Dopo le proteste di migliaia di italiani che, specialmente in rete, si sono riversati per dire no alle centrali nucleari; dopo l’altolà di alcuni presidenti di Regione come Vendola che ha detto che in Puglia le centrali le costruiranno solo con i carrarmati, o Lombardo in Sicilia che ha paragonato il nucleare all’immondizia; dopo addirittura che i presidenti di Regione di destra come Zaia (Veneto) e Formigoni (Lombardia) hanno dichiarato che non vogliono il nucleare nel loro territorio; dopo tutto questo, il Governo si è reso conto che in Italia il nucleare lo vogliono solo il Pdl e le imprese coinvolte, e così ha cominciato a compiere dei passi indietro.
Ieri, in Commissione Ambiente e Attività Produttive alla Camera, è stato emesso un nuovo decreto legislativo che dice in sostanza che le centrali nucleari potranno essere costruite solo ed esclusivamente in quelle Regioni in cui sia la dirigenza politica che i cittadini saranno d’accordo. Praticamente nessuna.