Vessati dai bracconieri gli scimpanzè della Repubblica democratica del Congo

[Photo: Clive Hicks]

I bracconieri della Repubblica democratica del Congo (RDC) minacciano l’esistenza di quella che è la più grande popolazione di scimpanzè rimasta al mondo. A giungere a questa conclusione, lanciando l’allarme a livello internazionale, è stato lo studioso Cleve Hicks, sulla base di osservazioni fatte nel corso delle sue ricerche, durante l’anno 2007-2008, visitando le città, i villaggi e le foreste nella regione del Paese africano denominata Buta-Aketi.

Hicks, che lavora presso l’Università di Amsterdam, descrive la situazione difficile in cui versano le scimmie e le altre creature della foresta congolese in un nuovo e-book che è stato pubblicato da appena qualche settimana. Insieme ai suoi colleghi, Hicks è stato in grado di salvare cinque scimpanzé rimasti orfani, che saranno presto condotti in una riserva nel Congo orientale.

Greenpeace, “salvate le foreste del Congo”

Greenpeace lancia un nuovo allarme per la protezione delle foreste del Congo. Non è poco il quantitativo gestito e modificato dalle aziende che di questo si occupano, e il problema sembra non trovare soluzione, come segnalato più volte dall’associazione. Il governo del Congo confermerà 65 concessioni, (e i 10 milioni di ettari di foresta cui fanno riferimento non sono pochi). Una cifra, quella prevista, che va ben oltre, dunque, i 4,4 milioni di ettari cui si sarebbero dovute limitare le concessioni secondo le promesse fatte fino ad ora dalle autorità.

Industria vs Ambiente. Il punto è proprio questo: il mercato che spinge e schiaccia, e la tutela di persone e luoghi. Realtà verso utopia, praticamente. Molte imprese forestali, infatti, dato il rischio di cancellazione dei contratti, hanno presentato una serie di ricorsi. Le aziende non ci stanno, ma, per una volta, le cifre “legali” si sono rivelate dalla parte dell’ambiente: solo 19 ricorsi su 87 sono stati accolti.

La Cina ha bisogno di bacchette d’avorio: uccidiamo gli elefanti!

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La caccia agli elefanti riprende, più crudele e spietata che mai. La tregua è durata solo tredici anni e dico “solo“, perchè non bastano per riportare un equilibrio tra la popolazione dei pachidermi africani.
Ma il governo sudafricano ha deciso, e sembra quasi un paradosso che la decisione sia stata presa proprio mentre dalla Repubblica Democratica del Congo giungeva la notizia della mattanza di ben 14 elefanti, uccisi in due settimane, nel Parco nazionale di Virunga, ai confini con Uganda e Burundi.

Sembra quasi scontata la risposta al motivo della riapertura della caccia: i soldi. E’ attorno al denaro che ruota la storia dell’uomo, e per il profitto si passa sopra anche al rischio estinzione degli animali.