usa tentativi ridurre emissioni aumentano

USA, i tentativi di ridurre le emissioni in realtà le aumentano

usa tentativi ridurre emissioni aumentanoNon sappiamo se ci sono o ci fanno, ma gli americani continuano a danneggiare l’ambiente in maniera irreparabile. L’ultima, ma solo in ordine di tempo, è l’entrata a pieno regime della tecnica del fracking che, nata in teoria per ridurre le emissioni, in realtà non fa altro che aumentarle. Al momento sono due le tecniche che gli Stati Uniti mettono in atto (almeno in teoria) per ridurre il proprio inquinamento: fracking e incendio del petrolio in eccesso. Gli effetti però sono ugualmente devastanti.

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Ecologia, le reti energetiche del futuro per ENEA

enea reti energetiche futuroAnche ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) si mette al passo coi tempi e propone una serie investimenti per quelle che sono le reti energetiche del futuro. Le reti energetiche del futuro sono le fonti rinnovabili: il sole, il vento, il calore termico.

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Ambiente, in Europa aria troppo inquinata, serve responsabilità

qualità aria europaSi torna a parlare di inquinamento e di qualità dell’aria. La Commissione europea ha segnalato in questi giorni alla Corte di Giustizia come alcuni Paesi, tra cui: Italia, Svezia, Portogallo e Slovenia, sono da mettere sotto osservazione per il loro piano inefficiente sulle polveri sottili. Lo scopo è quello di stimolare strategie e programmi di intervento ai fini degli obiettivi europei.

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Earth Hour, con Wwf il 31 marzo scatta l’Ora della Terra

wwfSi rinnova anche quest’anno l’appuntamento con l’Earth Hour, l’Ora della Terra, il più grande evento globale del Wwf

Il mondo si spegne per un’ora: città, monumenti, singole abitazioni. Un gesto simbolico contro i cambiamenti climatici ma anche l’impegno, concreto di ognuno sulla strada della sostenibilità.

Roma come New York, Tokyo come Parigi…da nord a sud e da est a ovest ogni cittadino è chiamato ad intervenire per dare un segnale forte ma che costa pochissimo: una sola ora di black out per far respirare la Terra, per capire che è possibile staccare la spina e riflettere, consumare di meno e vivere più felici, non inquinare ma bonificare, non sprecare ma ottimizzare. L’elenco delle azioni per un futuro più sostenibile sarebbe infinito, ma il 31 marzo 2012 ne basta 1 sola: spegnere le luci dalle 20.30 alle 21.30. Il 2012 è poi un anno speciale per la Terra perché, come ricorda il Wwf, l’ONU ha dedicato quest’anno all’Accesso all’Energia Sostenibile, in vista della Conferenza di Rio+20.

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M’illumino di meno torna venerdì 17 febbraio

Domani pomeriggio, alle ore 18:00, ricordatevi di spegnere tutte le luci in casa se volete bene all’ambiente. Torna l’iniziativa M’illumino di meno, inventata qualche anno fa dalla trasmissione radiofonica Caterpillar, la quale si svolge regolarmente ogni anno in tutt’Italia anche con iniziative molto importanti.

Ambiente e CO2, da marzo 600 milioni di euro per ridurre emissioni

600 milioni di euro saranno disponibili dal mese di marzo per piccole e medie imprese, privati ed enti pubblici, che si impegneranno ad abbassare le emissioni di CO2. A riferirlo è una nota del Ministero dell’Ambiente, su quanto prevede il fondo rotativo di Kyoto, illustrato questa mattina a Roma dal ministro Corrado Clini nel convegno “Il patto dei sindaci dopo Durban”.
Gli investimenti per ridurre le emissioni di anidride carbonica e migliorare la qualità dell’aria, e della vita, prevedono un finanziamento a tasso agevolato dello 0,5%. Verranno distribuiti dal prossimo mese per sostenere pubblici e privati che vogliono fare qualcosa per l’ambiente.

Congresso di Durban: si va verso il rinvio dei trattati

Siamo ormai a poche ore dalla chiusura del congresso di Durban, ed a meno che questa sera non accada qualcosa di eccezionale, verranno confermate le predizioni fatte su queste pagine sin da prima dell’inizio della conferenza. Siamo molto vicini ad un accordo, ma molto probabilmente questo non si farà e tutto verrà rimandato al Rio +20 di giugno o forse anche oltre. Ieri un altro passo in avanti è stato compiuto dai Paesi più recalcitranti: Brasile, Canada, Giappone e l’Unione Africana hanno deciso di unirsi all’Europa, e gli Stati Uniti hanno ammorbidito la propria posizione.

Congresso di Durban: l’India si schiera con l’Europa

Forse siamo ad un punto di svolta nei trattati sul clima di Durban. Nella giornata di ieri il rappresentante dell’India, uno dei due Paesi che di fatto reggono i fili dell’intesa, ha deciso di schierarsi con l’Europa in favore di un accordo per ridurre le emissioni per mantenere sotto controllo l’incremento delle temperature. La decisione è maturata nella serata di domenica dopo che 42 Stati insulari e 48 Paesi sottosviluppati si erano dichiarati favorevoli alla sottoscrizione di una sorta di prolungamento del protocollo di Kyoto.

Smog a Milano, tutte le strategie per abbattere le polveri sottili

La situazione stava diventando insostenibile, con il limite annuale dei 35 giorni di sforamento della soglia di inquinamento già superati dopo poco più di un mese, e allora Milano è dovuta correre ai ripari. Le due domeniche a piedi non hanno sortito alcun effetto, e così anziché lasciar perdere, Comune, Provincia e Regione si sono riunite ed hanno stabilito i nuovi parametri per cercare di ridurre le emissioni in quella che attualmente sembra l’area più inquinata d’Italia (anche se il Presidente della Regione afferma il contrario).

Tutti faranno la loro parte, come ha annunciato Formigoni due giorni fa, e così ecco il piano approvato e presentato oggi. La Regione stanzierà due milioni di euro per aumentare i controlli dei vigili urbani sulle strade, in modo da regolare il traffico ed evitare comportamenti scorretti da parte dei guidatori, a cui si aggiungerà un contributo di 3.000 euro per i residenti dell’area Milano-Como-Sempione (considerata area critica) che vogliono rottamare la propria auto, se facente parte della categoria più inquinante, e scelgono di utilizzare i mezzi pubblici anziché acquistarne un’altra. Si tratta di una forma di incentivo già utilizzata lo scorso anno che è stata elargita a 105 milanesi.

Congresso di Cancun: si prepara il terreno per la settimana finale

L’ufficio delle Nazioni Unite che si occupa di gestire i negoziati in vista di un nuovo patto internazionale sul clima, nella giornata di ieri (sabato 4 dicembre) ha rilasciato dei documenti di diversi progetti da prendere in esame per la settimana finale della conferenza. Uno era una bozza di un accordo incentrato su una “visione comune a lungo termine per la cooperazione”, focalizzata su una notevole intensificazione degli sforzi per aumentare la resistenza agli shock climatici, in particolare nei Paesi più poveri e vulnerabili, e per ridurre le emissioni di gas serra.

Peccato che tale bozza contenga molti aspetti provvisori. Una dichiarazione fatta il giorno precedente da Christiana Figueres, responsabile dei trattati per le Nazioni Unite, riassume perfettamente l’atteggiamento nelle sale conferenza:

Onestamente, non si è fatto un lavoro perfetto qui, ok? Nulla di ciò che ci accingiamo a fare a Cancun potrà essere perfetto. Non vi aspettate la perfezione. Niente potrà essere molto ambizioso. Niente. Tutto qui serve per fare un passo, e tutto sta sembrando insufficiente. Ma è il meglio che questo gruppo di persone in queste circostanze, con questi vincoli politici, in questo contesto economico, può fare per il momento. E’ non appena questo finirà che dobbiamo iniziare a spingere per il passaggio successivo. E così che va. Ma ognuno di noi qui ha la responsabilità morale di fare il meglio in assoluto che si possa fare in questo momento, in queste circostanze.

Onu: “riscaldamento globale inarrestabile”, climatologi “ci stiamo raffreddando”. Chi ha ragione?

Due notizie contrastanti, che avranno come conseguenza quella di aumentare lo sconcerto e la confusione nella popolazione mondiale, giungono oggi nel campo dei cambiamenti climatici. Da una parte c’è l’Onu, che con il suo gruppo di scienziati spiega che, nonostante gli sforzi delle nazioni Occidentali per ridurre le emissioni, le temperature cresceranno e supereranno i due gradi di media, considerati il punto di non ritorno.

Dall’altra c’è Roberto Madrigali, climatologo, che come molti suoi colleghi sostiene che la Terra stia attraversando un fenomeno opposto: ci stiamo avvicinando ad una nuova Era Glaciale. Nella confusione generale, cerchiamo di fare chiarezza.

Quanto inquiniamo dormendo?

L’idea che dormire contribuisce ad inquinare sembra un po’ strana, ma è così. Il sonno può sembrare l’attività più ecologica che ci sia perché in quel momento non stiamo consumando, non siamo alla guida, non teniamo le luci accese (almeno la maggior parte di noi), e se siamo bravi ecologisti teniamo spento il termostato e gli elettrodomestici. Insomma come facciamo ad inquinare?

Secondo il periodico dell’Observer, il 5% dei britannici che regolarmente dorme meno di cinque ore a notte utilizza il 16% in più di energia elettrica, il 9% di gas in più e consuma e brucia più di 1,5 grammi in più di grasso corporeo ogni 24 ore rispetto a al 6% dei britannici che dorme più di nove ore al giorno.