Plastic Vortex Art in Progress si svolgerà a Ecomondo oggi pomeriggio dalle 15.00 nella sala Rovere, al Padiglione A6. L’idea parte dall’isola di spazzatura che galleggia sulle acque dell’Oceano Pacifico, circa 4 milioni di tonnellate di rifiuti, per lo più sacchetti di plastica a cui, a breve, si aggiungeranno altre tonnellate di detriti provenienti da Fukushima. Un progetto di EcoArt Project per non dimenticar e per sensibilizzare sul riciclo dei rifiuti e sul recupero di materia.
riciclaggio creativo
Riciclo, Abilmente: l’atelier della manualità creativa di Vicenza
Abilmente, mostra atelier della manualità creativa, è una delle molte iniziative che si svolgeranno nell’ambito della Fiera di Vicenza, in programma dal 20 al 23 ottobre 2011. Il laboratorio dedicato al riciclo creativo propone di ri-scoprire uno dei materiali più utilizzati, e meno riciclati: la carta. I corsi sono pensati per tutti e diversificati in laboratori di creatività come hobby, didattica e come terapia anti-stress. Nell’Anno Internazionale delle Foreste il laboratorio di riciclo creativo è uno dei progetti migliori per far scoprire la versatilità di questo materiale naturale, è anche
un’opportunità per fermarsi e riflettere su cosa possiamo fare per il mondo che ci circonda, per una volta lontani dalle pressioni del consumismo.
Riciclaggio creativo: ecco cosa fare le vecchie biciclette (gallery)
Avete appena comprato una bicicletta nuova, cosa ne fate della vecchia? Potete darla in permuta, venderla, tenerla di scorta o regalarla ad un fratellino o cugino più piccolo. Purtroppo molti le buttano in discarica incuranti dei danni ambientali. Un artista americano, Mark Grieve, ha deciso di farle tornare utili.
Grieve è uno scultore della California che si è ormai specializzato nell’arte della bicicletta. Non però nel guidarla in maniera spericolata, ma facendo diventare le biciclette delle vere e proprie opere d’arte. E così è stato capace di creare montagne, obelischi e sculture di vecchie biciclette che potrete vedere continuando a leggere.
Riciclaggio creativo, una scultura fatta da casse di birra (fotogallery)
Avete finito di festeggiare a casa con i vostri amici, cosa ne fate della cassa di birra vuota? Una cassa o poco più in casa diventa un problema, e la maggior parte delle volte finisce nel bidone dell’immondizia, e di lì in discarica; pensate a cosa ne dovrebbero fare i gestori dei locali che ogni giorno ne devono smaltire qualche centinaio. Un gruppo di studenti ha trovato la soluzione: farci delle sculture.
Il padiglione sperimentale Boxel è stato progettato e realizzato dagli studenti del dipartimento di architettura durante il semestre della scorsa estate nel campus dell’Università di Scienze Applicate di Detmold (Germania). Il design espressivo da Henri Schweynoch è riuscito, in un concorso estemporaneo, a creare uno scenario generoso per le presentazioni, concerti, eventi e raduni del campus riciclando ciò che sarebbe andato altrimenti ad intasare le discariche.
Riciclaggio creativo, opere d’arte dai biglietti della lotteria
Solo pochi fortunati vincono grandi cifre alla lotteria, settore mai in crisi, o giocando al gratta&vinci e magari potranno permettersi la casa ecologica dei propri sogni, nella migliore delle ipotesi. Tutti gli altri, beh, tutti gli altri inquinano. Ogni anno milioni di biglietti non vincenti si trasformano in immondizia. Da qui l’idea di un team di artisti ricicloni di creare vere e proprie opere d’arte impiegando i pezzetti di carta usati delle lotterie, o almeno la maggior parte, vale a dire quelli sfortunati.
A farlo Lauren Was e Adam Eckstrom, laureati alla Rhode Island School of Design, che hanno scolpito speciali creazioni per la loro mostra dal titolo che rende bene l’idea di tanti biglietti della lotteria accumulati l’uno sull’altro: Ghost of a dream. Ovviamente non sono mica posizionati a caso, ma in composizioni che prendono la forma di una casa, la Dream Home, costruita con 70.000 dollari in biglietti della lotteria, poi c’è la Dream Car realizzata impiegando 39.000 dollari sperperati, la Dream Vacation che ne vale 29.000.
Riciclaggio creativo, ricavato un ostello da un 747 fuori uso

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato dell’importanza del riciclaggio come il modus vivendi indispensabile per generare più che un semplice riutilizzo dei rifiuti, una catena di idee creative per il reimpiego degli oggetti più disparati.
Dai vestiti che non si usano più, alle bottiglie vuote da destinare ad infiniti nuovi scopi (io le circondo da una carta colorata e le uso come vasi per i fiori!) a qualsiasi bene di consumo che può arrivare ad avere ben quattro vite nei Paesi sottosviluppati, mentre da noi si ferma, ed è già tanto, ad un primo ed unico utilizzo.
I rifiuti tecnologici spariscono nel nulla e vanno ad alimentare le discariche delle aree povere del mondo mentre, paradosso tutto italiano, una nostra lettrice ci ha scritto qualche giorno da Napoli relativamente alla scarsa reperibilità di materiale tecnologico fuori uso per le realizzazioni artistiche di cui si occupa.
Se sistemare le carcasse dell’informatica è difficile, cosa fare allora con resti ancora più ingombranti come ad esempio un vecchio aereo vuoto?
Un’idea geniale, a questo proposito, è venuta a Oscar Dios che ha realizzato un magnifico e funzionale ostello, il Jumbo Hostel, dentro ad un jumbo jet fuori uso.