Arte e riciclaggio al Museo Rumenta

Chi ha detto che la spazzatura è destinata ad andare in discarica? Oggi tutto fa tendenze e tutto può trasformarsi in arte, anche i rifiuti. Dopo l’esperienza di Vik Muniz che ha realizzato opere artistiche nella discarica più grande del mondo, un’altra idea per rivalutare i rifiuti e il riciclaggio è venuta al grande architetto Renzo Piano.

Ognuno di noi produce in media 550 chili di spazzatura ogni anno. A Genova la media è poco più alta, con 650 kg pro capite. Per questo la città ligure ospiterà il museo dedicato al riciclo e al riutilizzo creativo dei rifiuti, il Museo Rumenta. Sarà un museo laboratorio, il primo in Italia, un punto di ricerca. Non a caso sarà ospitato all’interno del complesso dei Magazzini dell’Abbondanza, costruito nell’area portuale di Genova durante la Repubblica per accogliere e immagazzinare i beni in eccesso nei periodi di abbondanza, merci e generi alimentari da distribuire alla popolazione durante le carestie. Il compito di gestire i magazzini era affidato al Magistrato dell’Abbondanza, nato nel 1565. Dunque un doppio valore simbolico: se prima i magazzini erano necessari nella civiltà del risparmio, oggi sono superflui nell’epoca del consumismo e dello spreco.

Via alla quarta edizione del concorso di Assovetro per le scuole

E’ alla quarta edizione il concorso annuale The Daily Glass bandito da Assovetro (l’Associazione nazionale degli industriali del vetro) e da Coreve (il Consorzio recupero vetro), che vedrà gli alunni delle quarte e quinte elementari e quelli delle prime e seconde medie trasformarsi in piccoli reporter esperti di ambiente e riciclaggio per i prossimi mesi e sino alla conclusione dell’anno scolastico.

Il concorso, che si contestualizza nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero della Pubblica Istruzione, si articola in due tappe: un momento formativo in cui i ragazzi scopriranno i vantaggi del vetro per l’ambiente, la salute e la sicurezza alimentare ed un momento operativo. Per facilitare gli insegnanti nella prima fase del lavoro verrà distribuito gratuitamente, alle scuole che ne faranno richiesta, un kit didattico multidisciplinare il cui materiale si concentra su cinque temi: ambiente, raccolta differenziata, riciclo, salute, sicurezza.

Riciclaggio: famiglia inglese fa entrare tutti i rifiuti di un anno in un sacchetto

Quando parliamo di riciclaggio, invitiamo i nostri lettori a ridurre i propri sprechi riutilizzando il riutilizzabile, e gettando negli appositi contenitori i rifiuti che hanno perso qualsiasi utilità. Ma una famiglia britannica, gli Strauss, è riuscita a fare molto di più, tanto che nemmeno la mente del più ecologista potrebbe fare di meglio: riuscire a far entrare in un solo sacchetto di plastica tutti i rifiuti di un intero anno.

La famiglia Strauss è composta da tre membri, il padre Richard, 53 anni, la madre Rachel di 38 e la piccola Verona di 9, che vivono a Longhope, contea di Gloucester, nel cuore dell’Inghilterra. Fino a pochi anni fa gli Strauss erano come milioni di famiglie in tutto il mondo, cioè gettavano tutto ciò che non gli interessava nell’indifferenziata e seguivano lo stile di vita sprecone tipico della cultura Occidentale. Poi un giorno è cambiato tutto.

Purificazione dell’acqua: il modo più ecologico? Le bucce di banana

Le bucce di banana hanno eluso qualsiasi tentativo di riutilizzo per secoli. Nell’immaginario comune sono ormai il simbolo dei rifiuti, visto che non si riesce a trovare un modo per riciclarle, ma dopo un tentativo rimasto ancora a livello sperimentale di utilizzarle per il riscaldamento domestico, ora pare siano in grado di ripulire l’acqua sporca.

Un chimico brasiliano, Milena Boniolo dell’Università Federale di São Carlos, nei pressi di São Paulo, ha fatto una scoperta che potrebbe salvare migliaia di bucce di banana dal cestino della spazzatura. Una volta essiccata e macinata in polvere, dice Boniolo, la buccia acquisisce la capacità di ripulire l’acqua inquinata.

Natale e post-Natale ecologico, i consigli Comieco

Quanti panettoni avete già mangiato prima dell’arrivo del Natale? Non voglio scoprire quanto siete golosi, ma solo farvi conoscere il consiglio che Comieco, il Consorzio nazionale riciclo carta e cartone, dà a tutti noi per sostenere l’ambiente e la natura anche durante le feste natalizie. Per un Natale tutto green e anche per i giorni dopo il Natale ecco il consiglio

Riciclare il cartone del panettone nel cestino giusto.

Come afferma il Consorzio

Se ogni italiano differenziasse correttamente, per esempio, una confezione di panettone, una di pandoro, una di torrone, due scatole di pasta, due giornali e due riviste, due sacchetti e la scatola di un giocattolo, si raccoglierebbero circa 120.000 tonnellate di carta e cartone. Sufficienti ad evitare la costruzione di un’intera discarica di medie dimensioni.

Considerando che lo scorso anno sono stati consumati 26 milioni di kg di panettone, potete immaginare quanti siano stati i kg di imballaggi. Ma Comieco celebra la storica confezione di cartone riciclato del panettone

Custode del sapore e dei profumi grazie alla quale il panettone arrivava sulle tavole natalizie di tutto il mondo già ai tempi dell’Unità d’Italia.

Rifiuti: il comune di Napoli sta a guardare? I cittadini fanno partire il riciclaggio da soli

Napoli affoga nell’immondizia, nonostante i proclami di Berlusconi convinto che prima di Natale il problema sarebbe stato risolto; il Comune non fa nulla, la Regione idem, ed i cittadini si sono stancati persino di protestare. Ora passeranno alle vie di fatto. Se le istituzioni non li aiutano, i napoletani hanno deciso di fare da soli, ed in 7 quartieri è partita la raccolta differenziata su base volontaria.

Bagnoli, Ponticelli, Centro Direzionale, Chiaiano, Colli Aminei, San Giovanni a Teduccio e Rione Alto. Sono questi i primi 7 quartieri, composti da ben 130 mila persone, che hanno avviato una raccolta porta a porta per tentare di ridurre la quantità di rifiuti non solo nelle discariche, ma prima di tutto dalle strade cittadine, diventate ormai una discarica istituzionalizzata.

Ecomondo, la Fiera del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile

Ha inizio oggi Ecomondo all’interno dell’Ambiente Festival di Rimini. La Fiera Internazionale dedicata alle tecnologie green e ai nuovi stili di vita ecocompatibili è giunta alla sua 14^ edizione. Questa mattina è stata inaugurata dal Ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo, che così ha commentato l’iniziativa

Questa è la rassegna dell’Italia che vorrei, la rassegna dell’Italia di domani. Ecomondo, Key Energy e Cooperambiente raccontano infatti la green economy possibile e attuale. Qui abbiamo la dimostrazione che esiste un grande settore dell’economia che ruota attorno all’ambiente e allo sviluppo sostenibile, un pezzo di economia in grandissima espansione: che punta sull’innovazione; che vede nel riuso e nel riciclo dei materiali una filiera dalle grandissime possibilità di crescita; che interpreta il risparmio energetico come una concreta opportunità di lavoro oltre che come una scelta ecologicamente corretta; che scommette sulle fonti rinnovabili; che rende possibile ora la bioedilizia della case ad impatto zero sull’ambiente; che interpreta la mobilità sostenibile come strumento efficace per migliorare la qualità della vita della gente e la qualità dell’aria delle nostre città.

Compostaggio

Compostaggio

Il compostaggio è l’operazione atta a produrre compost, o terriccio, mediante la decomposizione e l’umidificazione delle materie organiche da parte di micro e macrorganismi, come funghi e batteri, in particolari condizioni di equilibrio tra gli elementi chimici delle materie decomposte e in presenza di ossigeno. Il compostaggio è dunque un processo biologico aerobico che trasforma le materie organiche in sostanze umidificate, utili per fertilizzare prati e campi agricoli, perché la decomposizione delle materie organiche migliora la biodisponibilità del suolo e aumenta la biodiversità della microflora del terreno.

Il compostaggio, a livello industriale, utilizza gli scarti organici dei rifiuti solidi urbani per produrre un compost di elevata qualità perché sottoposto a controllo delle condizioni di processo, viene difatti monitorato il giusto quantitativo di umidità, temperatura, ossigenazione; e l’eventuale presenza di residui inquinanti, come metalli pesanti o inerti, e microrganismi nocivi all’agricoltura. Il composto ottenuto è utilizzato in agricoltura a grande distribuzione, oppure per coprire le discariche dei rifiuti, per le bonifiche agrarie e in minor misura per la produzione di biogas. Nel 2009 sono stati trattati circa 3.500.000 tonnellate di rifiuti verdi, scarti organici e liquami, il cui smaltimento ha evitato l’emissione di 7.000.000 tonnellate di CO2 nell’atmosfera.

Gli ostelli più eco-friendly d’Europa

Cosa ci vuole per trasformare un normale ostello in uno eco-friendly? In linea di principio quelle poche ma stringenti regole dell’ecologia: rispetto per l’ambiente, risparmio energetico e raggiungibilità a piedi o con i mezzi pubblici. In pratica solo tanto buon senso. Una prerogativa che, seppure molti ostelli (ma anche i più classici alberghi) vantano, in realtà non sempre hanno.

Per poterci meglio districare tra le svariate offerte che la nostra cara vecchia Europa ci offre, il sito HostelBookers.com che si occupa di recensire 13 mila ostelli della gioventù in tutto il mondo, ha messo a disposizione del pubblico la sua personale classifica, indicando le 10 strutture più eco-friendly del vecchio Continente. Ce n’è uno anche italiano, a Milano, al settimo posto. Per conoscerli continuate a leggere.

Funghi, spazzini per natura (fotogallery)

Dal deserto al mare profondo, in mezzo alle radiazioni e alla salsedine, sulla terra e persino nello spazio, i funghi sopravvivono. Hanno il potere di uccidere con il loro veleno, ma anche di guarire, forniscono cibo e sono in grado di ripulire l’ambiente dall’inquinamento, ma l’aspetto più importante è che sono essenziali per la continuazione della vita sulla terra.

I funghi sono intorno a noi, ovunque ed in qualsiasi momento, anche se ce ne accorgiamo solo quando fioriscono. Potrebbe esserci un fungo nel pane, nello yogurt, o nella sua forma più spettacolare, un bel fungo che spunta dal terreno nella foresta. Come lo Xeromphalina campanella, comune in tutto il Nord America ed anche in alcune zone d’Europa, compreso l’estremo Nord dell’Italia. Questo fungo non è tossico, ma il suo sapore amaro lo rende sgradevole da mangiare.

Rifiuti elettrici, riciclate ben 76mila tonnellate nel 2009

smaltimento rifiuti elettrici

Le cifre parlano chiaro: lo scorso anno nel nostro Paese sono state smaltite e riciclate esattamente 75.954 tonnellate di rifiuti elettrici. Lo dice Ecodom, il principale Consorzio Italiano per il Recupero e il Riciclaggio di Elettrodomestici.

Nel rapporto sostenibilità Ecodom si legge che i rifiuti elettrici smaltiti, 65.4141 tonnellate, saranno riciclati. In particolare sono state raccolte 49.547 tonnellate di ferro, quantificabile nell’intera struttura del Golden Gate di San Francisco, 6.814 tonnellate di plastica, che finalmente non è finita nei nostri mari dando vita all’ennesima isola di rifiuti2.500 tonnellate di alluminio che verranno rimesse sul mercato sottoforma di 180 milioni di lattine, ed infine 1.441 tonnellate di rame.

Riciclaggio carta, l’Italia porta il suo tasso all’80%

riciclaggio carta

Gli italiani sono più attenti all’ambiente di quanto si potesse pensare. I richiami al riciclaggio sembrano funzionare, perché stando a quanto dichiarato da Comieco (Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica) il riciclaggio di carta e cartone nel nostro Paese pare aver raggiunto soglie mai viste prima: l’80% nel 2009.

Numeri da capogiro anche considerandoli in termini assoluti, 3 milioni di tonnellate, un’enormità se confrontate ai soli 250 mila kg di 10 anni fa. Una tendenza che è andata sempre crescendo, dato che seppur nel 2008 fosse già alta, in un solo anno ha portato mezzo milione di prodotti da cellulosa in più nei centri per il riciclaggio.