Secondo un’indagine di Fondazione Impresa il 25% delle piccole imprese italiane fa uso di tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale. L’ecosostenibilità si conferma un importante nodo strategico per le piccole imprese: 1 su 4, negli ultimi due anni, ha introdotto o utilizzato misure per la riduzione dell’impatto e il 28,6% è intenzionato a farlo nei prossimi 2 anni.
riduzione impatto ambientale
Premio Climate Leadership Award va alla SC Johnson
Gli americani, si sa, premiano tutto, dall’impiegato del mese all’azienda che ha mostrato i maggiori miglioramenti, fin nello sport in cui viene premiato persino il miglior panchinaro. Ma le competizioni sulle tematiche ambientali possono essere utili per stimolare il dibattito e soprattutto lo spirito di concorrenza tra le varie aziende che in questo modo cercano di ridurre il proprio impatto ambientale per poter vedere il proprio nome tra quelli premiati. Per questo fa piacere scoprire che una multinazionale come la SC Johnson è stata premiata con il Climate Leadership Award.
Pepsi riduce dell’88% i rifiuti e ci guadagna milioni di dollari
Lasciamo da parte, per il momento, gli effetti sulla salute dei prodotti Pepsi, e le preoccupazioni legittime sul cibo elaborato in generale. Considerando che, fanno bene o fanno male, le bevande gassate esistono ed esisteranno sempre, va dato atto ad una delle aziende del settore più grande al mondo di aver ridotto il proprio impatto ambientale. E trattandosi di una multinazionale non è poco.
Venerdì scorso PepsiCo ha rilasciato un aggiornamento sui suoi obiettivi riguardanti l’invio dei rifiuti non trattati in discarica entro il 2020, e sulle fonti energetiche, con l’obiettivo di eliminare del tutto i combustibili fossili entro il 2023. Uno dei principali modi per ridurre il proprio impatto sarà di utilizzare imballaggi riciclabili o biodegradabili.
Anche Topolino diventa ecologico
La sensibilità della Disney al problema ambientale era già nota, visti i provvedimenti ecologici presi per la struttura di Disneyland di cui vi avevamo raccontato già tempo fa. Ma il pezzo forte della collezione del fumettista americano è sicuramente il suo simbolo, il giornalino settimanale che da decenni tiene compagnia a centinaia di migliaia di bambini in tutto il mondo.
Questo piccolo fumetto però ultimamente era stato messo sotto accusa dall’organizzazione LifeGate, la quale aveva accusato la casa produttrice americana di inquinare tantissimo, anche più delle altre attività produttive, per scrivere, produrre e commercializzare il suo giornalino. In pratica oltre 81 mila chilogrammi di CO2 vengono immessi nell’aria per ogni copia. E così, in onore dell’Earth Day del prossimo 22 aprile, Topolino ha voluto prendere provvedimenti.
Dall’America arriva lo Skyfarming, la fattoria verticale
Il mondo si è svegliato dal torpore del consumismo e dello spreco di risorse. Era ora, verrebbe da dire. Sfruttando un’idea simile a quella proposta ieri da ecologiae, e cavalcando l’onda della produzione locale di cibo, negli Stati Uniti hanno inventato gli “Skyfarming“, cioè una specie di grattacieli non abitati soltanto dagli uomini, ma anche da mucche, maiali, e persino ortaggi.
L’idea, sperimentata finora in piccola scala in Arizona e California, è molto semplice: sfruttare al meglio i tanti piani di un grattacielo per produrre cibo. Ad esempio, nei piani più alti, verrebbero coltivate diverse piante, dagli ortaggi alla frutta, per sfruttare l’acqua piovana. Ma anche legumi e vigneti. L’acqua non assorbita da questi terreni scenderebbe al “piano inferiore”, dove andrebbe ad irrigare i campi di grano. Sotto di essi poi troveremmo ad un piano un allevamento di suini, al piano subito inferiore uno di bovini e così via. Nel sotterraneo infine sarà costruita una fornace termovoltaica in grado di recuperare tutti gli scarti, sia piovani che animali, e trasformarli in energia elettrica per alimentare l’intero grattacielo.