato la “resurrezione” di un vecchio televisore, vediamo dunque cosa succede.

Rifiuti elettronici: gli italiani non sanno come smaltirli

Se provate a chiedere ai vostri amici, parenti e conoscenti cosa significa RAEE, vedrete che quasi tutti non sapranno di cosa state parlando. A dircelo è l’Ipsos, attraverso una ricerca commissionata da Ecodom, il Consorzio Italiano del Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici, da cui emerge che ben il 71% degli italiani non sa che RAEE sono i rifiuti elettronici (più precisamente i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), mentre il 15% l’ha sentito nominare ma non lo conosce molto bene, mentre appena il 14% restante ha un’idea precisa di cosa si tratta.

Purtroppo la mancata conoscenza porta a conseguenze negative su tutti, sia su chi sa come gestire l’e-waste che per chi non ne ha la minima idea. Un esempio? A causa del fatto che gli italiani non sanno come smaltire un apparecchio elettronico, ci ritroviamo con il 58% degli elettrodomestici che non vengono riportati ai venditori per il ritiro uno contro uno, una percentuale già alta che sale addirittura all’86% quando si tratta di apparecchiature informatiche ed elettroniche e all’88% per i piccoli elettrodomestici come i telefonini.

iPad 2, tutt’altro che ecologico

Nonostante i tentativi di Apple di affermarsi come una casa produttrice ecologica, le sue azioni non sembrano poi così green. La prima impressione che lascia perplessi è che l’uscita del nuovo iPad 2 provocherà una gran quantità di rifiuti elettronici. I fans della Mela non possono resistere al fascino dell’ultima uscita, e la dimostrazione si è avuta quando, appena un anno fa, il giorno dell’uscita nei negozi si sono create code chilometriche di persone che avrebbero pagato qualsiasi cifra pur di assicurarsi questo gioiellino della tecnologia.

Non fatichiamo a credere che anche quest’anno rivedremo le stesse scene, alla faccia di qualsiasi crisi economica e delle famiglie che non arrivano a fine mese. Ora, a parte la disserzione sociologica dovuta, bisogna concentrarsi sulle conseguenze di questa scelta, ed in particolare su una: che fine faranno i milioni di iPad con solo 365 giorni di vita o poco più?

Rifiuti elettronici, una nuova tecnica di smaltimento ne faciliterà la riduzione

Una delle ragioni principali per cui l’elettronica rappresenta un problema è il suo riutilizzo a fine vita. Già il riciclaggio è un mezzo miracolo, dato che, come abbiamo visto, i tassi sono molto bassi specialmente in Italia. Ma anche una volta ritirati, cosa succede ai rifiuti elettronici? Molto spesso vanno a finire nelle discariche tossiche dedicate (specie nei Paesi del Terzo Mondo), perché lì il processo di lavorazione è più economico che non nelle discariche comuni.

Ma di certo non significa risolvere il problema. Per questo un impianto di riciclaggio di nuova apertura a Mississauga, vicino Toronto, chiamato Sims Recycling Solutions, potrebbe aprire la strada a metodi intelligenti per migliorare il processo di riciclaggio e ridurre notevolmente le montagne di apparecchi elettronici inutilizzati.

Rifiuti elettronici, il Parlamento europeo riscrive la direttiva RAEE

La scorsa settimana il Parlamento europeo ha proposto di riscrivere la direttiva RAEE. RAEE è l’acronimo di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ed è la direttiva che stabilisce i requisiti per la gestione del fine vita dei prodotti nel crescente settore elettronico. La riscrittura cerca di affrontare le ampie disparità manifestate nella direttiva in vigore, che prevede la raccolta di 4 kg di tali rifiuti a persona.

Attualmente, la Svezia è in cima alla classifica delle nazioni europee più riciclone con 16 kg pro capite di RAEE raccolte, mentre l’Italia raccoglie appena 1 kg a persona. Il tentativo della proposta è di redigere una direttiva che tenga conto di queste differenze, in modo da livellare le “prestazioni” in quanto a raccolta di rifiuti elettronici, e soprattutto fare in modo che gli italiani la soddisfino, a meno che non venga dimostrato che lo svedese medio acquisti davvero 16 volte più prodotti elettronici rispetto agli italiani (probabilmente è vero il contrario). Anche se così fosse, è giusto che gli obiettivi siano fissati in relazione al comportamento dei consumatori effettivi.

Rifiuti elettronici: Ecolight recupera 4 mila tonnellate di RAEE in 6 mesi con l’Uno Contro Uno

I RAEE saranno il problema principale nell’ambito dei rifiuti mondiali del futuro. Per RAEE si intende Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ed hanno ricevuto questa sigla a seguito di una direttiva dell’Unione Europea, stabilita nel 2003, in cui si decisero le regole per il corretto smaltimento del cosiddetto e-waste, o rifiuti elettronici.

In quanto a riciclaggio, si sa che l’Italia occupa sempre le ultime posizioni della graduatoria europea, e non fanno eccezione questi rifiuti, ma l’impegno di una società milanese potrebbe contribuire a cambiare le cose. Si chiama Ecolight ed è una di quelle società che si impegnano a far rispettare la direttiva sui RAEE attraverso il sistema del cosiddetto “Uno contro uno“.

Riciclo elettrodomestici, aumento del 17% nel 2010

L’anno si è appena concluso e si tirano le somme di quanto si è riciclato nel 2010. Ecodom, il Consorzio italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici ha raccolto e smaltito nel 2010 il 17% in più rispetto al 2009, per un totale di circa 89.100 tonnellate di rifiuti.

Il corretto smaltimento di frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici, televisori…pari a oltre il 36% di tutti i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), ha risparmiato all’ambiente circa 1 milione e 800 mila tonnellate di CO2. Per capire quanta anidride carbonica non è stata liberata nell’aria, considerate che l’equivalente lo avrebbe assorbito in un intero anno un bosco grande quanto la provincia di Ancona.

Rifiuti hi-tech, la denuncia di Greenpeace sul falso ritiro gratis

Greenpeace in occasione delle feste natalizie e della corsa agli acquisti di regali hi-tech ha dato vita ad un’inchiesta per capire come negozi e negozianti mettono in atto il decreto D.M. n. 65 del 2010, entrato in vigore lo scorso giugno per lo smaltimento dei rifiuti elettronici.

Ebbene, il 51% dei rivenditori di apparecchi hi-tech non adempie all’obbligo di smaltire gratuitamente i prodotti tecnologici usati a fronte di un nuovo acquisto. I volontari di Greenpeace hanno monitorato 107 negozi in 31 città italiane delle principali catene di distribuzione: Euronics, Mediaworld, Trony, Unieuro, Eldo che rappresentano il 70% della quota mercato nel nostro Paese. Eldo è la catena di distibuzione che più rispetta l’ambiente, con il 60% dei negozi che ritirano gratuitamente l’usato; seguito da Mediaworld (il 50% dei negozi ritira gratis l’usato), Trony (48% dei negozi) e Unieuro (47%). Euronics si posiziona all’ultimo posto della classifica, con solo il 45% dei punti vendita che rispetta la legge vigente.

Rifiuti speciali

Rifiuti speciali

I rifiuti, ossia

qualsiasi sostanza od oggetto che rientri nelle categorie riportate nell’allegato I e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi.

Sono classificati in base alla normativa D.lgs 152/06 in rifiuti urbani e rifiuti speciali, a seconda della loro origine. Si classificano poi in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi, in base ai loro effetti sulla salute e sull’ambiente.

L’origine dei rifiuti e la loro provenienza si può identificare attraverso un codice di sei cifre, stabilito dalla direttiva 75/442/CEE di cui abbiamo riportato la definizione. L’allegato I, conosciuto come Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER) e revisionato costantemente, è una terna di coppie di numeri che identificano la tipologia del rifiuto.

Riciclaggio dei rifiuti elettronici: l’Italia si avvicina alla soglia europea dei 4 kg annui pro capite

Per avere l’idea del volume dei rifiuti elettronici  immessi nell’ambiente da un umano del primo  nel corso della sua vita, basta osservare la scultura WEEE MAN (foto qua sopra) che ci giudica dall’alto della sua stazza e scruta la nostra coscienza ecologica con i suoi vitrei occhi-oblò.  Nel vicino 2008 in Italia si riciclavano 2 kg di rifiuti elettronici per abitante all’anno, entro la fine dell’anno sarà raggiunta la soglia europea dei 4 Kg.

L’Italia ha potuto permettersi di giocare al raddoppio da quando è entrato in vigore il nuovo sistema nazionale messo a punto dal CdC Raee (Centro di Coordinamento Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) il quale vanta nel solo 2010 (da gennaio a settembre) la raccolta di 178mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici (quasi il 30% in più rispetto l’anno precedente).

Riciclaggio prodotti elettronici, in California diventerà facile come quello della plastica

Il cosiddetto “e-waste”, o in italiano i rifiuti elettronici, sono un problema difficile da gestire quando si tratta di evitare che questi vadano a finire in discarica come se fossero rifiuti non pericolosi. A differenza del riciclaggio comune di plastica, vetro e gli altri materiali i cui bidoni appositi sono praticamente in ogni città, l’e-waste può essere molto più di una seccatura dato che il processo per il corretto riciclaggio è più complicato.

Ma un nuovo sistema inventato in California, e che speriamo possa sbarcare presto anche in Europa, potrebbe rivelarsi un grande esempio di razionalizzazione dei rifiuti. Un database online facile e veloce, gestito dall’amministrazione cittadina, mostra alla popolazione cosa si può riciclare, dove farlo, e soprattutto l’indicazione del luogo più vicino per il riciclo entro un raggio di 10 miglia (circa 16 km) dalla propria abitazione.